di Gianmaria Tesei
Una coreografia composta da festoni e luminarie riecheggianti i toni giocondi delle celebrazioni che contraddistinguono le solennità religiose e gioiose catanesi ha contornato, sul palco del Metropolitan di Catania, una bella e calda immagine, che sullo sfondo del palco medesimo, ritraeva la Via Etnea di una Catania resasi protagonista di un importante evento di moda e spettacolo qual è, a pieno titolo, la World Final di The look of the year ,edizione 2016.
L’evento prodotto da Nuccio Cicirò e sapientemente diretto da Ivana Triolo, che si è avvalsa della valida collaborazione di Salvo Rubbino, si è sviluppato in momenti di puro spettacolo che hanno trovato il loro culmine nell’ attribuzione dei Fashion Awards alle mannequin ( ed ad un modello) che hanno allietato, con la loro avvenenza e capacità di calcare, con grazia ed eleganza, la scena, la manifestazione svoltasi nel cine-teatro catanese.
La trentatreesima edizione della manifestazione ha visto la frizzante e dinamica conduzione di una sempre fascinosa Jo Squillo, che si è anche prodotta in un’esibizione canora di uno dei brani che l’hanno resa nota (“Siamo donne”, interpretata, con Sabrina Salerno, per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1991) e che ha intercalato i suoi interventi anche con momenti in cui la sesta arte ha fatto da protagonista con le performance di danza fatte dall’ Accademia del Balletto Siciliano, caratterizzate da musiche ed interpretazioni variegate e sentite.
La sfilata (con premiazione alla direttrice) dell’Accademia Creazioni Moda Maiani ha dato l’abbrivio ai momenti-moda propriamente intesi, mostrando delle creazioni interessanti modulate su vari stili, con adozione anche di pelle ed elementi che hanno spaziato garbatamente su più colori ed idee.
Il premiato Tony Fiume di Roi Riviere, ha presentato, con un sottofondo musicale africaneggiante, le sue produzioni stilistiche calzaturiere da uomo, anche azzardando, senza esagerare, strass e vari colori, nonché stili, tra il classico ed il moderno.
Cerrone ha giocato su un connubio tra pelle e pizzo in cui quasi l’uno tendeva a divenire l’altro e viceversa, combinandosi con stile ed arte, facendo prevalere colori quali champagne, bianco, bronzo caldo, con un luccichio sprigionantesi anche da colorazioni scure od addirittura nere, sposando talvolta l’suo del“fourrure”.
Ad apportare un grosso carico d’energia ha provveduto Don Cash, con una dinamica e coinvolgente esecuzione del brano “Abusadora”, nonché dell’anteprima del suo nuovo pezzo. Il cantante ha evidenziato ironicamente come da piccolo fosse grasso e un po’ sfigato ma che con la forza di volontà ha saputo ricreare sé stesso, anche e soprattutto dopo un pesante incidente stradale che lo ha segnato, ma come egli stesso ha sostenuto, lo ha portato alla rinascita. Gli Award sono stati anche attribuiti a Joy Models e Model Scouting Office, con quest’ultima international model management rappresentata dalla nota Jelena Ivanovic.
La maison Curiel, nel suo defilè, ha trasmesso la passione che la caratterizza da quattro generazioni di donne, proponendo una nuova visione del brand che dai piccoli tailleur passa ad uno sguardo più ampio verso il futuro dello stile.
La sartorialità maschile si è espressa con Luca Litrico, brand che ha fatto sfilare per primo negli anni’ 50 gli uomini e che ha portato sul palco 3 modelli, di cui uno era stato indossato, a suo tempo, da Rossano Brazzi, incarnando il concetto per il quale:” la moda maschile non è cambiata, semmai lo è la mentalità e la visione”.
Abiti da cocktail, da tutti i giorni ed abiti di grande eleganza con pizzo e floreale ad affermare una nuova forma di romanticismo e sensualità sono stati il segno distintivo della produzione di Patrizia Fiandrini, premiata dall’attore Giuseppe Panebianco. La bellezza che nasce dalla voce e dalla grande capacità interpretativa si è rivelata , nell’ex-concorrente di Amici, Chiara Crispo, che con il suo album “Blind”( di cui ha interpretato il brano omonimo e ”Come on”) ha fatto emozionare il pubblico presente in sala.
Un talento che è sbocciato giovanissimo è senz’altro quello di Carolina Ferioli, che ha esaltato l’uso di un look all’insegna del minimalismo contemporaneo e delle linee sartoriali ed essenziali. Le creazioni per uomo sono state prospettate anche dalla collezione di Mario Orfei, che ha indicato un uomo classico e dandy, modernizzando l’idea d’abito d’uomo.
Michele Miglionico ha ancora una volta onorato ed acclamato le sue radici legate alla Basilicata, trasfuse nella “madonna lucana , che mostra una donna cosmopolita e sofisticata, forte e romantica , nonché poetica, al tempo stesso, con un vivido , potente e carnale rosso a dominare la scena.
Ettore Bilotta, che ha griffato le divise di terra e di linea della compagnia aerea degli Emirati Arabi prima , e quella italiana poi, ha fatto apprezzare un significativo uso dei colori e delle linee.
Gabriella Chiarappa, manager dedita alla promozione dei giovani designer ha ricevuto il premio Fashion Blogger sottolineando che, come la stessa Vogue aveva prima magnificato la figura della Fashon blogger per poi ridurne l’importanza, in realtà sia fondamentale la reale preparazione di chi si occupa di moda.
Il momento clou è stato ovviamente quello che ha definito l’assegnazione degli award alle modelle ed al modello vincitore, la cui divisa ufficiale è stata fornita da Mario Orfei, con gli accessori di Rosaria Alberti, con le ragazze ad indossare sandali gioiello di Luciano Barachini, con il make up artist Claudio Guardo a curare l’estetica delle ragazze. La scelta è ovviamente stata impegnativa, visto il livello elevato delle mannequin e dei modelli presenti, ma ha saputo rendere onore ad un evento di grande rilievo quale si conferma essere ogni anno il The look of the year.
I premi assegnati sono stati:
THE LOOK OF THE YEAR 2016 alla senegalese ROSALIE NDEW NDOUR
THE LOOK OF THE YEAR 2016 MAN al polacco ROBERT KAPICA
Premio PERSONALITY alla brasiliana PAMELLA AMARAL
Premio BEAUTY alla serba MARIJA ZEZELJ
Premio STYLE alla cinese WANG QIUYU.
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