Spettacoli e Cultura, Catania: “il berretto a sonagli” al “Musco” con Salvo Saitta


Pubblicato il 14 Marzo 2019

Dopo il successo del figlio Eduardo con il suo “Occhio al buco della serratura”, al Teatro Musco di Catania torna Salvo Saitta, pronto ad emozionare con “Il berretto a sonagli”, in scena da 14 al 24 marzo sulle tavole dello storico teatro catanese.

Destinata ad essere l’ultima edizione dello spettacolo a cura della compagnia, il ciclo di rappresentazioni rappresenterà dunque l’ultima volta a Catania dello spettacolo che ha fatto la fortuna dei Saitta. Grazie al testo di Pirandello infatti la famiglia di teatranti catanesi ha più volte oltrepassando lo stretto, sdoganando il proprio nome in tutta Italia. Una vicenda semplice quella raccontata dall’autore agrigentino, una storia comune che riesce a toccare i sentimenti di un pubblico trasversale.

Nata dalla folle genialità dello autore siciliano, a quasi cento anni di distanza dalla sua prima stesura, “A birritta cu’ i ciancianeddi” (titolo della prima versione) racconta infatti le vicende di un presunto tradimento, similarmente a quanto al giorno d’oggi accade all’interno delle moderne produzioni televisive. Un precursore dei tempi Pirandello, capace di trattare temi come l’emancipazione femminile attraverso una commedia che, interpretata per la prima volta da Angelo Musco, racchiude in sé tutto il sapore della sicilianità d’un tempo.

“Abbiamo scelto di celebrare la nostra permanenza al Teatro Musco con un testo che lo stesso attore catanese ha con successo rappresentato in carriera – spiega Eduardo Saitta, regista della pièce -. Con quest’opera stiamo girando l’Italia, ottenendo consensi e manifestazioni d’affetto talvolta inaspettate. Ricordo con piacere ad esempio una replica romana durante la quale a scena aperta abbiamo ricevuto un forte applauso accompagnato da un “Grazie”. Una situazione insolita che però ha gratificato enormemente tutta la compagnia”.

INFO E BIGLIETTI: 329 4539290 – biglietti acquistabili online sul circuito Vivaticket

 

CALENDARIO REPLICHE

14 MARZO 2019 – ORE 21

15 MARZO 2019 – ORE 21

16 MARZO 2019 – ORE 18

17 MARZO 2019 – ORE 18

21 MARZO 2019 – ORE 18

22 MARZO 2019 – ORE 18

23 MARZO 2019 – ORE 21

24 MARZO 2019 – ORE 18

Salvo Saitta in

IL BERRETTO A SONAGLI di Luigi Pirandello

Katy Saitta, Aldo Mangiù, Eduardo Saitta, Eleonora Musumeci, Annalise Fazzina, Lucia Mangion.

Disegno luci e regia: Eduardo Saitta

Scene e costumi: T.D.S.

NOTE DI REGIA

…possibile che io col mio senso dl teatro, col mio senso di misura, mi sia ingannato, smarrito, perduto nello scrivere una commedia non costruita affannosamente e faticosamente, ma venuta di getto in meno di sette giorni, nata e non fatta?”

Fu questo il primo pensiero di Luigi Pirandello quando lesse la recensione del giornale “La Tribuna” del suo “Il berretto a sonagli” dopo la prima a Roma. Sembra strano, ma in realtà quella prima de “A burritta ccu i ciancianeddi” interpretata da Angelo Musco, lasciò il pubblico sbalestrato. Era impossibile che un testo come quello, pieno di contenuti fondamentali per la vita, non fosse stato recepito dalla platea. Il problema stava nel linguaggio. Il genio che era in Pirandello gli suggerì allora di tradurre la commedia in lingua, conservando comunque lo stesso spirito: la costruzione delle frasi, così come erano state scritte in siciliano, così dovevano essere fedelmente tradotte, in modo tale da conservare i suoni della nostra “lingua”, quella siciliana appunto.

Consegnato poi il copione a Musco, col suggerimento d’interpretare Ciampa così come aveva fatto in precedenza, cioè con la stessa sicilianità, ecco che venne fuori quel grande capolavoro di cui adesso stiamo parlando.

Ad oltre 40 anni dalla nostra prima edizione mi sono sentito in dovere di pensare alla riedizione di uno spettacolo che trova in Salvo Saitta uno straordinario Ciampa. Tutto questo per far sì che il pubblico possa godere ancora una volta di quei concetti, di quella filosofia pirandelliana, di quell’estratto di vita, di verità che l’autore riuscì a mettere su carta facendone divenire per il teatro opera intramontabile.

Il regista

Eduardo Saitta.

 


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