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“Tutti contro Anastasi?”: parla il Presidente del consiglio comunale
Pubblicato il 28 Marzo 2025
intervista di ienesicule.
1) Presidente Anastasi lei ha commesso qualche errore politico in relazione a quanto scrivono dalla maggioranza?
Avrei ben capito questa reazione dei gruppi consiliari se ci fosse stato un mio comunicato stampa. Avrebbero avuto ragione in questo caso. Siamo in un Paese libero, forse sfugge a qualcuno, dove la stampa telefona e rivolge domande su una seduta. Quindi, era un’intervista e se le dichiarazioni non vengono ritenute consone magari si chiede un chiarimento, una smentita, una capogruppo urgente. In democrazia i modi come chiarire e rimediare sono tanti, ma ripeto siamo in un Paese libero e sono ben cosciente che gli attacchi ci stanno nessuna lesa maestà. Io ho un rapporto con i consiglieri molto franco e leale da anni. Non essere stato avvisato minimamente di questa polemica e non avere avuto un confronto mi lascia attonito.
Errore politico? No, non ne ho commesso, non in questo caso. Ripeto: era un’intervista prima ancora che io rispondessi, ho chiarito che avrei risposto come Presidente del consiglio comunale anche se questa domanda l’avesse fatta in ordine a qualsiasi altro partito di maggioranza che si fosse comportato come l’Mpa. Vale a dire: c’è una crisi di maggioranza? No. Il sindaco ha chiesto il ritiro degli assessori? No.
Ma è ostruzionismo? No, perché se un partito in seno alla maggioranza fa una pregiudiziale, la pregiudiziale viene respinta e l’indomani, adducendo anche motivazioni personali, i suoi componenti sono assenti non credo che si tratti un partito di opposizione. Perché? Perché io, che sono stato presidente di consiglio di quartiere per tanti anni e già da tempo consigliere comunale e francamente ho ricordi diversi di quando in maggioranza si faceva ostruzionismo.
Sono conosciuto per rigidità, per fermezza, forse alcune volte esagero ma per la tutela dei consiglieri. Ad ogni atto che arriva in presidenza faccio le pulci, è risaputo, se non mi convince chiedo notizie con specifiche note che per conoscenza invio sempre ai consiglieri, notiziati di tutto a prescindere come dovere istituzionale impone. Quindi, sembrerebbe contraddittorio fare in questo modo e poi nello stesso attaccare le commissioni. Purtroppo, si è frainteso un battibecco simpatico che ho avuto in aula con il consigliere Magni che ha parlato di ‘ignavia’ rivolgendosi a me che ero dell’Mpa l’unico presente.
2) Sembra un attacco strumentale, qualcuno vuole forse la sua testa o altro?
Non lo so se qualcuno vuole la mia testa. La Presidenza non è mia, la Presidenza è del consiglio comunale che ha tutti gli strumenti di legge per rilevare eventuali violazioni di statuto e di regolamento. Siamo in democrazia, ci sta tutto, è ovvio che le cose vanno motivate.
Resto allibito quando leggo nel comunicato che il Vicepresidente Pellegrino, persona con cui ho un rapporto franco, si lamenti che io non convoco l’ufficio di presidenza, ma questa convocazione diverse volte l’ha chiesta non per quello che dice il regolamento, bensì per atti gestionali. Una volta però ho convocato l’ufficio di presidenza, quando la Procura della Repubblica ha chiesto se il consiglio comunale volesse mettere i vincoli pubblici a fini istituzionali di alcuni immobili che andrebbero demoliti. Ho convocato tutti i tecnici, prima di andare alla ‘capigruppo’, per creare le condizioni per la relativa delibera. E in questa seduta di ufficio di presidenza era assente Pellegrino ed era assente Giuffrida. Quindi, se trovo nel comunicato la firma dei due vice presidenti francamente non capisco, sebbene il rapporto franco e leale per me con loro resta
3) Cosa accadrà adesso?
Non accadrà nulla. Io continuerò a fare il Presidente del consiglio comunale come l’ho sempre fatto, in modo ligio e rispettoso dello statuto e del regolamento nell’interesse e a tutela del consiglio comunale e della città, il consiglio comunale farà il consiglio comunale, anche con confronti duri è nell’ ordine delle cose. E’ ovvio che io sarò più attento ad essere più fiscale nei confronti dell’amministrazione, di me stesso e di tutti.
4) Il sindaco è sempre e solo spettatore o lavora nell’ombra?
Il sindaco fa un grande un lavoro, in particolare quello di recuperare il rapporto con la cittadinanza, un rapporto molto diretto con la cittadini, con noi consiglieri, con me è veramente una persona con cui si ha il piacere di interloquire, di scambiare opinioni anche quando la pensiamo in modo diverso. Ma mai in aula ha esercitato pressioni, mai in aula ha portato scontri o tensioni. In consiglio è molto presente.
E’ un grande lavoro quello del sindaco. E’ ovvio che il consiglio comunale deve andare in aiuto. Come? Esercitando le sue funzioni. L’ho detto e lo ripeto: la delibera del Porto era dell’Autorità Portuale, l’amministrazione comunale ha messo dei limiti e ne abbiamo dato atto. Quindi, non ritengo che ci fosse una questione di maggioranza. Se vogliamo migliorare Catania e sostenere le scelte dell’ amministrazione determinanti per la città abbiamo il dovere morale di proporre, modificare e controllare ogni atto. Essere maggioranza seria e leale è soprattutto questo.
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