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Spettacoli e Cultura, Catania: domani debutto de “Il segreto di Audrey Hepburn” di Sal Costa
Pubblicato il 05 Agosto 2019
AL GIARDINO PIPPO FAVA, IN VIA CARONDA 82, A CATANIA, PER LA SECONDA EDIZIONE DELLA RASSEGNA “SERE D’ESTATE IN GIARDINO”, DEBUTTA IL 6 AGOSTO 2019 “IL SEGRETO DI AUDREY HEPBURN” DI SAL COSTA, REGIA ELIO GIMBO, PRODUZIONE FABBRICATEATRO
Il 6 Agosto, alle ore 21.00, al Giardino Pippo Fava di via Caronda 82, a Catania (residenza estiva della compagnia Fabbricateatro), per la seconda edizione della rassegna “Sere d’estate in giardino”, debutta la novità assoluta del drammaturgo catanese Sal Costa, “Il segreto di Audrey Hepburn”, regia di Elio Gimbo, con Sabrina Tellico, Cinzia Caminiti, Daniele Scalia e Babo Bepari, produzione Fabbricateatro. Lo spettacolo verrà replicato il 7, 8, 23, 24 e 25 Agosto, 4, 5, 14 e 15 Settembre.
“Nata nel ’29, il medesimo anno di Anna Frank, – spiega il regista Elio Gimbo – Audrey Hepburn nel dopoguerra e durante tutta la trionfale carriera d’attrice rinunciò come molti a rievocare quel terribile passato che viene soltanto adesso ripercorso nel recente libro di Robert Matzen da cui lo spettacolo è liberamente tratto. Audrey Hepburn fu una meravigliosa attrice del cinema hollywodiano, ciò che la rese così luminosa nei suoi film era il buio da cui proveniva e che si portava dentro come un segreto, il segreto di una ragazzina olandese di buonissima famiglia che, nata sei mesi prima di Anna Frank a pochi chilometri di distanza, attraversò tutti gli orrori e le turpitudini dell’occupazione nazista e della guerra furiosa scatenata da Hitler. Mettere in scena una Hepburn “svelata” ci consente di sostenere come un pilastro, la linea di ricerca di Fabbricateatro sugli effetti, passati e futuri, dei due cancri che insidiano l’umanità: il totalitarismo e il razzismo”.
“L’idea dello spettacolo è nata – ribadisce l’autore catanese Sal Costa – da una discussione avuta con il regista Elio Gimbo parlando di ebraismo. Venne fuori Anna Frank e poi arrivammo alla Hepburn. Elio mi disse che la Hepburn era nata nello stesso anno e a poca distanza da Anna Frank, in Olanda e che era in uscita una biografia che raccontava la Hepburn negli anni del secondo conflitto mondiale. “Chissà, mi disse, potremmo lavorarci su”. Nonostante sapessi poco della Hepburn, mi ricordai quel suo sorriso malinconico e il sospetto che qualcosa la tormentasse, probabilmente la stessa cosa che le causò il cancro allo stomaco di cui morì a soli 63 anni. Insomma la struttura della commedia mi montava dentro, ancora priva di particolari, anzi addirittura priva di contenuti ma, come dire, l’involucro era fatto. La lettura della biografia confermò la mia intuizione e mi diede gli strumenti per la stesura. La mia Hepburn è matura, ha già vinto l’Oscar per “Vacanze romane”, sta girando “Colazione da Tiffany”.
Da contratto con la Paramount deve rilasciare interviste per pubblicizzare il film. Un giornalista le fa domande scomode e poco pertinenti al film e scatena in lei una tempesta emotiva. Il giornalista sarà cacciato, ma ha aperto il famigerato vaso di Pandora. Fluiscono ricordi, emozioni, materiale faticosamente rimosso. E su tutto la figura di una madre forte e ingombrante”.
Prossimo appuntamento della rassegna il 28 e 29 Agosto con “Eroine e semidee – Lettere d’amore di Ovidio”, adattamento e regia di Elena Ragaglia, coordinamento artistico di Carmelo Failla, con Elena Ragaglia e Cinzia Caminiti
Organizzazione Centro Teatrale Fabbricateatro, scene di Bernardo Perrone, luci di Simone Raimondo, supporti tecnico-informatici di Gianni Nicotra, ingresso euro 10,00 (ridotto euro 8,00), info: 3473637379.
NOTE INFORMATIVE
LA COMPAGNIA FABBRICATEATRO
Nasce nel 1992 con il principale scopo di rinnovare le pratiche del teatro contemporaneo catanese sull’onda del movimento siciliano antimafia, per volontà di Elena Fava, Giacinto Ferro, Elio Gimbo – che ne è ancora il regista e direttore artistico – Cinzia Finocchiaro, Cinzia Caminiti, Bruno Torrisi, Domenico Gennaro, Marco Marano, Giusi Gizzo. Nel corso dei primi 25 anni di esistenza è stata veicolo di innovazioni tecniche grazie anche a rapporti di intensa collaborazione con altre importanti realtà teatrali di gruppo: gli allestimenti attori e pupi condotti con la Marionettistica fratelli Napoli, la collaborazione con il Living Theatre di New York e con l’Odin Teatert di Eugenio Barba, in particolar modo con i referenti italiani, il Teatro Potlach di Fara in Sabina e il Teatro Ridotto di Bologna e i progetti di “correzione teatrale dello spazio urbano” come il teatro di paglia estivo, il Carro di Tespi e Shakespeare al Castello, i progetti di promozione e diffusione della cultura teatrale con la facoltà di Lettere quali TEATRIDEUROPA. Oggi i suoi componenti stabili sono Elio Gimbo, Daniele Scalia, Sabrina Tellico. Molti qualificati artisti catanesi sono stabilmente coinvolti nelle realizzazioni: la Marionettistica Fratelli Napoli, Cosimo Coltraro, Cinzia Caminiti, Gianni e Nicoletta Nicotra di Schizzi d’Arte, Antonio Caruso, Giuseppe Carbone e altri.
L’AUTORE SAL COSTA
E’ nato e vive a Catania. Negli anni ’80, per un breve periodo, si trasferisce a Londra. Qui viene a contatto con gli ambienti rastafariani e ne sposa filosofia e pensiero. La lettura del Kebra Negast, libro sacro dei cristiani copti etiopi e degli stessi rastafariani, lo avvicina per la prima volta alle tematiche religiose. Tornato in Italia lavora e, quando può, gira il mondo scrivendo appunti di viaggio. La passione per gli scrittori della beat generation lo porta ad approfondire la conoscenza delle religioni orientali. Soltanto dopo si avvicina all’ebraismo, mosso anche stavolta dall’interesse letterario per gli autori di cultura yiddish del Novecento, da Isaac B. Singer, il più amato, a Roth, Potok, fino a Richler. Il passo successivo, ovviamente, è la Bibbia. Autore di romanzi: Un du’ e tre. La vera storia di Johnny il pompiere (1997), Visioni di Jack (1999), Saravà (2006), Bollito duro (2014). Ha scritto un testo di teatrodanza, I frutti di Pomo Pusillo e un monologo teatrale Nine Steps. Ha collaborato con vari musicisti per la produzione di testi, da Rita Botto a Cecilia Pitino, i Dounia e Luftig. Il mercante di Dio è il suo ultimo romanzo.
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