Si svolge a Torino tra il 4 e l’8 dicembre (in realtà si sarebbe dovuto tenere a marzo, ma per la situazione pandemica è stato differito e per lo stesso motivo trova il suo luogo d’elezione sulla piattaforma digitale di MYmovies) il “Sottodiciotto Film Festival & Campus”(giunto alla sua ventunesima edizione, uno dei festival filmici che maggiormente guarda al futuro poiché si pone l’obiettivo di creare un ambiente che rappresenti una dimensione di interrelazione e di crescita tra più generazioni della nostra società, dando una collocazione centrale alla fecondità inventiva dei talenti con un’età al di sotto dei diciotto anni che si producono, nella sfera scolastica ed extrascolastica, in realizzazioni dell’audiovisivo.
Questa interessante manifestazione (diretta dal docente di Regia al Dams di Torino e regista torinese Enrico Bisi che aveva curato nel 2017 il segmento HIpHop della manifestazione e che è subentrato a Steve Della Casa, il quale aveva esaurito il suo impegno triennale- compreso un anno di proroga- alla guida artistica di Sottodiciotto) è sorta su proposta della città di Torino-Divisione Servizi Educativi e su grande impulso dell’AIACE Torino. Questa associazione costituisce il segmento sabaudo, sviluppatosi a partire del 1968, dell’Associazione Italiana Amici Cinema d’Essai (nata nel 1962 a Roma) e vanta oggi il più grande numero di sale ed affiliate di cinema informati a dettami di qualità artistica e d’interesse culturale (ossia d’essai) di tutto il panorama italiano annoverando ben diciassette luoghi a tal fine deputati in tutto il Piemonte, senza considerare quelli della città di Torino, ossia venti sale d’essai e trenta affiliate, promuovendo proprio il Cinéma d’art et d’essai sul territorio e non solo e prospettando una grande attenzione alla cultura filmica d’eccellenza, attenzione dalla cui forza è nato il progetto di “Sottodiciotto”, per coinvolgere anche gli studenti in questo afflato verso la cinematografia, collegandola a tematiche dell’infanzia, della fanciullezza, dell’età puerile e della giovinezza.
Il festival si è contraddistinto sin dal principio per la compresenza di due segmenti competitivi, ovverosia il Concorso nazionale per le produzioni audiovisive realizzate dalle scuole ( per l’edizione 2020 hanno gareggiato dal novembre al 4 dicembre-con l’elenco dei premiati è già sul sito- 175 opere su 300 che hanno aderito al bando nazionale), che è strutturato in tre differenti classi, Scuole dell’Infanzia e Primarie, Scuole Secondarie di Primo grado, Scuole Secondarie di Secondo grado, ed il Concorso Nazionale dedicato ai prodotti audiovisivi realizzati singolarmente dai ragazzi sotto i diciotto anni, con l’organizzazione che si propone inoltre di realizzare, nei prossimi anni, una sezione da dedicare interamente agli universitari per allargare anche agli over diciotto i concetti che promanano dal festival.
A completare la programmazione di questa kermesse vi è una serie di proiezioni per le scuole, masterclass, campus ( i momenti della sezione Wikicampus sono vedibili sul canale Facebook della manifestazione) ed interazioni con ospiti nazionali ed internazionali di gran livello come quelli che hanno illustrato il festival negli anni scorsi , tra cui Alan Parker, Mia Hansen-Løve, Elio Germano, Jean-Pierre Jeunet, Gabriele Salvatores, Sandrine Bonnaire, Michael Winterbottom, Mike Leigh, Paolo e Vittorio Taviani, Bahman Ghobadi, Paolo Virzi, André Téchiné, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Jim Sheridan, Filippo Timi, Olivier Assayas e numerosi artisti di animazione, tra cui Michel Ocelot, Sylvain Chomet, Emanuele Luzzati, Jurij Norštejn, Jean-François Laguionie, Aleksandr Petrov, Bruno Bozzetto, Jimmy Teruaki Murakami.
Il programma di questa edizione ha come tematica centrale la famiglia e nelle precedenti due decadi ha visto succedersi temi dalla grande connotazione attuale ed urgente, tra gli under 18 ( e non solo)quali paura (edizione del 2000); cinema e musica; inquietudine giovanile; conflitto; sogno; amicizia; passione; differenze; diritti; creatività e innovazione; identità; legalità; identità di genere; evoluzioni; mens sana in corpore sano; mi metto in gioco; hip-hop; Me, Myself(ie) And I” (lo scorso anno per il ventennale della kermesse), ossia la rappresentazione che ognuno da di sé stesso nella nostra era in cui si è sempre connessi e si condivide costantemente molta parte della propria vita.
A rendere ancor più interessante questa pregevole manifestazione sono state, nelle stagioni passate, le premiere nazionali ed internazionali di grande interesse, che costituiscono il sostrato storico su cui poggiano le proiezioni di cinquantaquattro pellicole, di cui ventiquattro prodotti del cinema breve in competizione, di questa edizione che è, come tradizione di sottodiciotto, votata alla cultura filmica che promuova l’incontro intergenerazionale e l’estro delle nuove leve dell’arte filmica della nostra penisola e non solo.
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