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Turco dice cose turche: “Iene Sicule pubblica spazzatura!”
Pubblicato il 23 Giugno 2020
Iena netturbina Marco Benanti
Non ci sta, Vittorio Turco -esponente sindacale con un passato di italiano rivoluzionario- e di fronte alla fotografia di Iene Sicule che ritrae l’esponente dell’area Democrazia e Lavoro Salvo Oliveri intento a comiziare a favore del candidato Angelo Villari per le regionali 2017, sbatte i pugnetti sul tavolo e attacca bilioso: “Un articolo spazzatura!”. Un vero intellettuale della Magna Grecia.
Che poi sia vero che Oliveri non solo abbia partecipato attivamente alla campagna elettorale dell’ex assessore del comune di Catania, oggi al centro di una “bufera” politica (“Caso Sicilia” copyright di Marco Pitrella), ma che abbia fatto parte a pieno titolo di quello che Franco Garufi definisce “sistema di potere” villariano, a Turco importa poco. E a chi rileva l’incoerenza tra certi comportamenti e certe parole, risponde duro: “Spazzatura! Ognuno è libero di votare quel che vuole!”, anche Villari, salvo poi attaccare quel sistema di cui si è stati diversamente organici, l’opposizone del Re, sia in Confederazione che nella categoria.
Da mesi Turco sarebbe al centro di una polemica per le sue posizioni “acrobatiche”, come quella pro-Rota, tenuta dall’area Democrazia e Lavoro nella vicenda di Claudio Longo estromesso dalla segreteria, tanto da essere definito “collaborazionista” (di Rota) dagli esponenti della sua stessa area e tanto da essere additato dal segretario regionale di Rifondazione Comunista Mimmo Cosentino per gli “abbracci mortali” (con Rota).
E in effetti Rota, con l’area Democrazia e Lavoro, con cui ha condiviso l’avversione contro Maurizio Landini e il sostegno al candidato segretario Vincenzo Colla (oggi assessore regionale in Emilia Romagna) è stato assai benevolo “concedendo” diversi posti nel direttivo provinciale, e tra questi anche quello di Oliveri.
“Iene Sicule pubblica spazzatura”, ruggisce Turco, col tipico atteggiamento di chi ha scarso rispetto per la stampa e per il lavoro dei giornalisti. Salvo poi, quando conviene, tornare “amico”. Un applauso a Turco da Iene Sicule.
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