Timori dall’opposizione: “ci scavalca a sinistra?”. Luca Cangemi del circolo Città Futura di Rifondazione: “siamo alternativi, niente unità nazionali!”. Ma dal Comune in bolletta rassicurano: “siamo già al verde”
di Iena Infame Benanti
“Il progetto secondo l’amministrazione è in contrasto con la programmazione Urbanistica. Non possiamo avere un progetto di cementificazione così invasivo del lungomare”. Il primo cittadino di Catania spiega così il “no” al progetto denominato “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo”, che dovrebbe cambiare la faccia del lungomare cittdino. Dopo tanti silenzi, dal capo della giunta arriva finalmente una motivazione al suo “no” che –di fatto- è stato già espresso nel corso degli anni. Non a caso, il comune ha proposto un ricorso al Tar contro la determinazione del commissario ad acta Santi Alligo, segretario del comune di Messina, per la firma del contratto dell’opera, con scadenza al 9 febbraio scorso. Insomma, un ricorso al Tar contro quanto già deciso dal Tar, che, di fronte di fronte al silenzio inadempiente del comune, aveva nominato il commissario!Si è tenuta l’udienza al Tar, davanti alla prima sezione, presieduta dal giudice Biagio Campanella: sembrerebbe che siano state percepite non poche perplessità da parte dei giudici amministrativi. Presto, forse già lunedì, arriverà il responso….L’amministrazione comunale mira ad una “sospensiva” per fermare la procedura dell’opera: ma il termine del 9 febbraio ha un valore o no? Il commissario Alligo che farà? Al comune di Messina lo abbiamo cercato telefonicamente, ma non è stato possibile avere risposta. Vedremo, anche perché ci vorrebbe una decisione del Tar e non solo il deposito di un ricorso per fermare la procedura….E l’impresa, l’Ati “Alcalà-Gate società consortile- Keynesia srl”- come agirà? Il rischio di conseguenze penali e soprattutto civili, con un eventuale risarcimento milionario per il comune è solo un’ipotesi? C’è davvero chi potrebbe fare…bingo!E tutto nel periodo in cui il comune è in bolletta e va col cappello in mano dal governo nazionale a chiedere soldi.Insomma, il sindaco non vuole l’opera, che tanto lo fa arrabbiare fino a diventare “verde” quasi un “clamidosauro” (nella foto) e l’impresa ha davvero i mezzi per farla?Comunque di bizzarri questa storia ha tanti aspetti. Di fatto, dal vertice dell’amministrazione e da numerose espressioni della società civile e politica catanese arrivano posizioni analoghe. Un coro comune, insomma. Ma chiediamo all’amministrazione comunale: no al cemento al lungomare e anche in tutto il resto della città? Oppure quello del lungomare è “biodegradabile”?Ecco cosa la posizione di 27 associazioni catanesi(cittàinsieme, comitato porto del sole; federconsumatori;italia nostra – legambiente catania – lipu catania – wwf cataniaaddiopizzo catania – centro astalli catania – la citta’ felice – cives pro civitate decontaminazione sicilia – associazione domenicani per giustizia e pace ecologisti e reti civiche catania – forum catanese acqua bene comune gapa (centro di aggregazione popolare san cristoforo catania) – i cordai laboratorio della politica – coordinamento provinciale di “libera” catania nike – rifiuti zero catania – ass. antimafie rita atria – akkuaria – artists&creatives 51 pegasi – 25 novembre giornata mondiale contro la violenza alle donne – u cuntu”)
“Al sig. Sindaco di CataniaAl commissario ad acta relativo al procedimento “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo”p.c. agli organi di stampaIl 31 luglio 2009 tredici associazioni catanesi, numerosissimi cittadini, professionisti, tecnici e docenti universitari avevano rivolto un appello agli organi di informazione, alla cittadinanza ed alle istituzioni affinché non venisse realizzato il progetto denominato “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo” nei termini descritti in un’inchiesta pubblicata nei giorni precedenti sul “Quotidiano di Sicilia” a firma di Antonio Condorelli: «400 mila metri quadri di sbancamento a 10 metri sul livello del mare, 56 mila metri quadri di centro commerciale e 48 mila mq di parcheggi a pagamento spalmati tra una strada che doveva essere una via di fuga antisismica e un pezzo di costa lungo 1200 metri, in concessione per 38 anni ad un gruppo imprenditoriale».Dopo avere esaminato approfonditamente il progetto, seguì l’8 febbraio 2010 una seconda lettera nella quale altrettante associazioni argomentarono le loro forti perplessità affermando che il progetto così come ideato, originariamente quale viabilità di scorrimento per motivi di protezione civile, alla quale venne associata una vasta area commerciale al fine di poterlo realizzare in project financing, avrebbe comportato:- il cambiamento di finalità della strada V.le De Gasperi, che da prevista viabilità di scorrimento, sarebbe diventata copertura di un Centro commerciale, perdendo quindi le sue finalità a servizio della sicurezza in caso di terremoto per diventare una strada di accesso o di avvicinamento al sottostante Centro commerciale ed ai vari parcheggi, alcuni interrati;- l’aumento del traffico