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Superstrada Bronte-Paternò: scenario da Terzo Mondo
Pubblicato il 07 Giugno 2020
di Lella Battiato Majorana
Si fanno sempre più insistenti le lamentele dei cittadini che attraversano la superstrada Bronte-Adrano-Paternò, dove i sacchi di spazzatura con materiale dilaniato da cani randagi, topi ed uccelli offrono un quadro vergognoso dell’organizzazione che regna nella nostra stupenda isola. Appare inconcepibile che possa succedere una situazione del genere, se si tiene conto delle ingenti tasse che vengono versate (TARSU) per la nettezza delle città e delle strade, che dovrebbero avere come effetto la tanto sperata “pulizia” mentre al contrario ci lasciano immersi in un deprecabile ambiente di materiale altamente tossico e portatore di malattia.
Abbiamo provato a rivolgerci ad alcuni politici, ma si fanno forza nello scarico di responsabilità piuttosto che impegnarsi a risolvere la questione e, in particolare, la conclusione è che la spazzatura non solo rimane nei margini delle strade e nei parcheggi, ma anzi tende ad aumentare sempre di più con esponenziali rischi di infezioni e di epidemie. I turisti che vengono per ammirare le bellezze naturali della nostra Sicilia e le popolazioni locali si trovano davanti un panorama sconcertante e indecoroso dove gli odori malsani provenienti dall’insieme dei rifiuti organici e inorganici oltre ad essere di nocumento per la salute ci fanno pensare che la disorganizzazione ci sta portando socialmente indietro verso il terzo mondo.
La politica parla di implementazione del turismo ma le buone intenzioni rimangono tali; nella pratica la sensazione è quella di rimanere sommersi in mezzo ai rifiuti. Si parla di ecologia, ma quello che vediamo è una negazione di tale principio. Rivolgiamo ancora una volta il nostro appello ai sindaci di Paternò, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Adrano e Bronte, affinché, facendo prevalere il buon senso, si impegnino nei territori di propria competenza per risolvere al più presto questo annoso problema e dare maggior decoro alla nostra amata terra.
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