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Teatro Stabile di Catania: dal 2 al 10 gennaio Agosto a Osage County con Filippo Dini e Anna Bonaiuto

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AL TEATRO STABILE DI CATANIA AGOSTO A OSAGE COUNTY 

 STORIA DI UNA FAMIGLIA D’OGGI FRUSTRATA, RANCOROSA E CRUDELE

PROTAGONISTI CON IL REGISTA FILIPPO DINI

ANNA BONAIUTO E MANUELA MANDRACCHIA

Prima versione italiana della commedia di Tracy Letts premiata con il Pulitzer nel 2008 e diventata famosa sul grande schermo 

col celebre film I segreti di Osage County interpretato da Meryl Streep e Julia Roberts

Dal 2 al 10 gennaio 2024 va in scena alla Sala Verga del Teatro Stabile di Catania AGOSTO A OSAGE COUNTY di Tracy Letts, prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. La commedia, che ha ricevuto nel 2008 il Premio Pulitzer e da cui è stato tratto il celebre film I segreti di Osage County, è diretta da Filippo Dini.

Lo spettacolo è interpretato da Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella.

Traduzione del testo a cura di Monica Capuani. Dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando, scene di Gregorio Zurla, costumi di Alessio Rosati, luci di Pasquale Mari, musiche di Aleph Viola, suono di Claudio Tortorici.

Tracy Letts è un attore e drammaturgo americano poliedrico e pluripremiato. Ha ricevuto il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2008 per August: Osage County, diventato nel 2014 I segreti di Osage County, film candidato a due Oscar con Meryl Streep e Julia Roberts. Filippo Dini dirige la prima versione italiana di questa commedia inquieta, straripante di personaggi indimenticabili e momenti di autentica crudeltà.

Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riunisce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.

Scrive Tracy Letts: “La speranza di ogni drammaturgo è quella di poter attingere, attraverso la narrazione, a temi universali. Con molti americani condivido la storia di famiglie – per lo più discendenti di agricoltori irlandesi, tedeschi o olandesi – che hanno forgiato la loro etica dagli anni della Depressione fino al Baby Boom. Condivido il conflitto multigenerazionale che inevitabilmente nasce quando coloro che non hanno nulla hanno lasciato il loro orgoglio e il loro senso di colpa a coloro che non hanno voluto nulla. August: Osage County è il mio tentativo di esplorare questo scisma generazionale e la sensibilità del Midwest, perché, come disse Sam Shepard quando gli chiesero perché scrivesse così tanto sulla famiglia: “Che altro c’è?”. Agosto a Osage County ci può dare una possibilità per imparare come le dinamiche della “famiglia” continuino a plasmare noi e il nostro approccio al mondo”.

Dichiara Filippo Dini: “Questo testo è l’ultimo anello di un filone meraviglioso, quello di Ibsen, di Čechov, di Pirandello e poi di Eduardo: il dramma borghese, che si concentra sulla dinamica familiare. Ma Tracy Letts ci parla della società contemporanea, e dunque può permettersi una crudezza che caratterizza amaramente la nostra epoca. Per tutto il tempo di questa commedia assistiamo a scontri, vendette, frustrazioni e rancori antichi e mai sopiti all’interno di una grande famiglia, dove regna una matriarca malata di cancro, perfida e dipendente dai medicinali, che non fa altro che confrontarsi violentemente con tutti i suoi famigliari, per prime le sue figlie. Regna un odio furioso in casa Weston, nutrito dalla degenerazione di ogni singola personalità che la abita, fomentato dai personali fallimenti, dalle invidie e dalle delusioni di una vita intera, dove la rabbia e l’aggressione sembrano essere gli unici linguaggi possibili, l’unico codice consentito per comunicare in quella famiglia. Una realtà selvaggia e primordiale sembra animare questa famiglia disfunzionale (come è stata definita) alle prese con l’ultimo atto del suo travagliatissimo percorso. Hanno tentato di amarsi, hanno provato a dialogare, hanno cercato per anni di comprendersi: adesso basta, dopo quel giorno (che corrisponde al giorno in cui viene seppellito papà) ogni vincolo familiare risulterà definitivamente spezzato e probabilmente non si rivedranno mai più.

Attraverso i personaggi di Letts abbiamo la possibilità di confrontarci con una parte di noi, che ha a che fare con ciò che riflettiamo sulle persone che ci circondano, alle quali inevitabilmente consegniamo un pezzetto del nostro essere, fatto di tutto ciò che ci nutre e ci avvelena in quel preciso momento. Questo si arricchisce del confronto, espresso nelle maniere più disparate, e qui inizia la condivisione. Tutto questo processo sembra essere molto ammalato nella nostra epoca, sembra soffrire di un cancro incurabile, come quello alla bocca di Violet, che ci impedisce di comunicare, appunto, di ristabilire l’umana trasmissione tra gli individui”.

AGOSTO A OSAGE COUNTY

di Tracy Letts

traduzione Monica Capuani

regia Filippo Dini

con La famiglia Weston

VIOLET WESTON – Anna Bonaiuto

BEVERLY WESTON, suo marito – Fabrizio Contri

BARBARA FORDHAM, figlia di Beverly e Violet – Manuela Mandracchia

BILL FORDHAM, suo marito – Filippo Dini

JEAN FORDHAM, loro figlia – Caterina Tieghi

IVY WESTON, figlia di Beverly e Violet – Stefania Medri

KAREN WESTON, figlia di Beverly e Violet – Valeria Angelozzi

MATTIE FAE AIKEN, sorella di Violet – Orietta Notari

CHARLIE AIKEN, suo marito – Andrea Di Casa

CHARLIE PICCOLO AIKEN, loro figlio – Edoardo Sorgente

Altri:

STEVE HEIDEBRECHT, fidanzato di Karen – Fulvio Pepe

LO SCERIFFO – Fabrizio Contri

JOHNNA MONEVATA – Valentina Spaletta Tavella

dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando

scene Gregorio Zurla

costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari

musiche Aleph Viola

suono Claudio Tortorici

assistente regia Eleonora Bentivoglio

assistente costumi Rosa Mariotti

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

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Iene Sicule

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