La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione Siciliana anche in seguito a decisione del Tar etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del […]
Trasporti e affari: si dimettono sette componenti del consiglio camerale di Ragusa. C’è chi dice no ai “Poteri Forti”. Che vogliono mettere le mani su Fontanarossa
Pubblicato il 10 Dicembre 2012
Cose strane, cose bizzarre, cose sicule. A Ragusa, verso il commissariamento anche la Camera di Commercio….Di iena senz’ali Marco Benanti
Quando sembrava tutto pronto, è arrivata la “mossa inattesa”. Succede alla Camera di Commercio di Ragusa, dove oggi era all’ordine del giorno la mozione di sfiducia alla giunta guidata dal Presidente Sandro Gambuzza, avanzata da dodici consiglieri su 22 in carica.E che succede, invece? Sette consiglieri –Angelo Chessari, Rosario Dibennardo, Salvatore Digiacomo, Giuseppe Drago, Francesco Fidelio, Giuseppe Giannone, Marco Tanasi e con loro il presidente Gambuzza- hanno rassegnato le dimissioni. Con una dichiarazione che davvero illuminante su cosa accade attorno all’aeroporto di Fontanarossa e alla società di gestione, la Sac.Dichiarano i sette “che da parte degli stessi non è possibile sostenere il grave gesto di rottura determinato da 12 Componenti il Consiglio Camerale riguardo all’operato della Giunta. I sottoscritti hanno più volte constatato e sottolineato che l’avvelenamento del clima prima e la mozione di sfiducia di oggi, muovono da una circostanza datata e documentata dalla lettera del Presidente della Camera di Commercio di Siracusa del 28 agosto, ribadita con quella del 6 settembre, con cui prima si indicava la “linea” da seguire per poi gridare ad un presunto “tradimento”. Tutto ciò in nome di una millantata alleanza a due, intesa a senso unico, fra le Camere di Commercio di Ragusa e Siracusa, con una implicita egemonia della seconda.”Insomma, i sette ricordano quanto ha scritto Ivan Lo Bello, il 28 agosto e 6 settembre. Il tutto in nome dello sviluppo, contro la politica. Questa la vulgata confindustriale, buona per la claquè della “legalità e antimafia” e delle relative “scelte di vita”.Ma continuiamo con quanto dichiarano i sette consiglieri della Camera di Commercio di Ragusa: “la mozione è chiaramente rivolta alla Giunta solo perché i presentatori, dopo averci provato, non hanno trovato i numeri per rivolgerla al presidente Dott. Sandro Gambuzza che rimane il vero obbiettivo, anche di coloro che lo avevano proposto, votato e sostenuto senza alcuna critica fino allo scorso luglio.L’atto è gravissimo in quanto avviene ‘a comando’, in un clima di alta tensione, ed ufficializza, anche per espresse dichiarazioni rese da alcuni rappresentanti in occasione degli incontri che si sono svolti, un atteggiamento di subalternità mostrando, di fatto, di consegnare la Camera di Commercio di Ragusa nelle mani di una “Direzione” esterna.Tale atteggiamento è scaturito allorquando il Dott. Sandro Gambuzza, in occasione del rinnovo del CDA della Sac, ha prima concordato e poi contribuito a farne eleggere il Presidente designato dalla Camera di Commercio di Ragusa”. Parole chiare.”Mentre restano opinabili –concludono i sette- i motivi di ingerenza da parte della Camera di Commercio di Siracusa, certamente non possono essere condivisibili le motivazioni di coloro che hanno firmato la mozione di sfiducia, motivazioni che non hanno nulla a che fare con gli interessi delle organizzazioni territoriali rappresentate, né con gli interessi del nostro territorio, né con il comune sentire dei ceti produttivi e della società civile.Per tali motivazioni, i sottoscritti componenti il Consiglio della Camera di Commercio di Ragusa rassegnano le proprie dimissioni”.Concludiamo noi: il 21 dicembre si terrà l’assemblea dei soci della Sac chiamata alle nuove nomine del management. Chi vuole mettere le mani sull’aeroporto di Fontanarossa non si rassegna. Il Presidente “rivoluzionario all’amatriciana” Rosario Crocetta è chiamato davvero a dimostrare -alla luce degli enti proprietari della Sac commissariati- di essere autonomo dai Poteri Forti. Se ne ha la forza e la volontà e non a parole.
Lascia un commento