veicolare ed incremento della quantità complessiva di cittadini che in caso di pericolo abbandonerebbe l’area con conseguente riduzione del livello complessivo di sicurezza;- l’annullamento dell’unicità del Borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, attualmente separato tramite il lungomare dalla città, con due soli ingressi, mentre col progetto sarebbe stato integrato al Centro commerciale essendovi una fusione completa fra il Centro ed il borgo;- la modifica della visione prospettica del Borgo di San Giovanni Li Cuti dai punti di visuale del Lungomare (V.le Ruggero di Lauria);- la trasformazione del Lungomare in percorso commerciale e in copertura trasparente dei negozi sottostanti con conseguente perdita della sua attuale funzione di percorso ambientale, di jogging, di relax;- la polarizzazione delle attività commerciali verso il lungomare e le aree limitrofe a discapito delle attività commerciali poste lungo le strade interne della città come Corso Italia o Via Gabriele D’Annunzio;- la disgregazione della scogliera lavica e delle relative grotte in corrispondenza di Piazza Tricolore a causa della realizzazione di un altro grande parcheggio interrato la cui costruzione per dimensioni e posizione avrebbe indebolito la coesione fra le varie colate nella fascia rimanente fra il parcheggio ed il mare;- la mancanza di una pianificazione complessiva che possa contemperare ed integrare le diverse esigenze di quell’area della città col resto della pianificazione urbana.Le forti perplessità ed i rilievi tecnici suesposti sembravano avere incontrato il consenso dell’Amministrazione comunale che, infatti, per bocca del Sindaco dichiarò: «Qualunque progetto sia stato elaborato il mio pensiero, che ho sempre illustrato apertamente, è che non si possa procedere con un intervento demolitorio che non abbia alla fine effetti benefici per la città. Questa amministrazione sgombrerà il campo da dubbi e con chiarezza va detto che non sarà fatto nulla che possa deturpare il territorio, men che meno si può pensare che questa amministrazione voglia procedere a una cementificazione selvaggia del lungomare. Quindi dico a tutti, associazioni, consiglieri, cittadini comuni di stare tranquilli perché il Comune procederà con la massima cautela e attenzione» (La Sicilia, 3 agosto 2009); e ancora: «Si tratta di un progetto di finanza già aggiudicato prima del mio insediamento. Per quanto mi riguarda non ho firmato la relativa convenzione. Sono contrario al restringimento della carreggiata del Lungomare e ai progetti invasivi, ma concordo con il completamento dell’asse viario di viale Alcide De Gasperi. Non permetteremo altri scempi» (La Sicilia, 21 giugno 2010).A seguito però di un ricorso esperito dinanzi al TAR dalle società aggiudicatarie dei lavori per l’asserito comportamento inadempiente del Comune, il giudice amministrativo ha con sentenza del luglio 2011 nominato nella persona del Segretario del Comune di Messina il commissario ad acta deputato a sostituirsi al Comune inadempiente per il completamento della procedura relativa al progetto di finanza “Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo”. Il commissario risulterebbe essere già insediato con provvedimento del novembre 2011.L’inerzia delle istituzioni comunali nel definire questa vicenda, seppur ereditata da amministrazioni del passato, ha comportato la soccombenza in un giudizio le cui non indifferenti spese graveranno sulle tasche dei contribuenti catanesi. Ora l’auspicio è quello che, subito dopo avere ottemperato alla sentenza, l’Amministrazione provveda, con i poteri di cui gode, all’annullamento della gara.Con la presente, pertanto, le scriventi ventisette associazioni chiedono al Sig. Sindaco di assumere senza indugio tutti i provvedimenti necessari perché venga posta fine all’ennesima operazione speculativa ai danni dell’ambiente, della cittadinanza, del bene comune”.Ed ecco la presa di posizione del circolo Città Futura di Rifondazione-Federazione della Sinistra, con il suo segretario Maria Merlini.”Il lungomare in pericoloLanciamo un forte allarme sulla possibilità che si compia un nuovo passo nella spaventosa devastazione del lungomare, concepita negli anni di Scapagnini. Il progetto “Viabilità di scorrimento da via del Rotolo a Piazza Europa” prevede un gigantesco sbancamento a pochi metri dal mare per realizzare un fascia di insediamenti commerciali. Un’enorme speculazione, concepita fuori da ogni controllo, negli anni dei poteri speciali, che condizionerebbe pesantemente il futuro di Catania. Verrebbe devastato il territorio in una zona essenziale come quella del lungomare e l’intero assetto urbanistico ne uscirebbe pregiudicato. Inoltre la stessa realtà commerciale catanese, già scossa dall’assurdo proliferare di giganteschi centri, sarebbe definitivamente stravolta con pesanti conseguenze sociali. Chiamiamo i cittadini a mobilitarsi contro questo inaccettabile progetto, per affermare l’idea di una gestione del territorio fondato sulla partecipazione e sugli interessi collettivi.”
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