Situazione pirandelliana allo scalo catanese. Uno scenario dove di definitivo c’è poco o nulla! Ma si può gestire in queste condizioni il primo aeroporto del Meridione?Di iena con le ali marco benanti
Ritorna su questi schermi la “Guerra di Fontanarossa”, un “film” già visto, purtroppo. La dimostrazione che la classe dirigente di questa terra stenta a superare condotte vecchie, stantìe, gattopardesche. C’è da gestire e affrontare problemi seri allo scalo catanese, uno snodo centrale nell’economia siciliana. Fra l’altro, uno scalo dove i necessari lavori alla pista hanno prodotto una prolungata chiusura, affrontata finora con risultati lusinghieri. Ebbene, in questo quadro, cosa accade? Si continua nello “scontro”- una “disfida” tutta di Potere, con vecchi protagonisti. La Poltrona prima di tutto? Sembra ancora una volta proprio così.
Ma, intanto, alla luce dell’ordinanza del giudice civile del Tribunale di Catania chi è in carica: Gaetano Mancini o il successore Giuseppe Giannone? L’ordinanza del Tribunale ha sospeso la nomina dei nuovi manager votati il 6 settembre scorso (Giannone e Torrisi). Bene: il 7 ottobre c’è stata un’altra assemblea dei soci di Sac. E cosa è successo?
E’ arrivata la ratifica da parte dei soci di quanto già deciso a settembre. Ergo: Giannone e Torrisi presidente e ad! Bene, cosa ha fatto la Camera di Commercio di Siracusa o meglio cosa ha fatto Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria? Ricorso anche contro quanto deciso il 7 ottobre. Accodata anche la Provincia di Siracusa.
Quando sarà trattato il ricorso? Il 10 dicembre prossimo. Quattro giorni prima, Gaetano Mancini dovrà comparire davanti al giudice penale per il rinvio a giudizio, nella qualità di amministratore della Sac, di cui stranamente abbiamo parlato pressocchè solo noi di “ienesicule”. La “stampa della legalità” ha “bucato” (in senso giornalistico, s’intende)? Cose che capitano, forse.
Allora, avanti così: non si capisce quasi più nulla. Lavorano avvocati, giudici, cancellieri e tutto il resto della macchina burocratica legata a simili condizioni. Nel frattempo, dei problemi economico-gestionali di uno scalo grande come Fontanarossa chi se ne occupa? E il “rivoluzionario” Crocetta che farà? Gli enti soci commissariati, che dipendono di fatto dai suoi voleri, come si esprimeranno?
L’autonomia dai “Poteri Forti” del governatore sarà dimostrata dopo essere stata declamata? E soprattutto, presi dallo “scontro” (per la legalità?) gli amministratori “siculo-trasportati” dove ci trasporteranno?
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