“In questi giorni, si continua a discutere della necessità di ritornare alla provincia, quella vera, eletta democraticamente dai cittadini. Il populismo degli ultimi 15 anni l’ha sacrificata, sulla base di un risparmio delle indennità di consiglieri, assessori, presidenti, risibile rispetto al danno arrecato al territorio. In queste ore, il maltempo dilaga nella nostra regione e […]
Trasporto (“pubblico”), crisi Amt, Faisa/Cisal e Fast/Confsal: altro che “mobilità sostenibile”
Pubblicato il 09 Luglio 2016
ecco la nota sindacale:
ci vuole veramente coraggio a parlare di mobilità sostenibile proprio a Catania: il tempio per eccellenza “dell’inefficienza del trasporto pubblico urbano”, posto che lo stesso, è la prima “storica” forma di “mobilità sostenibile”, dove « la città rappresenta inevitabilmente il luogo in cui i problemi generati dalla mobilità e dal traffico sull’ambiente, ma più in generale sulla qualità della vita, sono maggiormente avvertiti ».
Eppure, anche questo, inverosimilmente, può accadere in una città quale Catania, priva di un servizio pubblico urbano che possa considerarsi tale, al limite della decenza, che invece di assumere un ruolo di primaria importanza, in quanto, più rispettoso dell’ambiente, oltre a far meno danni alla salute dei cittadini è pressoché inesistente e dove il diritto alla mobilità è divenuto quasi un optional.
L’AMT/SPA, partecipata del Comune di Catania è la rappresentazione plastica di questa aberrante realtà, abbandonata a se stessa, priva di qualsivoglia politica strategica di sviluppo, affogata da oltre 50 ml di euro di debiti, dove il Socio unico deve ancora trasferire somme per oltre 26 ml. di Euro (anno di riferimento 2015), mentre la politica locale, inerme, sta a guardare.
Ad eccezione di qualche timida incursione propinata alla collettiva, vedi da ultimo la “Pantomima” svoltasi in occasione del Consiglio straordinario, all’uopo convocato, per la grave crisi della Società, l’Amministrazione Comunale, non è stata ancora capace di persuadere con iniziative incisive e concrete, finalizzate a salvare l’AMT dal default, in modo tale da poter restituire, serenità ai suoi lavoratori e come suole dirsi, per l’appunto, una “mobilità sostenibile” all’utente cittadino.
F.to Romualdo Moschella
F.to Giovanni Lo Schiavo.
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