Catania

Ultime “grida” dal Palazzo, fra dirigenti “radicati come in Urss”, “assessori acqua in bocca” e “assessori acchiappafantasmi” e un sindaco “spettatore” di un “film tragicomico”. Risultato: ridateci Enzo Bianco! O Sebastiano Ardita sindaco!

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di iena assonnata marco benanti

Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica.

Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città giungla”, dove le illegalità piccole e grandi sono sotto gli occhi di tutti. Eppure, il “film” del sindaco  continua: un “sindaco spettatore” che non fa da “regista” dell’azione amministrativa. Ergo, l’ “effetto caos” aumenta, salvo iniziative estemporanee come la richiesta di revoca della concessione per il porticciolo di Ognina e annessa risposta della Regione. Ora, Enrico Trantino deve andare avanti, fino in fondo, pena l’ennesima “brutta figura”: ne ha già collezionate tante.

Mentre si chiacchiera sui social e sui giornali di legalità, Catania viene privatizzata, privatizzata all’italiana: un dominio pressocchè assoluto dell’ interesse di parte, privato, e la penalizzazione dell’ interesse pubblico, storicamente un “Ufo” sotto l’Etna.

Cosa fa la “squadra” del sindaco? Vediamo un po’: l’assessore al mare Andrea Guzzardi di fatto ricopre il ruolo dell’ “assessore acqua in bocca”. Non parla. Su questioni fondamentali: già accaduto.

Da parte sua, l’assessore Alessandro Porto che fa? Chi l’ha visto? Un assessore nullafacente, amministrativamente inesistente. Un “assessore acchiappafantasmi”: l’Mpa vuole continuare a sostenerlo?

Un simbolo della politica che insegue solo carriere personali, senza coerenza, senza riferimenti al territorio e alle persone.

Ma soprattutto resta –chiaro ed evidente- lo “scandalo politico” della posizione dell’ing. Biagio Bisignani, che ha messo “le radici” all’Urbanistica del Comune di Catania e  da circa dieci anni è l’assoluto protagonista di una stagione “di sviluppo e progresso”, come nel caso, ultimo caso, del porticciolo di Ognina. Ma quante volte ha detto “No” l’ing. Bisignani?

Cosa deve accadere per vederlo spostato in altro settore? Al comune di Catania per chi ha procedimenti penali (Bisignani ha un rinvio a giudizio) gli spostamenti arrivano. Eccome. E in questo caso?

Insomma, visto quello che accade ogni giorno nella “città degli sperti” verrebbe da dire: ridateci Enzo Bianco! O magari: dateci Sebastiano Ardita sindaco. Che ci vogliono la legalità e la giustizia!

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