Madonna quanta scienza infusa!
di Iena Televisiva Marco Benanti
Vi avevamo segnalato la trasmissione sulle startup condotta da Andrea Lodato ed andata in onda su Antenna Sicilia. Beh sin dai primi minuti il titolo poteva tranquillamente essere NullaUp. Si è stati veramente su livelli molto bassi, infatti lo stesso Lodato poi, nell’annunciare il “mostro delle startup” (!) Mattia Corbetta del Ministero Sviluppo Economico ha sottolineato come lo stesso Corbetta invitava ad alzare il livello della discussione perché era veramente basso.
Noi ne sapevamo poco di startup, poi ci siamo fatti una cultura, soprattutto con l’inchiesta sullo scandalo Provincia e Startup (che peraltro riguardava anche una delle startup tanto esaltata da Eva Spampinato in trasmissione, che ha preso oltre 200 mila euro dalla Provincia di Catania), ma non ci voleva molto a capire come la trasmissione fosse già iniziata col piede sbagliato, Lodato sembrava un pesce fuor d’acqua, in continuazione a dire che lui è un esterno al settore, che non conosce il tema, a porre domande anche di gossip sulle polemiche tra startup etc, insomma non è stato il solito Lodato ferrato su un argomento, si vedeva proprio il suo arrampicarsi sugli specchi.
Ma sopratutto forse, nelle ultime ore, si era reso conto del rischio di fare la figura dell’utile idiota stretto nell’abbraccio di Faraci e Perdichizzi (cioè da parte dell’Università, Telecom Italia e Confindustria…dall’altra parte). Ma sulle varie minchiate che hanno sparato, per il commento, ci affidiamo al nostro lettore Mario Bucolo, peraltro il grande assente in trasmissione (perché non gradito da Lodato) seppur tirato in ballo palesemente da Faraci, ma uno di quelli con maggior esperienza pratica nel settore.
Bucolo, raccontaci le minchiate minuto per minuto:
“ma, caro Benanti che te devo dire, siamo in una valle di lacrime, molto peggio di quanto mi aspettassi, pochissimo spazio alle startup (ma sta minchiata delle ketchup? …ah ah si lo so SketchUp ma il termine è troppo comico) tanto spazio a demagogia e racconti delle favole a conferma proprio che gli ospiti non hanno probabilmente mai fatto impresa e tantomeno startup. Intanto devo ricredermi un attimo su Lodato, nei giorni scorsi sono stato molto seccato con lui per come stava organizzando la trasmissione, da quanto ha fatto trapelare in trasmissione effettivamente non si era reso conto delle tematiche e delle problematiche del settore, si è salvato in calcio d’angolo invitando, suo malgrado, la professoressa Schillaci e facendo notare in trasmissione come esistesse anche un altro mondo delle startup che non fa capo a Perdichizzi, a Telecom, a Working Capital, a Faraci, all’UniCT ed ad un pezzo di confindustria. Veramente imbarazzante comunque il solito inno a Working Capital con tanto di spot di Perdichizzi, che ha ragione l’esser la sede di Catania ben conosciuta, non per altro che nelle ultime settimane tutti se la ridono dopo il trattamento a me riservato e dopo aver letto l’intervista che mi hai fatto. Aggiungiamo il fatto che startup catanesi non è che ne siano uscite, a livello nazionale, da Working Capital Catania se non RecLog, ma più per merito dei fondatori che di Wcap e che di startup Catanesi ce ne sono poche veramente sviluppate e con prospettive di sviluppo internazionale. Tornando agli interventi degli ospiti, assurdo il continuo riferimento a banche, a fondi pubblici etc, ma scherziamo?
Ancora con ‘sta storia delle banche, si certo c’è il fondo di garanzia ma nessun investitore estero metterebbe un dollaro, yen, marco, sterlina su una Srl italiana con debito verso le banche ed un
consorzio di garanzia, più lo Stato, a garanzia. Poi tutte ‘ste banche che fanno la fila per le startup, ma dove sono? Si, ci tentano, ma poi vanno a chiedere assurdi business plan a 5 anni, improponibili per una startup, pretendendo poi di entrare in società con vincoli burocratici assurdi per la dinamicità di una startup. Come per esempio la società di investimento del Trentino che ha “investito” ventimila euro nella startup di un’amica ma con il c/c vincolato, per cui per fare un bonifico anche di 50 euro deve aspettare assurdi passaggi burocratici.
