Spettacoli e Cultura, Catania: il 16 novembre inaugurazione stagione “Fabbricateatro” con “Il dottor Di Martino è desiderato al telefono”


Pubblicato il 10 Novembre 2018

DA UN RACCONTO DI ANTONIO TABUCCHI, DRAMMATURGIA E REGIA DI ELIO GIMBO

Catania – Debutta venerdì 16 Novembre, alle ore 21.00, alla Sala Giuseppe Di Martino di Catania, in via Caronda 82, la nuova produzione del Centro Teatrale Fabbricateatro, “Il Dottor Di Martino è desiderato al telefono”, da un racconto di Antonio Tabucchi, drammaturgia e regia di Elio Gimbo. L’atto unico, che vedrà in scena Sabrina Tellico, Cinzia Caminiti, Daniele Scalia e Salvatore Pappalardo, è una riflessione ironica sul ruolo del teatro nella società odierna: un attore-attrice, una cantante muta, un musicista cieco sono ingaggiati, in una casa di cura psichiatrica, per recitare davanti a un unico paziente spettatore.

Lo spettacolo verrà replicato il 17, 18, 23, 24 e 25 Novembre 2018  (Orari feriali ore 21.00 – Domeniche ore 18,00). Musiche originali e costumi Cinzia Caminiti, assistente di sala Nicoletta Nicotra, luci Simone Raimondo, scena Bernardo Perrone. Ingresso: € 15,00 intero – Ridotto: € 12,00 – Info e prenotazioni 347.3637379.

 A Fabbricateatro amiamo la circolarità. – spiega il regista Elio GimboSe iniziamo un percorso tendiamo sempre a portarlo a compimento definitivo. Questo nuovo spettacolo conclude il confronto, aperto esattamente un anno fa con “Alla fine del tempo”, con i due “Dialoghi mancati” di Antonio Tabucchi. La circolarità non risiede soltanto nella scelta drammaturgica ma anche nella scelta visiva compiuta insieme a Bernardo Perrone, il realizzatore dei nostri impianti scenici, che sviluppa ulteriormente quella che chiamiamo “la scatola bianca”. E’ uno spettacolo che fin dal titolo cita il nome di colui che per molti anni fu il dominus della scuola del teatro Stabile di Catania; in questa veste fu il mio primo Maestro e lo fu altrettanto per intere generazioni di attori del teatro cittadino, in questo senso la sua influenza sul teatro catanese è tuttora vivissima. Proprio a lui, più di un anno fa, intitolammo la nostra sala teatrale contribuendo forse a colmare un vuoto di memoria ufficiale ma anche obbedendo ad un impulso intimo”.

 Del testo di Tabucchi – continua Gimbo – abbiamo accolto un analogo processo d’inversione; la drammaturgia non rende omaggio ad un Maestro, piuttosto riflette sull’esigenza di averne uno e sulla nostalgia di non averlo mai incontrato; penso a quanto questa nostalgia sia oggi sentimento diffuso, non soltanto fra i giovani che s’incamminano sulla strada del mestiere teatrale, ma proprio nell’intera società.Ho immaginato uno spettacolo forse “metateatrale”: un attore-attrice, una cantante muta, un musicista cieco sono i componenti di un gruppo alle prese con il loro spettacolo da svolgere all’interno di una clinica psichiatrica per un solo paziente-spettatore. E’ perfino ovvio immaginare le equazioni metaforiche “clinica-sala teatrale” e “paziente-spettatori” e tali metafore sono certamente presenti in questa nostra ultima creazione 2018: la rappresentazione del mestiere del teatro nel nostro tempo”.

 NOTE INFORMATIVE

 LA COMPAGNIA FABBRICATEATRO

 Nasce nel 1992 con il principale scopo di rinnovare le pratiche del teatro contemporaneo catanese sull’onda del movimento siciliano antimafia, per volontà di Elena Fava, Giacinto Ferro, Elio Gimbo – che ne è ancora il regista e direttore artistico – Cinzia Finocchiaro, Cinzia Caminiti, Bruno Torrisi, Domenico Gennaro, Marco Marano, Giusi Gizzo. Nel corso dei primi 25 anni di esistenza la compagnia è stata veicolo di innovazioni tecniche grazie anche a rapporti di intensa collaborazione con altre  importanti realtà teatrali di gruppo: gli allestimenti attori e pupi condotti con la Marionettistica fratelli Napoli, la collaborazione con il Living theatre di New York, i progetti di “correzione teatrale dello spazio urbano” come: il teatro di paglia estivo, il Carro di Tespi e Shakespeare al Castello, i progetti di promozione e diffusione della cultura teatrale con la facoltà di Lettere quali TEATRIDEUROPA. Ha sempre perseguito il modello organizzativo del teatro di gruppo, per cui il lavoro teatrale è affidato ad un gruppo di lavoro stabile che al proprio interno costruisce una realtà organizzata quanto più possibile autonoma ed incisiva nelle scelte poetiche. Oggi i suoi componenti stabili sono Daniele Scalia, Elio Gimbo, Sabrina Tellico, Bernardo Perrone, Cosimo Coltraro, Gianni Nicotra, Cinzia Caminiti, Pietro Lo Certo.

SALA “GIUSEPPE DI MARTINO” E SPAZIO “PIPPO FAVA”

La Sala “Giuseppe Di Martino” è lo spazio al chiuso del nuovo Centro Teatrale Fabbricateatro. Ha una ampiezza di 45 mq, è dotata di impianto luci e fonica, ampi camerini con bagno autonomo, un piccolo foyer, è volutamente priva di strutture fisse atte a designare gli spazi di scena e platea, può accogliere sia spettacoli a pianta centrale che a visione frontale. I posti a sedere variano, perciò, da un minimo di 25 ad un massimo di 45 grazie ad un sistema di praticabili e panche che consentono in poco tempo di ricreare lo spazio della sala.

Il Centro dispone di analogo spazio all’aperto, intitolato a Pippo Fava, dotato di cortile e giardino en pleinair dove svolgere attività affini alla linea della Compagnia Fabbricateatro, residente stabile del Centro.

LA STAGIONE 2018-2019 DI FABBRICATEATRO

La stagione 2018/2019 di Fabbricateatro proporrà a Dicembre “Frammenti (figure per un discorso amoroso)” a cura di Manomagia di Francesco Fazio, Teatro di figura, a metà Febbraio-Aprile per il Progetto Albert Camus due famosi romanzi del grande scrittore francese: “La Peste” e “Lo Straniero” (produzione Teatro Gamma e Fabbricateatro), regia di Gianni Scuto ed Elio Gimbo. Chiusura di stagione a Maggio con un testo poco rappresentato di Nino Martoglio, “Capitan Seniu”, diretto da Elio Gimbo.


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