Sport, calcio Catania: non ci resta che piangere…oppure…


Pubblicato il 21 Marzo 2016

Iena affranta e senza speranze

E già, è proprio vero, a questo punto non ci resta altro che piangere. Prendiamo pure in prestito dai brillanti Troisi e Benigni, il titolo del film che fece ridere nel 1984 l’Italia intera, realizzando tra l’altro il record d’incasso ai botteghini con 15 miliardi di lire, per descrivere lo stato d’animo della Catania rossoazzurra.
Con una differenza sostanziale però.
Che a ridere, questa volta, è l’intero Stivale calcistico, per le figure pietose e barbine di una squadra di calcio inguardabile, senz’anima, e chi più ne ha, purtroppo, ne metta.
Mai come quest’anno, mai, una formazione rossoazzurra, con altrettanta maglia, e possibilmente non con quell’obrobrio indossato domenica, ha totalizzato tali e tante sconfitte e pessime figure.
Siamo al collasso, al tracollo, al ridicolo bello e buono, all’epilogo di una stagione cominciata male e che rischia di finire in tragedia.
Nessuna impennata d’orgoglio, nessuna reazione nervosa, niente amor proprio, l’involuzione tecnico-tattica di un confuso manipolo di ragazzotti senza arte ne parte, ha dell’incredibile.
Ieri, all’Esseneto, contro la terribile neopromossa di un allenatore, Rigoli, destinato a ben più prestigiosi palcoscenici, abbiamo sforato il fondo del fondo.
Massacrati calcisticamente da una squadra, l’Akragas, in inferiorità numerica, pazzesco!
 Non ci sono attenuanti, né mancati rigori che tengano.
Non esistono complotti, ne reggono debolissime tesi persecutorie che non ingannano ne appassionano nessuno.
La verità, cruda, drammatica ma maledettamente vera è che il Catania è a nostro modesto parere scarso, inadeguato per la categoria. Si tratta di una squadra raffazzonata in fretta e furia, affidata prima ad un allenatore privo di esperienza e poi ad un altro, reduce da una serie inequivocabile di esoneri. Confusione in società, confusione in panchina, confusione in campo, dramma in tribuna, pena profonda nei cuori dei tifosi e appassionati di un intera città (compresi i nostri).
A questo punto possiamo solo sperare nel blocco delle retrocessioni biascicato da qualcuno…e mentre che ci siamo, speriamo le blocchino anche l’anno prossimo sia in lega Pro che… in serie D, non si sa mai…
P.s. In considerazione del silenzio stampa preannunciato dalla società, speriamo di avere presto, anche per iscritto, notizie sulla eventuale cessione della società.
P.s. 1 Non gettiamo troppe croci, addosso a Calil, è uno dei pochi, che può tentare di salvare il salvabile…
P.s. 2 Nessuno, per carità, metta in dubbio l’amore nutrito da una splendida tifoseria, che forse, avrà pure diritto di lamentarsi…e protestare civilmente, o no?


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