Storie di ordinario “feudalesimo” a Catania: Basile eletto presidente Sic 40 anni dopo il padre. Ivan Maravigna: “città senza speranza”


Pubblicato il 25 Ottobre 2020

“UNA CITTÀ SENZA SPERANZA!
Ci sono tanti modi in cui un imputato può affrontare un processo. Ovviamente e’ una sua libera scelta e nessuno ne può mettere in dubbio la legittimità. Il professore Basile come noto, da ex rettore del nostro Ateneo, e’ il perno dell‘ inchiesta “ Università Bandita” che lo vede sul banco degli imputati per gravissimi reati al fianco di numerosi docenti universitari dai nomi altisonanti ed all’ex sindaco di Catania, oramai di casa nelle aule giudiziarie, Enzo Bianco.
Un processo si può affrontare con compostezza, mettendosi al riparo dei riflettori e delle attenzioni mediatiche, facendo bene, nella ordinaria e anonima quotidianità , quel lavoro di professore ( si spera ottenuto con regolare concorso) e di medico che la vita lo ha chiamato a svolgere. O si può continuare ad ambire a cariche, a posti di prestigio, ad articoli di giornali compiacenti ( di proprietà di imputati di altri processi per reati ancora più gravi). Non si rinuncia, insomma, alla visibilità pubblica, alla prima fila. Perché? Per questioni psicologiche perche’ si è così tanto avvinghiati al potere, anche per genetica familiare come ricorda l’articolo? O per dare un segnale alla “città che conta” che si è ancora in sella e che il proprio potere non e’ stato scalfito. E questo sarebbe proprio l’atteggiamento di chi, come acclarato dalle intercettazioni diceva “ nella storia di questa città, nell’Universita’ comandano e comanderanno solo alcune famiglie ( e la sua ovviamente era tra queste). Dal presidente della Regione Musumeci e dal suo assessore Razza vorremmo sapere se la moglie del professore Basile e’ ancora consulente del l’assessorato alla
Sanità ( qualche malalingua dice che sia stato il Vero assessore, ma non sarà certamente così….) e segretaria provinciale del suo movimento Diventerà’ Bruttissima. Così tanto per capire il rapporto tra Musumeci e i poteri forti di questa città. Città’ che non mi pare avere grande prospettiva di salvezza: pochi giorni fa si è tenuta l’udienza preliminare del processo a questi gentiluomini. Il nuovo rettore, non mi ricordo neppure come si chiama data la sua autorevolezza accademica, eletto sull’onda del rinnovamento, non si è neppure costituito parte civile. Facendoci temere che l’Universita’ rimanga sempre Bandita. Speriamo di essere smentiti come speriamo che il professore Basile e tutti i suoi “illustri” colleghi siano assolti e che la magistratura catanese abbia solo preso un clamoroso abbaglio. E lo speriamo per il bene della città Perché in caso contrario sarebbe insopportabile la valanga di fango che questi “signori” hanno rovesciato su Catania.
P.S. L’IMPORTANZA DI UN PER
Tempo fa un mio fraterno amico, condiviso (ahimè !) con il professor Basile venne a chiedermi il perché attaccassi uno che, come noi, apparteneva alla “Catania bene”, al medesimo “ceto sociale” e che, in fondo, a me non aveva fatto nulla di male. Gli spiegai che esiste la Catania Bene e la Catania PER bene, che non sempre sono la stessa cosa, e che io mi sforzo, con tutti i miei limiti, ad appartenere alla seconda. Se il mio amico ( davvero fraterno) legge anche questo post, per eventuali nuove discussioni…. ripartiamo da qui.”
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