Strage Capaci anniversario: l’Anm di Catania fa da se’ e Cittainsieme?


Pubblicato il 10 Maggio 2012

IL CASOa cura di Iena MiscredenteSi avvicinano le celebrazioni di Giovanni Falcone, che non può difendersi davanti alle parole di tanti colleghi che non c’entrano nulla con lui. E poi il 23 tutti ad applaudire sotto il Palazzo di “giustizia” di Catania! Vediamo cosa accadrà quest’anno….Ma scoppia un caso: ecco la lettera aperta di Cittainsieme…Al Presidente della A.N.M.(Catania), dott. Francesco D’AlessandroE p.c.:Al primo presidente della Corte d’Appello dott. Alfio ScutoAl Procuratore Generale, dott. Giovanni TinebraAl Primo Presidente del Tribunale, dott. Bruno Di MarcoAl Procuratore della Repubblica, dott. Giovanni SalviAgli organi di stampa

L’A.N.M., sezione di Catania, ha deliberato quest’anno di gestire in proprio la manifestazione del 23 maggio davanti al Palazzo di Giustizia, in occasione del XX anniversario della strage di Capaci. Avremmo desiderato, come cittadini, come popolo, in nome del quale viene amministrata la giustizia, essere almeno preventivamente avvisati di questa decisione, dato che da vent’anni Cittainsieme con l’adesione di altre numerose associazioni della città organizza la manifestazione. Siamo perfettamente convinti che i magistrati abbiano tutte le carte in regola per gestire gli spazi all’interno dei quali, in nome del popolo, svolgono il loro lavoro; ma, almeno per rispetto a quella parte di società civile, che per vent’anni ha tenuto desta, in questa addormentata città, la coscienza antimafiosa, almeno per cortesia, almeno per bon ton, l’A.N.M avrebbe potuto metterci da parte con maggiore delicatezza.

Abbiamo spesso lavorato insieme ai magistrati, insieme all’A.N.M., abbiamo difeso e incoraggiato la magistratura tutte le volte che ci è sembrato necessario ed opportuno; forse meritavamo, un trattamento diverso. Purtroppo non è stato così. Ce ne duole. Non per questo demorderemo nella lotta alla mafia e alla illegalità nella nostra città, nella certezza che anche la magistratura faccia lo stesso, insieme a tutti quei cittadini che vivono nell’osservanza scrupolosa delle leggi. Noi non diserteremo la manifestazione del 23 maggio al Palazzo di Giustizia che da vent’anni è entrata nel nostro cuore e nel cuore di una parte minoritaria ma molto valida della città, ed inviteremo tutti a partecipare. Vi prenderemo anche noi parte come cittadini, perché non sarebbe civile, nei tristi momenti che viviamo, incrinare quel fronte antimafioso che deve restare unito.

Tuttavia, per non buttar via il lavoro fatto in questi ultimi mesi per preparare il 23 di maggio, un lavoro fatto di sensibilizzazione, di coinvolgimento di tanti soggetti, di maturazione civile e democratica, ricorderemo i vent’anni della strage di Capaci in un altro giorno e in un altro luogo e precisamente domenica 27 maggio, alle ore 20 nella piazzetta Oscar Romero, antistante alla comunità parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Offriremo così, alla città, nel pieno rispetto della iniziativa della A.N.M. un ulteriore stimolo utile a non “perdere il vizio della memoria”. Tutto questo perché, pur non riuscendo a nascondere la nostra amarezza per questa emarginazione, restiamo convinti che l’osservanza il rispetto e l’attenzione verso l’altro siano il primo atteggiamento da possedere e coltivare per realizzare una società civile fatta di rispetto e di legalità.


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