Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania scrive al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al Presidente del Tribunale di Catania, Francesco Mannino, al Presidente Quinta Sezione civile del Tribunale di Catania, Francesco Cardile, Delegato al coordinamento degli Uffici del Giudice di Pace della circoscrizione
Nella lettera, firmata dal presidente del Coa Ninni Distefano e dal segretario Santi Pierpaolo Giacona, vengono riportati gli esiti di un’approfondita verifica della situazione dell’Ufficio di Giudice di Pace di Mascalucia.
E si sottolinea come “sembri emergere una pressoché totale paralisi del settore civile”.
A titolo esemplificativo, per quanto è stato riferito al Coa, alla data del 14 aprile 2023, “constano moltissimi procedimenti bloccati allo stato iniziale della registrazione:
a) nell’anno 2022 sono stati iscritti 801 fascicoli (458 ricorsi per decreto ingiuntivo e 343 citazioni e ricorsi), di cui soltanto 155 registratia al Sistema informativo Giudice di Pace;
b) nell’anno 2023 sono stati iscritti 320 fascicoli (218 ricorsi per decreto ingiuntivo e 102 citazioni e ricorsi), tutti in attesa di essere registrati”.
“A ciò – continuano nella lettera – si aggiungono gravi rallentamenti, anche nella evasione degli incombenti prodromici allo svolgimento delle udienze, ovvero alla pubblicazione e comunicazione dei provvedimenti afferenti ai procedimenti in corso. lI ragguardevole ritardo maturato nella evasione dei fascicoli iscritti nel 2022, in tanti casi anche di oltre un anno, induce a ritenere plausibile che si produrrà analoga congestione, per il vero già in atto, anche dei procedimenti iscritti nel 2023”.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania quindi mette in evidenza, “il sicuro incremento del contenzioso alla stregua sia del novellato art. 7 c.p.c., la cui modifica ha comportato l’aumento della competenza per valore del Giudice di Pace, sia dei recenti arresti giurisprudenziali in materia consumeristica, che finiscono con l’imporre il radicamento del procedimento presso gli Uffici giudiziari di prossimità in un’ampia gamma di casi”.
“Altro elemento di grave preoccupazione – aggiungono – è connesso all’imminente entrata in vigore del processo telematico che, ai fini dell’informatizzazione del procedimento, postulerebbe la preventiva formazione del personale, in atto del tutto carente”.
“Pur essendo consapevoli dell’importanza di ogni presidio territoriale e in particolare di quello di Mascalucia, in considerazione del vasto bacino di utenti cui lo stesso attende – concludono – non possiamo sottacere come la situazione in cui l’Ufficio versa, si traduce nella sostanziale negazione del Servizio Giustizia e impone interventi risolutivi”.
“Pertanto – concludono – chiediamo di adottare, con l’urgenza del caso, ogni iniziativa ritenuta idonea a dare definitiva soluzione all’evidenziata problematica, assicurando il celere ripristino del regolare esercizio dell’attività giurisdizionale, non potendosi ulteriormente denegare l’accesso alla Giustizia a circa 150mila residenti nelle aree interessate. Non potremo assistere inerti al persistere delle segnalate criticità, tenuto conto anche del mancato riscontro alle reiterate richieste inoltrate dalla Presidenza del Tribunale di Catania”.
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