Stancanelli recordman: sulla chiusura del centro storico tutti d’accordo. Nel dire “no”

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Nuovo “primato” dell’avv. di Regalbuto: sulla viabilità nel cuore della città un mare di opposizioni!

Ecco quanto denuncia Puccio La Rosa, vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Catania.

Incredibile ma vero, Stancanelli e suoi esperti sono riusciti nella difficile impresa – afferma Puccio La Rosa vice presidente vicario del Consiglio comunale e dirigente nazionale di FLI – di mettere tutti d’accordo nel dire no alla chiusura del centro storico. Commercianti, associazioni di categoria, operatori della pescheria, presidente dell’ACI, così come, più di un residente del centro storico – spiega La Rosa – condividono, infatti, l’idea che il piano di chiusura del centro cittadino presentato in tante, evidentemente inutili, riunioni non va e rischia di danneggiare cittadini e città.

E del resto – aggiunge l’esponente politico cittadino – non potrebbe essere diversamente tenuto conto che il piano concepito non è stato concertato con nessuno e non risponde alla prima delle più elementari domande che occorrerebbe porsi pensando ad un nuovo piano urbano del traffico, ossia: a cosa il piano deve servire?

L’idea prospettata e difesa con la solita arroganza e “miopia intellettuale” dal nostro sindaco – prosegue Puccio La Rosa – appartiene, infatti, al medesimo ordine di ragionamento, che già ha portato alla realizzazione dell’inutile e finta zona a traffico limitato istituita alle spalle di Piazza Università, fare lencose in assenza di un’idea precisa di città e di un piano serio, concreto e ragionato di sviluppo economico, culturale e sociale. Il provvedimento che, infatti, si intende adottare, a partire da giorno 3 settembre, – continua La Rosa – non serve al commercio del centro storico (tagliato fuori definitivamente dai centri commerciali), non serve a migliorare la qualità dell’area (l’inquinamento aumenterà nelle strade, dove s’intende concentrare la viabilità), non servirà ai pedoni (non avranno modo di arrivare in centro perché 10, 15 o 30 autobus in più non significa scoraggiare l’uso della macchina), non servirà ai residenti ( come accaduto per la ZTL o per il piano pensato per Via Domenico Tempio e P.zza Borsellino).

Al sindaco consiglio di fare un giro in città, magari accompagnato da esperti catanesi (forse e meglio che ingegneri messinesi o palermitani si esprimono rispetto alle proprie realtà, le conoscono senza dubbio meglio) – conclude il vice presidente vicario del Consiglio Comunale –e di soprassedere con i propri propositi e magari di cominciare a comprendere che la conformazione urbana di Catania non è come quella di Milano, Roma, Parigi, Londra, dove fra l’altro metropolitana, parcheggi, autobus efficienti, sono già una realtà funzionante, e che per realizzare qualsiasi cosa, anche il piano urbano del traffico, occorre prima creare le fondamenta e poi costruire il resto.

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Redazione Iene Siciliane

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