di iena rossoazzurra
Francesco Moriero, talentuosa ala destra degli anni 90 – ricordiamo con piacere le sue serpentine e i suoi scatti brucianti con le maglie del Cagliari, della Roma, dell’Inter e del Napoli – è da un paio di giorni il nuovo comandante della sgangherata portaerei Catania, con l’arduo compito di condurre in un porto sicuro (chiamato salvezza), la formazione rossoazzurra ormai sull’orlo di una cronica crisi di nervi, oltre che di gioco e risultati, che l’hanno fatta pericolosamente scivolare in piena zona retrocessione.
Meglio tardi che mai.
In passato avevamo più volte segnalato l’inadeguatezza di una guida tecnica incerta e inesperta, ma ormai (purtroppo) è inutile soffermarsi su analisi dietrologiche che lasciano il tempo che trovano.
Non è inutile invece dire oggi, a bocce ferme, quello che speriamo di non dovere ripetere fra qualche mese: Moriero è l’uomo giusto, a 10 giornate dalla fine, per raddrizzare le sorti dell’ennesima drammatica stagione calcistica? Ha la statura, il polso, il carisma, l’esperienza necessaria per tirare i rossoazzurri fuori dai guai?
O forse conveniva puntare su un “usato sicuro” magari in cerca di riscatto, esperto della categoria (possibilmente girone C, un altro mondo rispetto agli altri due gironi…), se non su un veterano della serie cadetta?
Questi amletici interrogativi, rimbombano in queste ore nelle orecchie di quanti, tifosi e appassionati, hanno a cuore le sorti del Catania.
Il curriculum del nuovo mister, a cui va il nostro sincero in bocca al lupo, in verità, non è proprio rassicurante: gli ultimi anni (di una carriera da allenatore non proprio di lungo corso) dal 2012 in poi per la precisione, sono parecchio sfortunati per il mister salentino che becca tre esoneri consecutivi a Grosseto, Lecce e Catanzaro prima di arrivare all’Angelo Massimino nelle vesti di rianimatore d’urgenza.
Ma nel calcio i se e i ma non contano, così come non contano le chiacchiere e i proclami, estivi o autunnali poco importa.
Nel calcio contano il gioco, i punti in classifica, i gol, le vittorie e le soddisfazioni, tutte merce rara e ormai dimenticata dalle nostre parti negli ultimi anni.
Se la dirigenza della formazione etnea, ha ritenuto di ingaggiare Moriero per dare uno scossone all’ambiente e salvare il Catania, vuol dire che ha visto lontano
(speriamo…) puntando forte a poche giornate dalla fine su di un uomo che, (speriamo) a Catania, riuscirà a guidare con polso fermo e barra dritta, uno spogliatoio oggi maledettamente confuso e infelice.
E allora, avanti così, con il Martina Franca (ahinoi) è spareggio per non retrocedere o quasi.
Vinceremo? Speriamo di si, speriamo proprio…di farla FRANCA.
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