Trasporti, Aeroporti di Sicilia: scocca l’ora di Gamberale?


Pubblicato il 12 Febbraio 2014

di iena volante

Non solo Palermo e Trapani ma anche Catania e Comiso sarebbero interessati ad un processo di privatizzazione delle rispettive società di gestione. Concetto già auspicato fortemente dal Presidente dell’Enac Vito Riggio che lo considera uno strumento di rilancio dell’economia del Mezzogiorno e che durante la sua ultima visita nell’aeroporto ragusano aveva dichiarato:«Catania, Comiso e Bologna sono gli unici aeroporti a non volere la privatizzazione. Si vendano le quote, a Catania come a Comiso e si paghi così l’assistenza al volo e si paghino gli incentivi. Anche se Comiso è nel piano nazionale degli aeroporti, difficilmente lo Stato pagherà il servizio». Una tegola. Forse pochi se lo aspettavano. La notizia che Comiso era stato inserito nel piano aeroporti aveva acceso molte speranze.

Così, secondo le ultime indiscrezioni pubblicate su alcuni quotidiani, In prima fila per l’acquisto degli aeroporti ci sarebbe Vito Gamberale con il fondo F2i che oggi è sul punto di uscire dal capitale (con il 33,4%) dell’aeroporto di Firenze (Adf), consentendo al magnate armeno-argentino Eduardo Eurnekian, fresco di acquisto del 23,4% del capitale della Sat, la società che gestisce il Galilei, lo scalo di Pisa di creare un’unica società con due aeroporti strategici: Firenze e Pisa. Un’operazione che consentirebbe a F2i di disimpegnarsi dalla società pubblico-privata per concentrare i suoi sforzi invece sugli scali di Catania e di Comiso, vicini alla privatizzazione. Da tempo, infatti, si parla dell’interesse di F2i verso gli scali siciliani e l’arrivo in Toscana del colosso argentino che gestisce scali in tutto il mondo sembra aver accelerato la decisione di spostare l’impegno del fondo da Firenze in Sicilia.

 


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