“Il 25 novembre è una data simbolica, ma la lotta agli abusi contro le donne è un impegno quotidiano: la galleria vuole contribuire a sensibilizzare le coscienze, soprattutto quelle dei giovani, affinché siano consapevoli e capaci di riconoscere e contrastare qualsiasi forma di prevaricazione”: a dichiararlo è Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” […]
TAORMINA FILM FEST 67: UN CINEMA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE VARIEGATO ED INTERESSANTE
Pubblicato il 17 Giugno 2021
di GianMaria Tesei
E’ stata presentata ufficialmente la sessantasettesima edizione del Taormina Film Fest con un collegamento che ha unito due centri della cultura cinematografica internazionale quali Roma e Taormina, con gli organizzatori a illustrare le novità di quest’annata all’insegna della tradizione e dell’innovazione.
Si tratta di un’edizione di ripartenza che si svolge, come avvenuto per la conferenza che ha disvelato il percorso festivaliero, in presenza, rispettando le regole anti-contagio. Ed il momento di introduzione alla kermesse vede il trio della direzione artistica, presente nella capitale con Francesco Alò e Federico Pontiggia e con Alessandra De Luca nella città del Monte Tauro, nella terrazza dell’hotel Metropole che ospiterà altri momenti del festival.
A principiare l’evento una breve prolusione di Federico Pontiggia a sottolineare la volontà che vena il festival di aprire nuove rotte per le manifestazioni filmiche, con un accenno alla programmazione che sarà fatta di sei opere prime e seconde in concorso e sei première di gala nel meraviglioso Teatro Antico taorminese, all’insegna del pluralismo, nell’accezione dell’apertura ad un pubblico variegato nei gusti e nei generi. Francesco Alò ha evidenziato come la condivisione dell’esperienza cinematografica sia il centro di ogni kermesse come quella di Taormina, un festival in cui la presenza degli spettatori e dei protagonisti deve essere un focus imprescindibile.
Del medesimo tenore Il messaggio inviato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini che ha enfatizzato l’importanza dell’entusiasmo e l’ottimismo, coniugando la cultura alla sicurezza necessaria per momenti di aggregazione come la manifestazione che si attuerà dal 27 giugno al 3 luglio nella perla dello Ionio.
Alessandra De Luca, riprendendo il concetto di condivisione, ha affermato come in questo caso la prima forma vissuta dalla direzione artistica sia proprio costituita dal corpo collettivo della direzione medesima. E proprio questa pluralità, secondo la giornalista di Ciak, può sembrare un’idea al tempo stesso bizzarra e brillante, in cui il lavoro di squadra esprime una sua fondamentalità in un periodo in cui le solitudini hanno accompagnato i momenti pandemici.
La formula di quest’anno, ha aggiunto la De Luca, abbina la valorizzazione della vocazione internazionale della kermesse al radicamento al territorio con una potente e fattiva collaborazione tra le due componenti come anche sottolineato dall’ Assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina che è stato latore dei saluti del presidente della Regione Nello Musumeci e che ha ben espresso il legame nodale tra le attività culturali ed il turismo, settori che necessitano la spinta di chi, come Videobank, società che ha organizzato e prodotto il Taormina Film Fest, ha saputo reagire alle avversità disseminate dalla pandemia nell’orchestrazioni di eventi come questi in cui il partenariato tra pubblico e privato è sicuramente di grande supporto, con la volontà delle amministrazioni locali di vestire con abiti diversi la stessa città di Taormina.
Ad accendere una nuova luce sull’evento taorminese infatti anche l’installazione dell’architetto Laura Galvano, che corre tutto l’asse centrale della cittadina (Corso Umberto) ionica, con un’infinita teoria di listelli d’oro e d’argento fluttuanti e sospesi a creare un tetto luminoso da cui filtra solo l’azzurro del cielo taorminese, a creare un’unica grande pellicola cinematografica che vela dolcemente Taormina come affermato da Bernardo Campo, Commissario Straordinario di TaoArte, che ha inoltre aggiunto come il Taormina Film Fest costituisca uno degli asset centrali dello Statuto della Fondazione TaoArte.
Gaetano Armao, Assessore Regionale dell’Economia e Vicepresidente della Regione, ha asseverato ulteriormente l’importanza dell’ottimismo come fulcro della ripresa della cultura e dell’economia siciliane ed italiane ed il sindaco di Taormina Mario Bolognari ha sottolineato come la storia che anima la città che amministra debba sapere coniugarsi con le novità necessarie a colpire il cuore ed il cervello di chi desidera compiere un viaggio fatto di cultura , intrattenimento , innovazioni e tradizioni.
