“The Undoing”- le verità non dette” ed i segreti nascosti che sconvolgono un’apparente felicità familiare

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di GianMaria Tesei

Una valente Nicole Kidman, assieme al sempre verde Donald Sutherland, al bravo Hugh Grant ed alla sempre più in ascesa Matilda De Angelis, è la grande protagonista della serie tv statunitense, composta da sei puntate, intitolata “The Undoing – Le verità non dette”, distribuita da Sky Box Sets e Now TV (e visibile su Sky Atlantic) dall’otto gennaio del 2021.

Già giunto all’epilogo in Usa, in quanto trasmesso dal 25 ottobre al 29 novembre 2020 dall’emittente tv HBO, il serial si plasma sulle vicende descritte nel libro “Una famiglia felice” (il cui titolo originale è “You Should Have Known”- ossia avresti dovuto sapere- e che è stato dato alle stampe nel 2014, divenendo presente nel panorama letterario italiano dal 2016) frutto della creatività redazionale di Jean Hanff Korelitz.

La scrittrice statunitense anche drammaturga, produttrice e saggista, oltreché romanziera con ben undici tra opere narrative e libri d’altro genere ed impegnata in un’ interessante attività in ambito teatrale, ha veduto i suoi lavori d’arte letteraria suscitare interesse anche in ambito filmico tanto da divenire adattamenti cinematografici come nel caso di “Admission”, suo sforzo dell’arte scritta del 2009 trasposto filmicamente con il medesimo nome( con la regia di Paul Weitz e le performance recitative di Tina Fey e Paul Rudd) e come proprio con “The undoing”.

La storia si snoda incentrandosi sulla storia di una famiglia( il cui capostipite, Franklin Reinhardt, si giova della performance attoriale del mito assoluto Donald Sutherland)all’apparenza caratterizzata da una parvenza d’impenetrabile felicità e bellezza che sembra tradursi anche nei tratti fisici della Kidman ( che impersona la psicoterapeuta Grace Fraser), di Grant ( che interpreta Jonathan Fraser, un oncologo di successo che è anche il di lei marito che sembra totalmente innamorato ed ossequente) e nella vita che trascorre per il figlio della Fraser( reso sullo schermo da Noah Jupe) in una delle più reputate e preminenti istituzioni scolastiche newyorkesi.

A modificare l’assetto esternamente sereno della famiglia statunitense avviene un evento che giustifica anche la modifica voluta dalla HBO per la versione del piccolo schermo al titolo che, inoltre rispetto al testo letterario nella versione italiana, vede scomparire il concetto di famiglia e felicità per concentrarsi sul concetto di disfacimento, scioglimento (“undoing”) dovuta all’emergere di verità ascose.

La regista di Copenaghen, Susanne Bier ( premio Oscar e Golden Globe per il miglior film straniero nel 2011 per “In un mondo migliore”, film il cui titolo in lingua originale è “Hævnen”, il cui significato è vendetta e che era già stata alla guida di una serie tv con “The Night Manager” , del 2016, con Tom Hiddleston, Hugh Laurie-il mitico protagonista di ”Dottor House- ed Olivia Colman) conduce gli attori in avvenimenti che trovano il loro perno modificativo nella figura di una giovane povera donna, Elena Alves (interpretata da Matilda De Angelis),il cui figlio attende agli studi nella medesima scuola del pargolo di Grace( peraltro incuriosita positivamente da Elena)e che si impone con la sua sensualità e spontaneità e quel non so che di misterioso e sfuggente che attraggono in maniera concupiscente anche il marito di Grace, con cui ha una relazione amorosa, da cui nasce una bambina, accadimenti che si vengono a disvelare d’improvviso creando un brusco sconvolgimento della situazione che si stagliava nell’apparenza dello scorrere delle vite dei protagonisti.

A sostenere il carattere di psyco thriller è l’uccisione a colpi di martello di Elena e la scomparsa di Jonathan Fraser , principale sospetto del tragico delitto, che viene difeso con ogni mezzo da un’avvocatessa dal grande talento, Haley Fitzgerald ( nella serie restituitaci dall’abilità recitativa di Noma Dumezweni, vincitrice del Laurence l’Olivier Award alla miglior attrice non protagonista nel 2006 per la sua interpretazione in “A Raisin in the Sun” e nel 2016 per il ruolo di Hermione Granger in “Harry Potter and the Cursed Child”) che perorerà la sua causa per convincere dell’innocenza del medico anche agli occhi del figlio di Fraser e della moglie oramai sconvolta dalla scoperta di parecchie scabrose realtà nascostele dal mai davvero fedele e devoto consorte.

La Bier ha sottolineato come la scelta degli attori, decisione che è sempre importante nella realizzazione di un prodotto filmico, abbia avuto una rilevanza particolare per questa miniserie televisiva in quanto occorreva, ad esempio, nel caso di Jonathan Fraser trovare un attore che sapesse mescolare senso di compatimento e di imponderabilità che sono emerse in modo eccellente dalla recitazione di Hugh Grant, interprete che ha saputo calarsi appieno in un personaggio che era protagonista di vicende che per la moglie avrebbero generato un dibattersi tra un crogiuolo di emozioni contrastanti e struggenti, dovute anche alla figura di Elena, la nostra Matilda De Angelis, rivelatasi scelta azzeccata per la sua bravura nell’essere sensuale, misteriosa ed al tempo stesso smarrita, testimoniando come la scuola attoriale italiana riesca a sfornare sempre ottimi talenti di calibro internazionale.

 

 

 

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