di iena ristretta marco benanti
Quanta bella gente al Monastero dei Benedettini, una folla degna dei tempi della maledetta Primavera. E d’altronde a riunirli è stato lo “straordinario” Enzo Bianco sindaco per la quarta volta di questa tragicomica “nuova” avventura a Palazzo degli Elefanti. A colpi di comunicati “ristretti”, tanto offensivi quanto abusivi, per tre illustri accademici come Di Grado, Granozzi e Gioviale rei di lesa Maesta silenti se non complici del giudizio unanime che ormai sta facendo ridere in ogni ambiente dello spettacolo: il teatrino che ha fatto da sfondo alla scelta di Anfuso come direttore dello Stabile è una gran bischerata, la correntocrazia del Pd è peggio di uno “tsunami” per il buon senso, il merito e tanto altro. Ma al di là della bontà del confronto, comunque sempre benemerito in una città diventata “lagnusa” e stordita dalla propaganda, in mezzo a tanto glamour ci è sembrato interessante vedere le facce sbigottite della tanta bella gente che affollava il Monastero.
Unanime quanto imbarazzata la voce che circolava nel “Coro di Notte” dei Benedettini: “quello di venti anni fa era tutto diverso: questo sembra la fotocopia sbiadita di Enzo Bianco che ricordiamo”.
“Non è più lui, Enzo è irriconoscibile”- dicevano altre signore ben vestite e dall’andamento una volta sinuoso. E così tra tante incertezze “ristrette”, un auspicio serpeggiava nelle stanze sorde del convento:”Ancora ci vogliono due anni, ma se andasse via da sindaco anche prima sarebbe meglio per tutti, anche per lui stesso”. E così sia. #cataniaristretta
Intanto per la cronaca della serata, ci avvaliamo a sua insaputa di un collaboratore d’eccezione, il prof. Antonio Di Grado scritta nel suo profilo Fb:
“Magnifica riuscita del “Sipario strappato”. Coro di Notte stracolmo, tutti o quasi presenti gli operatori teatrali, numeroso anche il pubblico interessato. Infondate le preoccupazioni di qualcuno(Podestà? N.d.r. iena sicula): niente personalismi né polemiche gratuite; invece analisi serie e severe: si è parlato di teatri pubblici e privati, di ricerca, di politiche culturali, di regole e programmi. E si è trattato, a detta di tutti, dell’inizio di un percorso che vedrà prossime scadenze e ulteriori approfondimenti.
Sono intervenuti Nino Romeo, Ottavio Cappellani, Silvio Parito, Elio Gimbo, Giuseppe Dipasquale, Salvo Nicotra, Salvo Gennuso, Orazio Torrisi, Ciccio Mannino, Biagio Guerrera, Sebastiano Arcidiacono, Gioacchino Palumbo, Paola Di Mauro. E naturalmente i tre promotori”.
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