A caratterizzare l’insieme delle pellicole in concorso, opere prime e seconde dalla coloritura internazionale spiccata, con una grande varietà di generi (e con una forte connotazione al femminile, anche per il corpo dei giurati -composto dalla presidentessa e regista Susanna Nicchiarelli, dall’attrice Lolita Chammah, dalla montatrice Francesca Calvelli, dall’attore Saleh Bakri e dallo scenarista Nicola Guaglianone- con tre elementi su cinque quindi che sono donne) sono una sestina di prodotti filmici davvero interessanti quali,:“Fractal” della director iraniana Rezvan Pakpour, film che narra le vicende delle prove di uno spettacolo teatrale, venandosi proprio delle atmosfere del teatro e delle situazioni vissute da alcuni giovani.
Nello stesso segmento i cinque titoli descritti di seguito:“Honey Mood”, della regista israeliana Talya Lavie, che racconta una diatriba durante la notte di nozze di due coniugi (impersonati da Avigail Harari e Ran Danker) che vivranno un’odissea metropolitana imprevedibile assurda e delirante.
L’interprete recitativo Daniel Brühl (che nel 2014 ha ricevuto una candidatura ai Golden globe per il miglior attore non protagonista per “Rush”) è l’autore, alla sua prima direzione, del teutonico “Next Door”, ambientato in un bar in cui si trova un attore prima di andare a fare un provino, rimanendo per varie situazioni nel medesimo bar senza giungere all’audizione che avrebbe dovuto fare.
“A classic horror story”, i cui directors sono Roberto De Feo e Paolo Strippoli,segna il debutto al festival di Taormina di Netflix con un film dell’orrore,.
“Atlas” vede Matilda De Angelis (che sarà tra le star delle kermesse) la protagonista assoluta di questa pellicola che si giova della regia di Niccolò Castelli e che descrive il dramma di una donna cui crolla il mondo addosso a seguito delle conseguenze di un attacco terroristico.
“Long Day” del regista cinese Yumo Luo che, per le norme anti-pandemiche, non sarà alla manifestazione) traspone filmicamente i destini incrociati di una serie di personaggi nel corso di una giornata.
Tra i fuori concorso troviamo altri accattivanti cimenti cinematografici quali: “Boys” di Davide Ferrario, che vedrà, nella serata d’apertura al Teatro Antico, il cast , capitanato da Neri Marcorè, impegnato in un’esibizione musicale d’eccezione; “Occhi Blu”, opera prima di Michela Cescon con Jean-Hugues Anglade e Valeria Golino, protagonista anche , assieme a Valerio Mastandrea , di “La terra dei figli”, film su un futuro distopico di Claudio Cupellini.
Ad aggiungere appeal allo svolgimento del festival: “La signora delle rose (La fine fleur)” di Pierre Pinot ( con Catherine Frot , presente a Taormina, e Marie Petiot); “Peter Rabbit 2- Un birbante in fuga”, un misto tra animazione ed attori reali, ad opera di Will Gluck; un documentario su una Woodstock nera “Summer of Soul” del giornalista musicale, batterista e disc jokey Ahmir Khalib Thompson , in arte “Questlove”; l’edizione digitale di “Bronte: cronaca di un massacro” ( del 1971) di Florestano Vancini e quella di “il Rapido del Sud” (1949), di Fausto Saraceni, in cui si scorge , come comparsa, la futura stella Silvana Mangano.
Tra i tanti momenti che vedranno le personalità della cinematografia presenti al festival rispettivamente quelli con Giuseppe Tornatore ( anticipato della visione del suo documentario del 1994 “Lo schermo a tre punte”), con Ferzan Özpetek, per il ventennale de “Le Fate Ignoranti” e , in un anno in cui i Nastri(che si svolgeranno a Roma il 22 giugno), fino a due settimane fa si sperava( vanamente per varie problematiche) avvenissero nel loro locus consueto, ossia proprio Taormina ( appuntamento rimandato all’anno prossimo), come sottolineato da Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani – Premi Nastri d’argento, collegata da Roma, verrà comunque assegnato, proprio a Taormin,a il tradizionale “Premio Manfredi”.
L’ampio respiro culturale della kermesse si sostanzierà anche nella presentazione di “Lo sciamano” libro Salvatore Esposito, star di Gomorra, nel contesto di un festival che propone eventi di grande interesse, dopo aver lottato con le mille difficoltà del secondo anno di pandemia per il Covid 19.
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