“Fuoco alle polveri” nella giornata del via libera allo scalo ragusano….di iena senz’ali
Nemmeno il tempo di prendere…il volo, ed è subito polemica. Oggi si è aperto il “Magliocco” di Comiso, ma il Presidente della Sac (che gestisce lo scalo catanesee ed è socia della Soaco, la società di quello ragusano) Enzo Taverniti ha dichiarato: “i dirigenti della Soaco non hanno voluto sentire ragione e così il nuovo scalo, nel primo anno, accumulerà perdite ingenti”. E ancora: “sono contro gli sprechi e aver reso operativo oggi l’aeroporto di Comiso non è stata una bella idea quando non ci sono contratti con nessuna compagnia aerea”.
Ecco la replica del presidente di Soaco, Rosario Dibennardo: “il 15 aprile scorso, in un’assemblea dei soci di Soaco convocata appositamente, è stata confermata, all’unanimità, la volontà di aprire il 30 maggio. Tre giorni dopo è stato pubblicato il ciclo Airac confermando così la data di apertura del 30 maggio. Si è dunque accelerato sulla certificazione della Soaco, che è arrivata il 22 maggio, insieme al decreto di apertura dell’aeroporto che è stato firmato dall’Enac. E’ paradossale che il 29 , il giorno prima dell’apertura, ci si chiede di posticipare la data. Tra l’altro, è importante che l’aeroporto sia operativo perché tutte le compagnie aeree chiedono di verificare gli audit di qualità, cioè di effettuare delle prove di tutte le procedure di aeroporto. Noi abbiamo molti contatti e dei contratti che stanno per essere chiusi ed è importante che le compagnie possono fare le verifiche”.
Per ciò che attiene i costi di gestione dello scalo, Dibennardo aggiunge: “Le società che hanno partecipato al bando di gara del marzo 2007 (con base d’asta di 7.989.660 euro) sapevano che quei fondi dovevano essere spesi per lo start up. La Soaco, ad oggi, ha operato con oculatezza, chiudendo il bilancio, negli ultimi due anni, con la mia presidenza, qausi in pareggio. In questi primi mesi di operatività avremo costi fissi solo per i servizi di security e di handling, per circa 50.000 euro al mese. Tutti gli altri sono costi che avremmo dovuto sostenere lo stesso, per primi i costi dei controllori di volo che dal 30 maggio, come da convenzione, operano a Comiso. E sono costi che dovremmo sostenere comunque, anche con un aeroporto chiuso”.
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