Ecco la nota delle sigle autonome:
Si presuppone che quando un disservizio diventa senso comune diffuso nella percezione degli utenti, la “ politica “, in questo caso il Socio Unico, dovrebbe andare alla radice del problema, una volta per tutte, sradicare dal profondo le cause che fanno ormai di quel disservizio un dato strutturale che si ripercuote nella qualità della vita dei cittadini catanesi, dei turisti che la visitano e dell’immagine che di se stessa Catania, trasmette alla collettività.
E’ il caso della Partecipata del comune di Catania – AMT/SPA, venutasi a trovare in una situazione drammatica e paradossale che va avanti da tanti anni, sulla quale, come sindacati autonomi, non abbiamo mai perduto occasione per denunziare le criticità dell’Azienda, (sommersa da una montagna di debiti ed una marea di contenziosi), sia all’Amministrazione comunale – Socio Unico – che alla Regione, chiedendo loro, di intervenire con estrema urgenza.
« L’azienda sta morendo lentamente – sottolineano Lo Schiavo della Fast/CONFSAL e Moschella della FAISA/CISAL. -, se non ci sarà un’azione immediata delle istituzioni, vi è il rischio concreto che il servizio del trasporto urbano della città di Catania, possa subire uno stop ».
A fronte di tale disastro gestionale, il Presidente Lungaro, pur avendo, dichiarato pubblicamente di aver rassegnato le proprie dimissioni, rimane ancora al suo posto, mentre il Direttore Generale Barbarino, non ha avuto la coscienza di fare altrettanto.
Abbiamo contezza che al momento la Regione ha trasferito i fondi inerenti il pagamento della 3° trimestralità, pari a 4 milioni/ 150 mila Euro, mentre il Comune trasferirebbe una minima parte, circa 1.5 milioni di euro, rispetto ai 26 Ml di euro che ancora dovrebbe dare alla sua Partecipata.
In attesa che il trasferimento delle suddette somme si perfezioni presso la Segreteria Generale del Comune , la quattordicesima mensilità , nella migliori delle ipotesi potrà essere corrisposta ai lavoratori, da qui ad una altra settimana ancora.
Cordialità
F.to Romualdo Moschella
F.to Giovanni Lo Schiavo.
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