Riscatto e giustizia. Sono forse queste le due parole che possono riassumere la pellicola firmata da Mario Vitale e che vede due storie intrecciarsi. Due animi bloccati da un passato che riescono ad affrontare grazie allo sport.
Lunedì 8 novembre alle 20.30 al cinema King di Catania alla presenza del regista Mario Vitale,
della sceneggiatrice Josella Porto e dell’attore Ettore Signorelli verrà presentato il film “L’Afide e la
Formica”. La storia vede protagonisti un insegnante di Educazione Fisica e una giovane
musulmana. Entrambi non riescono a liberarsi dai loro trascorsi ma grazie alla preparazione della
ragazza per partecipare ad una maratona, riescono a superare gli ostacoli che fino a quel momento
avevano ingabbiato le loro esistenze. Il cast vede Giuseppe Fiorello nei panni del docente che deve
affrontare alcuni aspetti rimasti in sospeso di una paternità quasi rifiutata e poi ricercata; Valentina
Lodovini nella vesti della moglie, lasciata sola a crescere un figlio entrato in contatto con la
ndragheta e ucciso da un amico. Nadia Kibout che impersona la mamma di Fatima, interpretata da
Cristina Parku, l’adolescente musulmana che nella corsa vede una possibilità di fuga da un mondo
che non le appartiene. Alessio Praticò è invece Nicola, un coetaneo della studentessa di cui la
ragazza rimane affascinata.
Un racconto, firmato alla sceneggiatura da Josella Porto, Saverio
Tavano, Francesco Governa insieme al regista, pieno di spunti di riflessione ma soprattutto
dimostrazione di come superando le proprie paure si possa raggiungere la libertà.
«“L’afide e la formica” – ha dichiarato Mario Vitale – non è solo un titolo, è una battuta che i protagonisti del film si scambiano. E poi è un esempio. L’esempio di ciò che in natura chiamiamo simbiosi, quando gli insetti si prendono cura l’uno dell’altro. Sa, nel caso di specie, l’afide produce una melata di cui le formiche vanno ghiotte e di cui, quindi, si nutrono. In cambio del cibo che ricevono, a loro volta le formiche proteggono gli afidi dai predatori, facendogli fare ingresso nel formicaio. Ecco, la stessa cosa accade nel film: i personaggi, stando insieme, traggono beneficio; condividono le loro esperienze per farcela, per superare i problemi che li caratterizzano». «È una storia contemporanea – ha aggiunto la sceneggiatrice Josella Porto – di integrazione. La fotografia di una Calabria inedita che diventa il pretesto del racconto di formazione di un’adolescente alla ricerca della sua identità che s’incontra e si scontra con un adulto alla riscoperta delle emozioni». «Partecipare a questo film – conclude l’attore Ettore Signorelli – è stata per me un’esperienza incredibile, un sogno diventato realtà. Lavorare insieme a dei grandi professionisti è stato molto emozionante e formativo per un giovane attore come me. Ho ritrovato molto di me in Ettore, oltre il nome, e Mario è stato una guida impeccabile e sicura che mi ha aiutato a superare ogni difficoltà, dimostrandosi un Regista con la R maiuscola».
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