Cose folli per le starup. Due i momenti di concreto interesse, l’intervento della Schillaci che ha posto l’attenzione su una reale collaborazione tra qualcosatori (incubatori, imprenditori,
associazioni, acceleratori etc) e TUTTE le startup e l’intervento di Mattia Corbetta del Mise che, da esperto di economia delle startup (non da ‘mostro delle startup’ come definito da Lodato) ha ricondotto la trasmissione su livelli più alti e concreti. Ed infatti Lodato e la Spampinato non vedevano l’ora di togliergli la linea perché forse la cosa stava diventando seria. A proposito di collegamento, la scarsa qualità del collegamento con Corbetta da Bologna e con la Scuola Superiore dell’UniCT dimostra come forse Lodato & C. dovrebbero fare una trasmissione con i vari rappresentanti di Telecom, Fastweb, Vodafone etc per risolvere il problema dell’arretratezza delle
connessioni web a Catania.
Non voglio dir nulla sulle presentazioni delle varie startup, anche quelle alla maionese, però ho notato come molti dei nuovi arrivati abbiano basato la loro idea/startup su esigenze da loro riscontrate, spesso quando escono per serate etc (boh, a proposito io quando uscivo, alla loro età, pensavo a chi scop… va beh…) senza fare alcun cenno al mercato, alle esigenze reali dei consumatori etc. Danno per scontato che la loro esigenza sia scalabile e realmente un’esigenza del grande pubblico. Nessuno che abbia detto ‘abbiamo visto il comportamento in alcune situazioni da parte die potenziali utenti’…no, tutti ‘l’idea è nata dall’aver capito mentre uscivamo che ci mancava il biglietto, che dovevamo sapere dove fossero le serate etc’…va beh…ma questo problema nasce da questa corsa assurda a trovare per forza l’idea da trasformare in startup, senza analisi del mercato, delle necessità degli utenti, dei competitors etc. Ma che si vuole quando ci sono ‘mentori’ che non han mai fatto realmente impresa, che non hanno esperienze di successo (o anche di fallimento) con startup? Un altro problema riscontrato drammaticamente in trasmissione è l’uso dell’Italiano…possibile che laureati o comunque ragazzi che dovrebbero dimostrare una certa cultura, non riesco a parlare in un italiano corretto?
Caro Benanti concludo con le attenzioni che ha rivolto a me il Prof Faraci, seppur in modo indiretto ma assolutamente palese visto che sono l’unico (ma supportato da molti) a scompaginare le merende dei vari compagnetti. Quando Lodato gli ha chiesto delle polemiche nel mondo startup Faraci ha detto che sono solo futili polemiche sollevate in rete da chi si erge a rappresentante di startup e si autoreferenzia. Beh caro Faraci, come ti ho scritto in un tweet, ringraziandoti, evidentemente non hai capito un c…
Io non mi ergo a rappresentante di nulla, essendo uno dei più anziani per esperienza (30 anni) nel settore, avendo da sempre contestato la cazzata dell’Etna Valley e cose affini, contesto e combatto chi invece di unire, divide. Al contrario del tuo comportamento, io esalto le eccellenze catanesi, e lo sanno quelli di RecLog, di OrangeFiber, di Zooklie etc sono arrivato a parlar bene anche di Flazio con la quale non c’è proprio un rapporto idilliaco, figurati un po’. Mentre per te, Perdichizzi etc le startup esistono solo se sono ‘omologate’ da voi. Tendo quindi ad unire, a collaborare, a far sistema, mettendo a disposizione la mia esperienza trentennale, metto a disposizione di tutti il mio network di contatti e ti assicuro che non ho bisogno di autoreferenziarmi, 30 anni di storia (successi ed insuccessi) mi han creato ottime referenze. E non ho neanche il tempo per ergermi a rappresentante di startup, sai caro Faraci io non ho uno stipendio fisso come te. Benanti scusami ma sai benissimo che io preferisco sempre dire le cose in chiaro non faccio l’ipocrita.”
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