Spettacolo e Cultura, Viagrande (Ct): successo dello spettacolo Delle Ceneri e dell’Amore


Pubblicato il 24 Aprile 2017

L’atto conclusivo del progetto Natura Sonoris nel bosco del Monte Serra ha dato voce al patrimonio dell’Etna. Le installazioni elettroniche e le performance del collettivo di giovani artisti siciliani hanno fatto dialogare il pubblico con la natura. Bamboline di rafia intrecciate da un gruppo di bambini donate agli spettatori.

VIAGRANDE (CT) – I bambini giungono al termine del sentiero con le loro
bamboline di rafia. Le hanno realizzate per donarle al pubblico radunato nella radura.
E’ il suggestivo atto finale di “Delle Ceneri e dell’Amore”, lo spettacolo itinerante
nato dal grembo di Natura Sonoris, il progetto di un collettivo di giovani artisti
siciliani realizzato con la collaborazione di Viagrande Studios, dell’associazione
culturale Duende e finanziato dalla Regione Siciliana nell’ambito dell’accordo di
programma quadro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri “Giovani protagonisti
di sé e del territorio”.
“Delle Ceneri e dell’Amore” è la sintesi del lavoro creativo sviluppato nei mesi
scorsi dai giovani artisti per dare voce all’Etna, per veicolare il canto vitale e
disperato di un patrimonio naturalistico da tutelare, valorizzare.
All’interno del Parco del Monte Serra, otto percorsi naturalistici sono stati
innervati da altrettanti performer e dalle guide che hanno condotto il numeroso
pubblico accorso. Più di cento partecipanti divisi in gruppi contrassegnati da un
colore, in fila indiana lungo i sentieri dove sono state disseminate le installazioni
elettroacustiche assemblate dal maestro Stefano Zorzanello, dei dispositivi fissi o
mobili autosostenibili che utilizzano fonti di energia rinnovabile (solare, eolica,
idraulica) e interattive rispetto a parametri ambientali (luminosità, presenza di suono
generato dall’ambiente e dai fruitori nell’ambiente).
Una passeggiata naturalistica pomeridiana che diventa prodotto artistico che
invita alla riflessione, rivela, denuncia. Così tutti interagiscono con tutto. Attori,
guide, macchine, spettatori, alberi, foglie, fiori, la fauna che popola il bosco del
Monte Serra, su ogni percorso ruoli e generi si scambiano, si amalgamano. Il
messaggio è semplice e potente al tempo stesso: rispettiamo, rispettiamoci. Gli otto
percorsi sono come arterie di un unico, gigantesco corpo. Non possono essere recise.
La natura non può essere recisa dall’uomo, né l’uomo può sperare di potere
sopravvivere reciso dalla natura. Per questo è fondamentale comprendere la vitale
importanza della ricchezza ricevuta in dono alla nascita o approdando all’ambiente
dove poi vivere la quotidianità. Per questo è di vitale importante dialogare con quel
che offre il territorio dove ci muoviamo, respiriamo. Un dialogo fatto di amore, di
riconoscenza.
C’è, dunque, la guida che improvvisamente arresta la marcia del gruppo per
ammirare la bellezza di un fiore e sentire il suo profumo. L’attore che ascolta il
fruscio delle foglie avvinghiato delicatamente ad un albero, per poi cadere a terra fra
lo stupore degli spettatori: non si fa male, è come frutto maturo o benefica estasi, il
piacere di farsi accogliere da Madre Terra, da Madre Natura, di farsi avvolgere da lei.
Cenere e Amore, il ciclo della vita. Ogni performance ha un nome: Lamento (di
Sebastiano Sicurezza), Parsifal (di Valerio Severino), Brandelli di Memoria (di Max
Carastro), All’amato me stesso (di Nanni Mascena), L’appesa (di Marta Allegra), Lo
sposo (di Carlo Genova). Perché ogni performance è un’opera d’arte; così come i
dispositivi di Zorzanello dotati di un sensore che cattura i suoni del bosco o delle voci
delle spettatori che sperimentano una originale forma di dialogo, li elabora con
diversi tipi di processore e manda impulsi a parti meccaniche che producono nuovi
suoni acustici; così come le bamboline di rafia donate dal futuro, dai bambini di
Gioca Teatro, il laboratorio teatrale di Viagrande Studios curato dai coordinatori di
Natura Sonoris Salvo Piro (attore e regista catanese) e Manuela Ventura (attrice
catanese nota per il film “Anime Nere”, in autunno nuovamente nei panni di Teresa
nella serie di Rai 1 “Questo nostro Amore”).
“I bambini hanno fatto il loro percorso con le bamboline nate dalla loro mani –
spiegano Salvo Piro e Manuela Ventura – per guardare con altri occhi quel che li
circonda e ci hanno restituito lo sguardo donandole al pubblico. Un messaggio forte
di purezza, sensibilità, comunione. Con Delle Ceneri e dell’Amore abbiamo celebrato
un processo creativo in continua evoluzione, giorno dopo giorno, ispirazione dopo
ispirazione, stimolato dalla missione del progetto Natura Sonoris, cioé interrogarsi
sulle ceneri della civiltà contemporanea, sull’amore per la natura e impegnarsi per la
diffusione di una cultura della sensibilità che abbia l’artista come protagonista attivo,
impegnato a dare un concreto contributo alla società di cui fa parte e non distaccato,
chiuso in se stesso, distante. Ecco cosa insegniamo ai giovani, essere individui e
comunità”.
“Un successo al di là di ogni più rosea aspettativa – afferma raggiante Claudia
Migliori, direttore generale di Viagrande Studios – sono stati davvero in molti a
volere toccare con mano quel che è stato realizzato dai nostri giovani artisti. Un
risultato che ci inorgoglisce e che ci auguriamo possa aiutarci a trovare partner che
credano in un progetto che non è soltanto artistico, ma, soprattutto, educativo, dal
notevole impatto sociale, col quale possiamo concretamente contribuire alla crescita
dei cittadini del cittadini del futuro ed alla promozione del nostro territorio”.
Scheda dello spettacolo “Delle Ceneri e dell’Amore”:
coordinamento: Salvo Piro e Manuela Ventura
installazioni elettroniche: Stefano Zorzanello
performers: Marta Allegra, Massimiliano Carastro, Carlo Genova, Nanni
Mascena, Valerio Severino, Sebastiano Sicurezza
guide: Simona Allegra, Claudio Cappuccio, Simone Cappuccio, Peppe Leonardi,
Rossella Parisi, Grazia Piccinini, Roberta Rotante, Michelangelo Sciuto. 

 

 


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