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Ugl Taxi: anche a Catania la protesta nazionale dei lavoratori del servizio pubblico locale non di linea, per chiedere al Governo aiuti economici concreti. “Siamo in difficoltà, basta con provvedimenti spot”
Pubblicato il 06 Novembre 2020
Tassisti in sciopero oggi in tutta Italia ed anche a Catania per rivendicare il diritto al lavoro e ad ottenere un sostegno economico per la crisi dovuta al Covid-19. Sin da questa mattina, i gestori del servizio di trasporto pubblico locale non in linea catanese hanno incrociato le braccia sostando nelle aree loro riservate in tutti i punti cruciali della città (aeroporto, stazione centrale, piazza Duomo, piazza Stesicoro, villa Bellini e corso Italia) in segno di protesta contro le misure adottate dal Governo nazionale, ritenute inique.
Garantite solo le corse essenziali e “sociali” in favore di portatori di handicap, malati ed anziani, con lo sciopero che dati alla mano ha fatto registrare un’elevata partecipazione già in occasione del primo turno. “Siamo in difficoltà perché non riusciamo quasi neanche a poter mettere i soldi per la benzina, per poterci recare a lavoro. Con la contrazione del settore turistico e congressuale, con le limitazioni registrate in ogni settore lavorativo e la paura che è ormai nelle persone, il movimento si è arrestato e siamo già arrivati a 8 mesi in cui il crollo dell’80% del fatturato ha fatto da padrone – dice a nome degli operatori il segretario provinciale Carmelo Galeano. Con il nostro segretario nazionale Alessandro Genovese, insieme ad altre sigle sindacali, ci siamo rivolti al Governo Conte per chiedere aiuti immediati, perché non ne possiamo più dei provvedimenti spot.
Già il nostro comparto non viveva una situazione rosea, a causa della crisi economica globale e dell’annosa questione dell’abusivismo imperante mai risolta, che con l’incedere dell’epidemia Covid-19 si è accentuata al punto tale da non poter garantire un sostentamento finanziario a decine di famiglie catanesi. Chiediamo interventi basilari, come l’istituzione di un fondo rotativo pari a 10 mila euro per ogni licenza da restituire a tasso zero e con condizioni agevolate, l’allargamento della platea dei beneficiari e nuovi criteri di utilizzo per il “buono taxi” che ci possa consentire di venire incontro alle esigenze dell’utenza del trasporto di linea, attualmente fortemente penalizzata dalla riduzione del 50% dei posti sui mezzi pubblici. Invochiamo tra le altre cose – aggiunge Galeano – anche lo sgravio totale dei contributi Inps per il 2020 e la sospensione delle rate dei finanziamenti per l’acquisto dei veicoli necessari per l’espletamento del servizio, nonché un credito di imposta per l’acquisto dei dispositivi di protezione e per i costi di sanificazione, oltre all’abolizione totale dei costi per l’utilizzo dei sistemi di pagamento con carta e l’introduzione del ticket Taxi defiscalizzato come avviene per il settore alimentare e ristorativo.
Importante per noi è anche il potenziamento del contrasto del fenomeno degli abusivi, che lede la dignità di chi è in piena regola. Senza un aiuto urgente – conclude il segretario – tanti mezzi potranno rimanere fermi non un giorno, ma per sempre lasciando lavoratori sul lastrico. Auspichiamo quindi, che questa nostra protesta pacifica possa accendere i riflettori sul comparto dei Taxi e dare il giusto ristoro a tante famiglie catanesi che di questa professione vivono.” Ai tassisti etnei solidarietà è stata espressa dalla segreteria territoriale della Ugl, con il segretario Giovanni Musumeci che ha condiviso l’iniziativa assicurando l’impegno in questa battaglia affinchè nessun lavoratore venga lasciato indietro.
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