“La FAISA-CISAL continua la propria azione di protesta per la tutela di tutti i lavoratori vista l’aggravarsi della crisi economico/finanziaria dell’Azienda Metropolitana Trasporti Catania Spa anche alla luce del possibile taglio sui contributi Regionali, e degli ulteriori tagli del Comune di Catania scaturiti dal dissesto che vede la riduzione da 9 milioni di chilometri a 7,2 milioni, tale situazione si ripercuoterà nel servizio ed i cittadini verranno ulteriormente penalizzati.
Martedì 26 febbraio c.a. si è tenuto un incontro a Palermo presso la sede delle Associazioni datoriali ASSTRA ed ANAV e le OO.SS. Il nostro intervento ha sottolineato la necessità di un piano di trasporti regionale finalizzato al rilancio reale del TPL in Sicilia e non a tagli indiscriminati ai contributi destinati al settore come allo stato viene proposto dal Governo Musumeci chiedendo un incontro alla Regione.
A pagare le conseguenze di tale assurda scelta sono, infatti, i lavoratori delle Aziende di Trasporto, privati del loro stesso stipendio come avviene a Catania, ed i cittadini che vedono allontanarsi l’aspettativa di una vera mobilità sostenibile.
A farne le spese tutto il comparto trasporti urbano ed extraurbano, ed in particolar modo i lavoratori dell’Azienda Metropolitana Trasporti Catania Spa che hanno ricevuto solo il 50% dello stipendio lasciando nello sconforto i lavoratori e le loro famiglie e senza una sirurezza del restante 50%.
Da quando si sono insediati i nuovi vertici in Azienda è stato un susseguirsi di ritardi nella corresponsione degli stipendi e la mancanza di una vera programmazione di rilancio, vedi il ridimensionamento della nostra officina che vede giornalmente la nostra struttura quasi vuota.
I lavoratori di AMT, infatti, sono ormai stanchi di essere costantemente mortificati e sottoposti ad uno stress inverosimile che finisce per creare inevitabili problemi al regolare svolgimento del servizio.
La nostra risposta è stata: non accettiamo giustificazione prive di reali azioni di gestione e governo della cosa pubblica, chi amministra ha l’obbligo di essere responsabile della cosa pubblica, chi gestisce ed amministra deve fornire risposte, le colpe di errori del passato e del presente non possono ricadere sui lavoratori o sui cittadini catanesi privati del diritto alla mobilità.
Per tutto questo continueremo ad oltranza con lo sciopero a fare sentire la voce dei lavoratori, anche perché se l’Amministrazione Comunale non è in condizioni di pagare il servizio che l’AMT svolge alla città lo deve dire chiaramente a tutti i cittadini e smetterla con questo assurdo gioco del silenzio in cui si è rinchiusa.
Gli allarmi lanciati già nei mesi scorsi da parte del Segretario Romualdo Moschella, invitando più volte il Sindaco a prodigarsi per la partecipata più importante e a garantire ai cittadini catanesi la mobilità, ad oggi sono stati vani.
La nostra O.S., pertanto, a tutela di tutto il personale attiverà le procedure per un nuovo sciopero di 24 ore, valutando la possibilità di raccogliere in assemblea tutti i lavoratori in piazza Università per protestare contro questa amministrazione priva di vere iniziative e pronta solo a scaricare le colpe sugli altri, non basta il contratto di servizio ma serie proposte di rilancio e programmazione.
Scusandoci sin da ora con i cittadini per il disagio comunichiamo loro che non possiamo far altro che protestare per un disastro – afferma Romualdo Moschella segretario regionale del Sindacato Faisa Cisal – figlio del disinteresse e del distacco dimostrato, fino ad oggi, da chi ha allo stato la responsabilità di tutta la Città di Catania.
Il Segretario Regionale FAISA-CISAL Autoferrotranvieri
Romualdo Moschella.”
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