Storia di Malagiustizia catanese

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di iena giudiziaria marco benanti

La storia che andiamo a raccontare non è solo una brutta storia (che ancora attende comunque il suo verdetto giudiziario), ma è soprattutto una vicenda di malagiustizia, intesa nel senso di pessimo funzionamento del cosiddetto “servizio giustizia” (al di là del merito che come abbiamo detto aspetta ancora il suo verdetto finale).

Ecco, intanto, alcuni articoli apparsi sul web

http://www.ultimatv.it/2016/12/27/maletto-sparatoria-fra-vicini-di-casa-il-video/

https://www.lasicilia.it/news/catania/57359/maletto-spara-al-vicino-di-casa-dopo-una-lite-per-un-parcheggio.html

Ed ecco alcuni passaggi salienti della vicenda:

l’ attuale imputato è accusato di quanto segue: il 23 dicembre 2016, dopo aver minacciato con un coltello il sig. Salvatore Ballato, avrebbe attentato alla sua vita attingendolo con un colpo di pistola all’avambraccio sinistro.

Per tali fatti è stato aperto a carico del sig. Cirino Buccheri un procedimento penale nell’ambito del quale il sig. Buccheri deve rispondere dei reati dei cui agli artt. 56, 575, 577 co 1, n. 3 e 4 (in relazione all’art 61 n. 1 CP) CP; artt. 2 e 7 L. 895/1967; artt. 61 n. 1 e 612 co 2 CP.

Il 4 aprile 2017 il Gip, in accoglimento della domanda formulata dal Pm, emetteva decreto di giudizio immediato.

Si apriva così la fase dibattimentale. Putroppo l’accelerazione che il processo aveva ottenuto tramite l’instaurazione del giudizio immediato (si salta la fase Gip) di fatto è stata vanificata da una fase dibattimentale particolarmente lenta.

Infatti, la fase dibattimentale è stata connotata da diversi “stop” dell’attività istruttoria che hanno ingiustamente rallentato lo svolgersi del procedimento. In particolare, dopo alcune udienze di rinvio, l’istruttoria dibattimentale iniziava all’udienza del 9 marzo 2018 (già quasi un anno era andato in fumo solo per aprire il dibattimento). Nel corso di tale udienza venivano escussi la persona offesa, sig. Ballato, ed un teste di Pg.

Alla successiva udienza del 22 giugno 2018 il collegio mutava quindi, stante il mancato consenso della difesa dell’imputato alla lettura degli atti, si procedeva alla rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. Tutta l’attività svolta nel corso della prima udienza veniva posta nel nulla.

Nel corso dell’udienza, ricominciata ex novo l’istruttoria dibattimentale, venivano escussi due agenti di PG.

All’udienza successiva del 26 ottobre 018 il collegio comunicava che dall’udienza successiva sarebbe nuovamente cambiata la composizione del collegio. 

Pertanto, ove la difesa non avesse prestato il consenso alla rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale mediante lettura tale ulteriore mutamento avrebbe nuovamente azzerato l’attività istruttoria compiuta e rendeva superfluo effettuare alcuna attività nel corso dell’udienza del 26 ottobre 18 perché tanto qualsiasi attività svolta sarebbe stata azzerata.

La difesa dell’imputato dichiarava che non avrebbe prestato il consenso alla rinnovazione, pertanto, all’udienza di quel giorno, nonostante la presenza dei testi (compreso il si gn. Ballato che doveva essere sentito nuovamente), l’udienza veniva rinviata senza il compimento di alcuna attività.

La successiva udienza si celebrava il 9 novembre 2018. Il nuovo presidente dichiarava di aderire all’indirizzo giurisprudenziale

L’impasse veniva superato dalla buona volontà della difesa dell’imputato che a questo punto, pur avendo preannunciato alla precedente udienza che non avrebbe prestato il consenso alla rinnovazione mediante lettura, decideva di prestare il consenso.

Veniva sentito quindi, solo un teste di PG, mentre gli altri testi (fra cui Ballato), inutilmente riconvocati, venivano congedati. L’udienza veniva rinviata a”breve” all’8/2/2019 (appena 3 mesi dopo).

All’udienza dell’8 febbraio 2019 l’istruttoria procedeva regolarmente con l’audizione di un consulente del Pm e di un agente di PG. L’udienza veniva, quindi rinviata al 14 marzo 2019.

All’udienza del 14 marzo 2019, presenti tre testimoni (fra cui l’anziana madre del sig. Ballato che con grandi difficoltà di deambulazione), vista l’assenza di un membro del collegio per motivi di salute e stante il diniego alla prestazione del consenso alla rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale manifestato dalla difesa dell’imputato l’udienza veniva nuovamente rinviata senza svolgere alcuna attività.

La difesa di parte civile, sapendo che il collegio si sarebbe riunito nella medesima composizione il 21 marzo 2019 chiedeva che l’udienza venisse rinviata a quella data. Tale richiesta veniva tuttavia disattesa con un rinvio all’11 aprile 2019 (ancora una volta son trascorsi due mesi a bocce ferme)

Deve osservarsi che l’imputato è sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora.

Nel mese di novembre 2018, essendo trascorso metà del termine di durata massima di fase della misura cautelare senza che fosse stata posta in essere alcuna valida attività istruttoria, la persona offesa segnalava formalmente il pericolo della perenzione del termine della misura cautelare tramite una istanza inviata al Ministro della Giustizia, al Presidente del Tribunale di Catania ed al Presidente della 3 Sezione Penale del Tribunale di Catania. Nessuna risposta di conforto e rassicurazione verso le vittime del reato veniva fornita da alcuno di detti organi. Anzi, a mezza voce, le persone offese venivano additate come quelli che avevano fatto l’esposto.

Ad aprile 2019 saranno decorsi i 2/3 del termine di fase della misura cautelare e l’attività istruttoria compiuta in due anni (dall’inizio della fase dibattimentale con il decreto che dispone il giudizio immediato) non ha ancora completato l’escussione dei testi della lista del PM (14 testi).

Devono essere ancora escussi i testi della lista della parte civile (9 testimoni) e della lista dell’imputato (24 testimoni). Sebbene le due liste presentino nomi in comune fra loro o sovrapponibili a quelli della lista del PM, non potrà negarsi che l’attività istruttoria e ancora ben lontana dalla sua definizione. Inoltre, dovrebbe procedersi anche all’esame dell’imputato ed alla discussione finale, sempre che non emergano nuovi testi ex art 507 CPP o la necessita di operare perizie.

Se i rinvii continuano ad essere così lunghi e gli arresti dell’attività dibattimentale così continui e frequenti, appare fondato il timore che si arrivi alla scadenza del termine di fase della misura imposta all’imputato e che questi (che già nel luglio 2018 aveva manifestato la sua volontà di far rientro nel comune di Maletto tramite apposita istanza) possa ritornare a risiedere nell’abitazione posta nello stesso stabile di quella in cui risiede il sig. Ballato insieme all’anziana madre.

L’esasperante situazione venutasi a creare e l’apparente silenzio delle istituzioni ha cagionato una comprensibile, anche se non condivisibile reazione, nella persona offesa e nei suoi familiari che a fronte dell’ennesimo rinvio dell’udienza per motivazioni addebitabili esclusivamente all’organo giurisdizionale hanno manifestato il proprio disappunto subendo a cagione di ciò la ferma reazione della presidente della sezione.

E’ questa giustizia?

Terremo accesi i riflettori sulla vicenda.

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Benanti

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