Mentre la “pietosa farsa” del calcio di serie B e di conseguenza serie C, continua fino al punto da capirci poco o nulla, se non che le istituzioni del gioco più bello del mondo (forse una volta… ) sono…andate nel pallone…diamo uno sguardo al cammino delle siciliane di terza serie.
Il Catania, ormai oltre “l’orlo della crisi di nervi”, attende di sapere se sabato potrà finalmente riprendere a giocare in quel di Potenza, campo assai ostico in verità, per continuare la marcia di avvicinamento alla testa della classifica.
Mister Sottil, dovrà sforzarsi di tenere alta concentrazione, morale, e tensione agonistica di una squadra che, fino a questo momento, a parte la prova non esaltante di Monopoli, non ha deluso le aspettative.
Quattro vittorie e due pareggi (su sei partite) nel campionato delle incertezze e degli snervanti “stop and go”, sono un quasi un miracolo.
Cade invece al Simonetta Lamberti di Cava (secondo stop stagionale) la capolista Trapani, messa sotto dall’agguerrita formazione campana, ben guidata da Giacomino Modica, indimenticato faro del Licata dei miracoli di Zeman padre. Vincenzo Italiano, alla ripresa degli allenamenti, dovrà strigliare alla sua maniera, una squadra che comunque si è ben comportata fino ad oggi, nonostante una rosa decimata da infortuni di varia natura.
Colpo d’ala del Siracusa in quel di Rieti, con un provvidenziale 1-2 che ( non si sa fino a quando…) salva dall’esonero mister Pagana, sul banco degli imputati per avere voluto a tutti costi “innestare” in organico, lo zoccolo duro del suo Troina di serie D. La confusione societaria e i mugugni giustificati della tifoseria, appesantiscono un clima mai sereno sin dall’inizio della campionato. Unica nota positiva, a parte il colpaccio di Rieti, il ritorno in sella di Antonello Laneri, dirigente lucido, competente e assai stimato in casa aretusea, che saprà sicuramente infondere fiducia ed entusiasmo a tutto l’ambiente.
Chiudiamo con il legittimo sfogo del giovane e brillante patron della Sicula Leonzio, Leonardi, che pur avendo riportato come non mai, il calcio che conta a Lentini, lamenta disaffezione e disinteresse da parte di una piazza avara di affetto e slanci.
Lo straordinario lavoro del “Leonardi team” è sotto gli occhi di tutti: passare in pochi anni dai campi polverosi alla ribalta nazionale è stata impresa sportiva ammirevole e meritoria, costata sacrifici non indifferenti, purtroppo oggi poco apprezzati dall’intera città. Purtroppo, nonostante i playoff della passata stagione, una grande campagna acquisti e il discreto campionato fin qui disputato, pochi intimi si ritrovano allo stadio la domenica a Lentini. Continuando di questo passo, a fine stagione, il giovane e appassionato presidente, potrebbe pensare di passare la mano.
Nel frattempo, i soli “potenti signori del calcio” continuano incredibilmente a non decidere e pasticciare, creando notevoli disagi economici e non, a squadre e società, siciliane in testa, che compiono sforzi inauditi per tirare quattro calci ad un pallone…
Il metodista.
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