“Barriti” dal Palazzo di Catania: il sindaco indica il “dietro front” per verande e gabbiotti fuori norma. E nel frattempo giù contro i “poveri cristi”. Qualcuno ironizza: “prossimamente campagna legalitaria contro i venditori di palloncini?”. Accade nella terra del “Gattopardo”, qualche anno dopo…di Iena Ambulante, Marco Benanti
Nuovi sviluppi nella vicenda delle strutture abusive, verande e gabbiotti, di alcuni rinomati bar e luoghi di ristorazione rossazzurri. Sembrerebbe che il sindaco Stancanelli, non soddisfatto della “cacciata” dell’assessore alle attività produttive Franz Cannizzo, abbia espresso un orientamento di massima: dietro front su questo tema, si torni allo status antecedente l’azione di Cannizzo. Immaginiamo: champagne da parte dei diretti interessati e magari di qualche consigliere comunale, particolarmente preso dal “sacro furore” -per nobili ideali, s’intende- in questa circostanza. Ma si sa, in queste occasioni, sembra che il comportamento della politica sia a targhe e giornate alterne… “Profumo” di consensi facili?
Insomma, Stancanelli, confermandosi uomo “duro e puro” (soprattutto con i deboli) avrebbe dato indicazioni: ci vuole prima il regolamento su questo tipo di attività (ma quando lo voterà il consiglio comunale?Il 32 dicembre, forse?). Il gabbiotto abusivo di “Spinella”, in via Etnea, sarà ricostruito?
Bene, “stoppato” Cannizzo e lanciato un preciso messaggio elettoralistico a chi può, il primo cittadino si conferma in campagna per la ricandidatura. Il suo “popolo” lo rivoterà? Nel frattempo, mentre Stancanelli fa il suo, non lo fa -come sempre- l’opposizione. A parte un intervento del capogruppo Pd Saro D’Agata (ma nessuna risposta dall’amministrazione è arrivata) e quattro comunicati di associazioni di categoria, sulla “vicenda Cannizzo” emerge -sovrano- il silenzio. A cominciare da Confcommercio. La “città degli amici” vale per tutti, o no? Per non parlare di parlamentari e onorevoli “di opposizione” che si occupano di finti “problemi”, come la prostituzione. Ma in questo -lo dobbiamo ammettere- questa rappresentanza è coerente: non si occupa mai o raramente dei problemi reali della città. Guarda alla finestra. Guarda colpire i “poveri cristi”. A quando -qualcuno ironizza- la campagna contro i venditori di palloncini?
E allora che accade? Mentre il giornale locale racconta anche del problema “cicche di sigaretta” (e l’amministrazione comunale annuncia interventi rapidi, con posacenere pubblici) i catanesi si godono il sole, il mare e il profumo di zagara. Ma che volere di più dalla vita?
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