Spettacoli, Catania: “Totò, il Principe Poeta” raccontato dalla nipote Elena Anticoli De Curtis

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Primo tour in Sicilia con successo e la partecipazione di Marco Francini cantautore e attore

di Lella Battiato Majorana

Un lavoro editoriale di prestigio “Il principe poeta – tutte le liriche e le poesie di Totò” che apre a Catania il primo tour siciliano, per presentare il volume di Antonio De Curtis, con la partecipazione della nipote Elena Anticoli De Curtis, figlia di Liliana, l’unica amatissima figlia di Totò, che ha curato per la storica casa editrice napoletana Colonnese con l’antropologa Virginia Falconetti l’interessante volume multimediale, sul grande comico-poeta che legge se stesso.

L’intrattenimento è stato arricchito dal maestro Marco Francini che attraverso il libro e le canzoni del Principe Antonio De Curtis, ha regalato un viaggio tra le bellezze di Napoli: Rione Sanità, il quartiere dove nacque, e Santa Maria Antesaecula, il palcoscenico del suo esordio a sette anni.

Palazzo Biscari partecipa con l’interclub Lyceum/Inner Wheel, presidente Maria Santagati, vicepresidente Inner Wheel, Edoarda Santoro, ospitando Elena Anticoli De Curtis, raccontando il libro anche attraverso la piattaforma realizzata dall’azienda di comunicazione multimediale Activart, rappresentata da Daniela Chiariello, responsabile anche della comunicazione casa editrice Colonnese. A conclusione della serata è stata proiettata una video-testimonianza di Renzo Arbore.

Hanno presenziato il questore di Catania Alberto Francini, “Grazie per avere ospitato in questo circolo prestigioso dal punto di vista artistico e aver ospitato il ricordo di un grandissimo artista napoletano, ma anche un artista universale”, l’assessore comunale al decentramento Alessandro Porto, dott. Maurizio Catania staff del sindaco, e fra i promotori della serata, il maestro Giovanni Cultrera, direttore artistico del Lyceum e Lucilda Pacetto, tesoriera Inner Wheel, anche direttore artistico dell’evento. Ha moderato l’incontro la giornalista Lella Battiato Majorana.

Il tour continua alla libreria Cavallotto dove un colto e folto pubblico ha accolto Elena e il Maestro Marco Francini, studioso della canzone napoletana e della canzone d’arte degli anni Cinquanta e Sessanta, che da otto anni porta in giro per l’Italia uno spettacolo su Domenico Modugno, “Mister Volare” e da un paio d’anni “Siamo tutti Mina” omaggio a “Studio Uno”.

Adalgisa Cavallotto presenta l’incontro e la figlia Anna commenta “Una grande soddisfazione e il personaggio Totò è stato sempre come un nonno, uno zio che vedi sempre sin da piccola, presente nella realtà e nella memoria della nostra generazione”

Un libro arricchito da materiale iconografico d’epoca ed una selezione di spartiti originali, il libro consente di ascoltare la, voce di Totò e di altri artisti per i titoli che presentano l’immagine del QR code, semplicemente inquadrandolo con lo smartphone.

Uno scrigno di file e, soprattutto, uno scrigno di poesie di Totò lette da lui stesso e “catturate” con il suo registratore a bobine “Geloso”.

Il libro racchiude degli scorci inediti della vita e dell’ispirazione poetica di Totò, è organizzato in cinque aree tematiche, da Napoli alle donne, dal suo grande amore per gli animali al tema di “Uomini e caporali”.

Elena Anticoli, ormai testimonial dell’attore, custode di ricordi familiari appassionati della nonna Diana Bandini originaria di Palermo, prima moglie di Totò, ha vissuto questo impegno editoriale “come un viaggio emozionale”: “Ho studiato attentamente le veline autografe del nonno che parlano del suo profondo attaccamento a valori che andrebbero oggi riacquisiti – ha raccontato – come il rispetto e il senso della famiglia”.

Il maestro Marco Francini ha recitato la poesia emblema del pensiero di Totò “A livella”, e alla chitarra ha cantato alcune celebri canzoni del poeta: “Core analfabeta”, “Carmè, Carmè”, “Nemica”, “Malafemmina”, brani bellissimi, classici della canzone napoletana, ogni brano con la sua storia che la nipote narra con fascino, attirando la platea. A guardarla la somiglianza è impressionante, nei modi garbati in alcuni tratti del viso, nell’espressione dei suoi occhi vivaci e intensi nell’acutezza delle riflessioni, nella sua passione per la città di Napoli che fa rivivere il grande attore.

Francini si sofferma sulla canzone “Nemica”, sottolineando al pubblico “ascoltate la parte armonica e melodica e sovrapponetela idealmente a Malafemmina, troverete molte somiglianze”

Era un principe, ma la sua vera grande nobiltà era nel cuore che batteva. Diceva “Sono un plebeo aristocratico o aristocratico plebeo, fate voi”. Dal libro emerge Totò, marionetta istrionica, che purtroppo aveva soffocato per tutta la vita l’uomo-Antonio De Curtis, c’è anche l’uomo malinconico visto dietro quella maschera, gli amori, le delusioni, le nostalgie, la sua amata Napoli, con la sua “lingua-madre”. L’artista ha risollevato il morale di un’Italia che usciva dalla guerra; il suo umorismo moderno e surreale fa parte del nostro linguaggio quotidiano e ha creato espressioni e locuzioni entrate nell’italiano parlato.

Con intensità “Nonno mi sta dando una grande energia. Lui è come se fosse un pifferaio magico, perché ha il potere dimettere insieme le persone in forma positiva, così commenta la terzogenita di Liliana De Curtis, e oggi porta avanti il alloro volto fino a qualche anno fa da sua madre, che per questioni di età e salute ha deciso di lasciare il mandato a sua figlia”.

La vita del nonno – ha proseguito – è stata divisa tra miseria e nobiltà e quando è giunto all’apice della sua carriera, oltre a fare rappresentazioni n teatro, girava sei film all’anno; questo lo portava a cercare poi avidamente momenti di tranquillità nei quali scriveva”.

Vito Leanza Professore Associato in Ginecologia e Ostetricia – università Catania, affascinato dalla figura e dalla vita dell’artista, attore di geniale comicità, dedica una poesia “a Totò – Principe Antonio De Curtis”, poiché la sua storia complessa, famosa, e la sua poesia morale, non moralistica parla al cuore degli uomini e il prof. Leanza riesce a trasmettere nei suoi versi, con sentite parole, le contraddizioni dell’uomo Totò, che non accettò mai di omologarsi al solipsismo degli uomini e alla loro inettitudine, con una musicalità che esprime la genialità.

A Napoli la morte è una cosa seria, tanto seria che “vive da secoli nelle sue viscere e alla “Sanità” questo accade da millenni, e lì ancora il mondo dell’aldiquà è in relazione con il mondo dell’aldilà. Ed ecco che il Principe si aggira ancora fra di noi con familiarità.

 

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Benanti

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