turismo: piano di sviluppo “mare dell’Etna”

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Una buona notizia per il turismo a Catania e provincia:  il Piano di sviluppo turistico del Distretto “Mare dell’Etna”, è stato approvato dalla Regione. Secondo le prime notizie apprese nei giorni scorsi, mancano solo i decreti attuativi, gli ultimi passaggi prima che la “promozione” dell’assessorato al Turismo diventi a tutti gli effetti operativa. Il Piano è stato predisposto dal docente Benedetto Puglisi, per conto dei 21 comuni della provincia di Catania, con capofila il Comune di Acireale.  Il progetto prevede l’aggregazione dei comuni  per un territorio di 322 kmq, 10.000 posti letto, 9.644 esercizi commerciali e una media annua di 675.000 presenze turistiche.  Ne “prendono atto con soddisfazione” il presidente della Camera di Commercio Piero Agen e il segretario generale Alfio Pagliaro, poiché i comuni partecipanti e il capofila Acireale con i quali i vertici camerali si congratulano, hanno saputo trarre positivo ed ampio beneficio dai primi risultati dello studio “Progetto di ricerca per la progettazione e sviluppo di un sistema di offerta integrata del territorio della provincia di Catania” che la Camera di Commercio ha affidato al Dipartimento Impresa, Culture e Società dell’Università degli Studi di Catania, affidandone la responsabilità scientifica al docente universitario Rosario Faraci.
In occasione della “VIII Giornata dell’Economia” tenutasi il 7 maggio 2010, Faraci presentò alcune ipotesi di aggregazione fra comuni della provincia di Catania per cogliere le opportunità di costituzione di Distretti turistici, ai sensi della legge regionale n.10 del 2005, caratterizzando ciascun Distretto in funzione della prevalente vocazione economico-produttiva del territorio di riferimento.  Tre i Distretti allora ipotizzati, uno più orientato al turismo d’affari per Catania, un altro più orientato al turismo rurale e culturale per il Calatino (in aggregazione con altri territori di province limitrofe), un altro infine più orientato al turismo naturalistico (mare, montagna, ambiente, cultura) che ha nell’Etna il suo principale attrattore.
“Già un anno fa fummo felici che una di quelle ipotesi aggregative avanzata dalla Camera di Catania venne ripresa da alcuni comuni della provincia -spiegano Pietro Agen e Alfio Pagliaro- L’ipotesi fu poi affinata e resa più fattibile grazie al piano operativo predisposto dal professor Puglisi, presentato pubblicamente ad Acireale il 21 giugno 2010. La valutazione di oggi che pone il Piano al primo posto nella graduatoria di merito ci rende particolarmente contenti. La Camera di Commercio, su intuizione dell’Università, aveva individuato proprio in “Mare dell’Etna” la denominazione più appropriata per quella aggregazione territoriale che ricomprende, fra gli altri, cinque comuni delle Aci, Giarre, Misterbianco, diversi comuni etnei (tra cui Sant’Alfio, Milo e Santa Venerina) e altri centri a vocazione più commerciale come San Giovanni La Punta.  Riteniamo ciò un segnale Importante;  l’attento lavoro di analisi, studio e ricerca portato avanti dalla Camera in questi anni con la collaborazione dell’Università e del professor Faraci, trova ampio riscontro nel territorio e serve da guida ragionata alle scelte che gli amministratori locali e provinciali sono chiamati ad effettuare in materia di programmazione economica, turistica e commerciale”.

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Redazione Iene Siciliane

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