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Sport e Comune Catania, basket senza impianti! Michelangelo Sangiorgio Presidente Provinciale Fip: “non so se abbiamo un assessore allo sport o un assessore ai concorsi”
Pubblicato il 26 Ottobre 2015
di iena sportiva
La città di Catania e il mondo del basket, amore impossibile? In città non esiste allo stato attuale una struttura comunale in cui le società catanesi possano allenarsi e disputare le gare interne. L’impianto che l’amministrazione Bianco ha “destinato” allo svolgersi dell’attività cestistica era il PalaGalermo, che vandalizzato dal 15 agosto, ancora non è stato messo a disposizione delle società che nel frattempo si stanno allenando al PalaCatania. Ma come nei migliori romanzi gialli ecco che arriva la sorpresa… Il PalaCatania, infatti, viene utilizzato anche per attività extrasportive ed ecco che nei prossimi giorni (domani e dopodomani secondo il calendario diramato dall’ordine degli avvocati di Catania) sarà utilizzato per lo svolgersi della prova orale degli esami di abilitazione della professione forense.
«Non so se abbiamo un assessore allo Sport – sottolinea con enfasi il presidente provinciale Fip, Michelangelo Sangiorgio – o un assessore ai Concorsi. Ci aspettavamo dall’assessore Scialfa una risposta ferma a sostegno delle attività sportive, che continua a mancare.
Credo sinceramente che sia increscioso offrire parzialmente un impianto sportivo alle società e poi bloccare gli allenamenti a campionati o già iniziati per dar luogo a iniziative che potrebbero realizzarsi altrove. Le società cittadine, Pgs Fides, Gad Etna, Lazur Catania, L’elefantino, Cubs Catania, Virtus Catania Pgs Sales , oltre la Rainbow Catania, ad esempio, esordirà domenica 1 novembre in campionato e a causa degli esami dovranno saltare gli allenamenti. Incredibile e increscioso».
Un fiume in piena il presidente provinciale Sangiorgio che ricorda le promesse fatte poco tempo addietro dall’assessore Scialfa. «Posso solo attenermi alle parole dell’assessore allo sport Valentina Scialfa intervenuta all’incontro promosso dal Coni di Catania, alla presenza del presidente del Coni regionale D’Antoni, che ci ha informato sulla quantificazione dei danni al PalaGalermo che ammonterebbero a circa 15mila euro ma sulla tempistica per l’esecuzione dei lavori e di conseguenza al ripristino della funzionalità dell’impianto è stata molto vaga rimandandoci all’assessore alle manutenzioni Bosco.
Una situazione questa – prosegue Sangiorgio – che provoca notevoli disagi, in primis per l’aver dovuto modificare l’impianto di gioco per le partite ufficiali dal PalaGalermo al PalaCatania che prima è stato possibile fare in assenza di costi essendo i calendari provvisori ma una volta consolidato comporterà un aggravio economico alle tante società catanesi. Ma il maggiore disagio è quello di dover condividere l’impianto con altre discipline di fatto limitando le opportunità alle società di potersi allenare soltanto in tre giorni alla settimana e adesso anche con i concorsi. Chiediamo all’assessore una risposta chiara ed esaustiva e non un rimpallo di responsabilità. Allo stato attuale il basket è l’unico sport a non avere un impianto . Forse l’assessore allo sport ritiene la pallacanestro non una disciplina sportiva visto l’attenzione che dimostra per questo sport? Sempre l’assessore Scialfa di recente aveva dichiarato di procedere agli interventi al PalaNitta e poi subito dopo al PalaGalermo, stiamo ancora aspettando mentre il PalaNitta è già funzionante».
Nonostante tutte queste difficoltà lo stato del basket catanese è incoraggiante.
«Basti pensare che nonostante la crisi economica che sta attraversando il nostro paese siamo riusciti a far ritornare la pallacanestro in comuni nel quale non si praticava da diversi anni, come Valverde o da alcuni da decenni quale Randazzo, Vizzini, Mascali, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Santa Venerina. In contro tendenza sono cresciute le società affiliate sono ben 45 mentre i centri minibasket aderenti sono oltre 20 e possiamo affermare che il lavoro giornaliero di tutti i componenti del comitato sta producendo frutti lusinghieri nonostante le pochissime risorse economiche».
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