Taormina film fest 66: inaugura “il était un petit navire” (There Was A Little Ship) della regista Marion Hänsel


Pubblicato il 25 Giugno 2020

di Gian Maria Tesei.

Si va delineando il programma di uno dei festival che ha deciso di contrapporsi al portato negativo in ambito cinematografico della furia pandemica del Covid 19, ossia il Taormina Film Fest che quest’anno si svolgerà tra l’11 ed il 19 luglio nella doppia veste on-line, preminente, ( su Mymovies) ed in sala e che avrà la sua degna chiusura in un evento finale nel consueto Teatro Antico della città del Monte Tauro (con un allestimento scenico rinnovellato), con la chicca della prima giornata che sarà inaugurata da “Il était un petit navire” (There Was A Little Ship) della regista Marion Hänsel, purtroppo recentemente scomparsa a 71 anni.

Videobank, azienda (con alla guida il general manager Lino Chechio e l’amministratore delegato Maria Guardia Pappalardo)  che orchestra questa sessantaseiesima edizione, si è prodigata per potere nuovamente disporre, per la soiree finale della splendida location, avvolgente e trasudante storia ed arte, costituita dal Teatro Antico che celebrerà l’atto conclusivo di giorno 19 luglio, nel corso del quale si svolgerà la sempre affascinante liturgia delle premiazioni, allietata dalle sonorità dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, con le attribuzioni dei Taormina Arte Awards alla carriera ed i classici e proverbiali premi Cariddi e Maschere di Polifemo con i principali personaggi e trionfatori del concorso a calcare il palcoscenico del teatro di origine ellenistica.

Significativo è l’esordio affidato a “Il était un petit navire” (There Was A Little Ship), pellicola della regista belga di origine francese Marion Hänsel, il cui trapasso ha da pochi giorni( è deceduta l’8 giugno) colpito la cinematografia internazionale, essendo stata una cineasta completa che ha saputo realizzare da screenwriter ben 14 pellicole (ha partecipato come interprete al medesimo numero di film),realizzando come produttore unico, associato o delegato, 35 tra film e documentari, dirigendo ben diciassette prodotti filmici che le sono valsi importanti premi e candidature in celebri festival internazionali.

Nata a Marsiglia nel 1949, la Hänsel ebbe una grande riconoscibilità grazie ad opere quali “le Lit” (1982) che la vide coinvolta in produzione, recitazione e scrittura, ( questa sua poliedricità fu una sua caratteristica che si ripetè spesso nelle produzioni a cui prese parte)  destando un certo interesse di critica;  “Dust”, con anche Jane Birkin(che produsse, diresse e scrisse ottenendo il Leone d’argento per l’opera prima (alloro istituito dal 1959 al 1986) a Venezia nel 1985;  “Between the Devil and the Deep Blue Se”, del 1995, che fu in concorso a Cannes e le permise di vincere il Premio della giuria ecumenica – Menzione speciale; “The Quarry – La cava “del 1998 e “Si le vent soulève les sables”.

Il Taormina Film Fest ha deciso di omaggiarla con una primissima italiana del suo “Il était un petit navire” (There Was A Little Ship), uscito in Belgio lo scorso anno al 49 IFFR (International Film Festival Rotterdam), per un’artista che costituisce un’istituzione del cinema belga francofono, per la sua cinematografia fatta in giro per il mondo (da Marsiglia A New York, etc. …) attingendo a fonti filmiche e letterarie di varie nazioni, con il mare o bacini d’acqua spesso ad essere protagonisti o comunque visivamente presenti, con un piacevole parallelismo estetico con”Les plages d’Agnès” di Agnès Varda, grande amica della Hänsel, che però pone al centro la sabbia e le sue atmosfere.

Questo legame con il mare si avverte proprio in “Il était un petit navire”, una sorta di eredità e lascito artistico della cineasta belga, meditato durante il periodo di sessanta giorni trascorso in ospedale ,nel corso del quale ha generato questo percorso di rimembranza di tutte le tappe vissute nei vari angoli del globo nel corso della propria vita, con molte città che ella ha visitato che , nella sua opera , ci vengono  presentate (anche tramite digressioni)proprio attraverso questo fluire d’acque marine e non o visioni di esse, con il contorno narrato secondo le sue tinte e l’impatto emotivo e materiale che ella avvertiva, senza mai dimenticare come, a suo dire, il cielo rappresenti lo schermo più esteso per un’artista.

Questo momento d’inizio dedicato alla protagonista delle cinematografia belga e francese segnerà il principio di un festival (con la direzione affidata a Leo Gullotta e selezionatore artistico Francesco Calogero) che, presenterà dodici titoli nella sezione competitiva più importante, per le opere prime e seconde, che saranno viste in sala presso il Palazzo dei Congressi di Taormina, città che si prepara ad accogliere questa nuova edizione con l’abbraccio magico che ha sempre riservato a una delle manifestazione cinematografiche più longeve ed importanti.

 


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