Trasporti siculi, Amt Catania: Cgil-Cisl-Uil e Ugl delusi dall’incontro per la cassa integrazione


Pubblicato il 07 Aprile 2020

La videoconferenza di ieri «Nessuna sostanziale apertura dell’azienda. Valutiamo, se costretti, intraprendere anche vie legali»


Catania, 7 aprile 2020 – Le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e la rappresentanza sindacale aziendale esprimono tutta la propria delusione e rammarico nei confronti dell’AMT SpA dopo la riunione tenutasi in video conferenza ieri, 6 aprile, nella quale si è discusso dell’apertura della cassa integrazione per 9 settimane per tutto il personale, come previsto dall’art. 19 del D.L. N. 18/20, con causa “Emergenza Covid-19 nazionale”. E si dichiarano disposte, se costrette, a intraprendere ogni forma di lotta, anche per le vie legali.

«Durante la riunione – aggiungono le segreterie sindacali – abbiamo avanzato, con grande spirito di responsabilità, alcune proposte, qui di seguito sintetizzate: riduzione della percentuale riguardante il personale oggetto di cassa, l’AMT aveva proposto il 75%; anticipazione dell’importo spettante ai lavoratori da parte dell’Azienda; inserire una clausola con la quale, nell’ipotesi in cui la Regione Siciliana dovesse erogare il contributo per intero, integrare con parte di tale somma le retribuzioni dei lavoratori; rotazione e volontarietà nell’applicazione dell’ammortizzatore; richiesta a terzi, nell’eventualità di trattenute a loro favore, di sospenderle per il periodo oggetto di riduzione salariale».

«Purtroppo – sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri – l’Azienda, tranne solo qualche piccola apertura non sostanziale, non ha lasciato intendere la volontà di accoglimento delle richieste sopra riportate. Per noi è importantissima la riduzione della percentuale del personale oggetto dell’ammortizzatore, perché ciò significherebbe, oltre che penalizzare di meno i lavoratori, avere più servizio per i cittadini, soprattutto in un periodo durante il quale si è acuita la crisi economica delle famiglie catanesi e non».

«Di particolare importanza – aggiungono i rappresentati sindacali – è anche sia l’anticipazione della quota spettante ai lavoratori sia la possibilità dell’integrazione salariale per i lavoratori dell’AMT, i quali non si sono sottratti al loro dovere pur consapevoli del pericolo di contagio a cui vanno giornalmente incontro, per non parlare che a tutt’oggi non hanno ancora percepito lo stipendio, e quindi andando avanti così non potranno festeggiare degnamente, pur con tutte le restrizioni in atto, la Santa Pasqua».

Filtcgil, Fitcisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri, nell’ipotesi in cui il cda dell’AMT SpA si dovesse dimostrare sordo alle loro richieste, come già specificate, e dovesse decidere di andare avanti, anche senza il loro accordo, tra l’altro ammesso dalla legge, saranno costrette a intraprendere ogni forma di lotta, anche per le vie legali, per la tutela dei lavoratori e di tutta la cittadinanza di Catania.

«Non è condivisibile l’idea di risanare il bilancio dell’AMT a spese dei lavoratori – concludono – idea condivisa anche dal Fondo bilaterale che dovrà erogare l’indennità in questione».

 


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