Sulla vicenda del porticciolo di Ognina che ha visto sabato scorso una grande manifestazione di associazioni, partiti e cittadini, interviene Angelo Villari, presidente dell’ associazione “Comuntà in progresso”: “La numerosa presenza di tantissime cittadine e cittadini, associazioni, forze politiche di opposizione, alla iniziativa di protesta contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina, rappresenta la volontà […]
Stamina, Marino Andolina:”La giunta siciliana ha tradito le aspettative di molti malati. Lotteremo finche’ avremo fiato”
Pubblicato il 28 Novembre 2013
di Fabio CantarellaIl metodo stamina sta dando vita nel nostro Paese ad uno dei dibattiti sulla salute pubblica più eclatanti degli ultimi decenni. Il trattamento con le cellule staminali mesenchimali rilancia un valore assai naturale ma storicamente avversato nel nostro contorto sistema, quello della medicina rigenerativa.Il professore Davide Vannoni e il dottor Marino Andolina rivendicano con decisione i risultati, che per la verità sono ormai sotto gli occhi di tutti, conseguiti grazie ai trattamenti eseguiti su numerosi malati, peraltro senza che i pazienti abbiano manifestato il pur minimo effetto collaterale. Anche i malati, con a fianco i propri cari, sono scesi in campo da tempo per gridare al mondo i miglioramenti mostrati da coloro che grazie ad una sentenza di un giudice hanno potuto effettuare un ciclo di terapia.Dottore Andolina, la trasmissione “Le Iene”, in onda su Italia Uno, ha sposato con convinzione la battaglia per il metodo stamina. Secondo lei perché? Questo vuol dire che allora non tutti i “poteri forti” dell’economia vogliono fermarvi… In un mondo ideale la verità non dovrebbe aver bisogno di servizi televisivi. Invece in questa Italia disastrata dobbiamo affidarci a dei giornalisti coraggiosi per far sapere alla gente che esiste una legge che permette le cure, che esiste una cura che non ha effetti collaterali, che esiste una cura efficace in alcune malattie altrimenti mortali. Tutto sommato c’è stato bisogno dei giornalisti del Washington Post per far cadere Nixon. Che da noi siano benedetti giornalisti come Occhipinti e Golia.Le famiglie dei malati manifestano rabbia per il fatto che il ministro e il comitato di esperti, che si sono pronunciati negativamente sulla sperimentazione, non abbiano avvertito il dovere di andare a vedere i miglioramenti dei soggetti trattati con stamina: e’ questo l’aspetto della vicenda che vi amareggia di più? Spero che le Procure, dopo alcune denunce di famiglie, si occupino dell’on. Lorenzin e della sua commissione di “esperti”. Non serve una laurea, ma nemmeno la scuola primaria per capire che “puzza” una relazione che considera “pericolosa” una terapia che dopo centinaia di iniezioni non ha causato nemmeno uno starnuto. I punti che proverebbero la pericolosità sono: le cellule prelevate da altro individuo possono trasmettere l’AIDS (ma allora tutte le trasfusioni di sangue che fanno gli stessi esami sui donatori), le cellule essendo prelevate dall’osso possono contenere pezzetti d’osso (se gli esperti avessero mai visto una cellula staminale saprebbero che le cellule vengono purificate in settimane di coltura e lavaggi), ripetute iniezioni di cellule possono scatenare un’infiammazione nel cervello (questa malattia esiste in un modello sperimentale diverso nel topo, nell’uomo non esiste e come detto nessun paziente ha avuto problemi). Gli esperti non hanno valutato i risultati pur eclatanti nei pazienti, non hanno letto la dichiarazione con cui perfino l’ostile direttore generale ha escluso effetti negativi.Nei mesi scorsi il governo guidato da Rosario Crocetta sembrava avesse dato la disponibilità della Regione Siciliana a lanciare la sperimentazione nell’Isola: poi cosa è accaduto? Vi siete sentiti? La giunta siciliana ha tradito le aspettative di molti malati. Dopo una dichiarazione di generica solidarietà la signora Borsellino ha passato il problema ad un comitato etico che si è limitato a leggere pari pari i commenti della ministra, bocciando la procedura. Non vedo speranze per la terra di mio padre.Dottore Andolina, dai mass media abbiamo appreso che la sua missione di voler tentare di far star meglio chi dalla medicina “legalizzata” è stato bollato come senza speranza, addirittura l’ha fatta finire sotto processo: quali sono i fatti e a che punto è la vicenda processuale? Non sono sotto processo, sono indagato, come tutti quelli che hanno cercato di applicare il Decreto Turco da Trieste a Brescia. Ho fatto all’inizio qualche scorrettezza formale, in una fase in cui nemmeno al Ministero sapevano dirmi come dovevo comportarmi di fronte a pazienti in immediato pericolo di vita, ma sempre meno di quanto ho fatto nel 1984 quanto ho imposto per primo i trapianti di midollo su bambini, quando ciò era teoricamente proibito. Allora i giudici ci sussurravano di andare avanti, come è stato a Trieste quando ho cominciato ad usare le staminali. La legge avrebbe preso atto di una novità scientifica a posteriori.Alla luce di quel che sta accadendo in questi giorni, su tutto le proteste dei malati e la stampa che sta aprendo gli occhi all’opinione pubblica, pensa che possano prevedersi dei colpi di scena? Neanche i più accaniti estremisti politici sono mai arrivati così vicini alle porte del parlamento. Non so a quanto potrebbe arrivare l’indignazione della gente. Io posso disapprovare alcuni atti sconsiderati, ma sono un uomo sano con figli sani. Se qualcuno condannasse a morte mio figlio, impedendogli di accedere ad una cura salvavita, per colpa del mio cromosoma siciliano forse non mi limiterei a protestare in piazza… I politici anche più corrotti forse un po’ di paura possono averla. Oggi le famiglie hanno il Papa dalla loro parte. Con questo sostegno almeno morale qualche risultato potrebbe arrivare, almeno per quanto riguarda le terapie compassionevoli in pazienti che hanno avuto una sentenza favorevole.Qual è il futuro di stamina? Andrete all’estero o continuerete a lottare in Italia? Noi lotteremo finchè avremo fiato qui nel nostro Paese, perché la legalità sia rispettata. In parallelo però ci stiamo preparando alla possibile sconfitta. Con la morte nel cuore busseremo alla porta degli americani, e magari degli arabi. La sperimentazione se non si fa qui da noi, si farà a Miami nel laboratorio del prof. Ricordi. Le terapie compassionevoli saranno spostate in qualsiasi Paese che accetti in dono gratuito la nostra metodica.Un malato che vuole affidarsi al metodo stamina cosa può fare oggi? I malati devono continuare a lottare nei tribunali e nelle piazze. Alcuni sono morti, altri moriranno in questa guerra, come il dott. Pennacchio deceduto in piazza dopo aver gridato al governo “noi non abbiamo tempo”. Onorerò i Caduti continuando a lottare per quelli che sono rimasti.Chiunque volesse avere maggiori informazioni sul metodo stamina e sulla Stamina Foundation onlus può contattare il dott. Marino Andolina al numero 3498134038, dalle ore 10 alle ore 12, o visitare il sito http://www.staminafoundation.org/ o la pagina Facebook della fondazione.
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