il Palazzo mente sapendo di mentire. E gli altri che fanno?
“Tre settimane da raccontare” cantava Fred Bongusto. A Catania le settimane da raccontare sarebbero tante, ma queste ultime sono quasi da “guinness dei primati” in quanto…a minchiate.
Dal Palazzo, i vertici –ma non solo- trovano spiegazioni sostanzialmente inverosimili a problemi antichi, radicati, frutto dell’assenza assoluta di interesse pubblico. A Catania comanda l’interesse privato. Lo scriveva Pippo Fava negli Anni Settanta descrivendo una “città che fa paura”: malgrado la propaganda di Palazzo, Catania è questa.
Fa paura Catania per tanti motivi. Tipo uno esce di casa e percorrendo strade a piedi o su quattro o due ruote rischia la pelle costantemente. Le tragedie si susseguono alla circonvallazione, arteria nata per evitare –almeno sulla carta- l’ingolfamento del traffico da nord. Ma il sindaco sceriffo dichiara che “la circonvallazione non è stata mai così sicura”. “Premio Pinocchio 2024”.
Ma c’è stato ancora di meglio (o di peggio), con la indimenticabile performance del Prof. Paolo La Greca in consiglio comunale, il 17 ottobre scorso: un intervento in risposta alle parole d’allarme del consigliere Andrea Barresi (di FDI!) sulla pista ciclabile di via Domenico Tempio (una delle principali vie di fuga in tema di protezione civile) e la possibile tenuta in caso di poggia. Meglio di uno scienziato della Nasa! Barresi aveva previsto tutto, tutto quello che si è materializzato il 19 ottobre con il “lago Dusmet”! E il Prof. La Greca, vicesindaco e assessore all’urbanistica, cosa aveva fatto? Aveva rassicurato tutti: certo, basta ascoltarlo (sui social impazza ancora il suo discorso illuminante) e sentire che l’acqua avrebbe trovato modo di fluire, grazie anche ai nuovi attraversamenti pedonali! Indimenticabile! Del resto, è lo stesso luminare che pochi giorni da sui sociali ha ricondotto anche al cambiamento climatico l’allagamento di Catania…
Illuminante! “Premio Einstein 2024”! E a Barresi il °Premio Scienziato Nasa”, con un possibile futuro da assessore alla Scienza del Comune di Catania. Che si mettano di lato il “sofà” Porto, l’ “uomo di mondo” Anastasi, il mitico Zappalà, e tanti altri protagonisti della politica rossazzurra.
Ma non è finita: la città, per meno di due ore di pioggia, si è allagata il 19 ottobre scorso, con annesso rischio di perdite di vite umane. E cosa hanno fatto a Palazzo?
Hanno atteso un poco, poi, con il “sindaco-social” in testa sono partiti a raccontare una storia che non esiste. Narrazione pura. L’assessore Petralia ha fatto satira involontaria, dicendo che le caditoie sono pulite. E’ arrivato poi il “sindaco via Etnea” a dire che, vedete, qui in via Etnea va bene tutto o quasi. Naturalmente, in poche ore il “sindaco via Etnea” è stato “sommerso” dalle foto di tombini ostruiti, caditoie in pessimo stato, piene di tutto, dalla cenere vulcanica alla piante! E guarda caso, i tombini otturati spesso sono collocati in strade che fanno confluire le acque lungo la via Etnea, aggravando la situazione.
Figuraccia, “Premio Malacumpassa 2024”! Brutta figura alimentata anche dalle foto degli interventi per le manutenzioni delle caditoie arrivati dopo l’allagamento del 19 ottobre. Ma non erano tutte pulite?
Insomma, il Palazzo mente, mente in m odo rumoroso, dimostrando anche questa volta un disprezzo di fondo dell’Intelligenza delle persone. Ma i catanesi ancora forse non se ne sono accorti, che sono dentro l’ennesima “sceneggiata” che rischia di aggravare la situazione già difficile di una città che non ha interventi strutturali fondamentali per essere una città civile. Perchè la politica ha pensato agli interessi privati, a favorire le imprese, prima di tutto.
Naturalmente, mentre accade tutto questo, gli intellettuali catanesi fanno silenzio, i “magistratiimpegnatineilibri “non si fanno sentire, l’arcivescovo “fustigamalapolitica” non disturba il manovratore. Miracoli del populismo?
Si è fatto sentire l’ing. Tuccio D’Urso, già direttore del comune di Catania, che ha spiegato le dinamiche dell’allagamento e ricordato le azioni di una volta, ai tempi dell’amministrazione Spapagnini. Catania merita di più.
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