“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
Un “circo tossico” chiamato Italia
Pubblicato il 01 Maggio 2020
Nell’ex-Belpaese domina l’intolleranza becera, il fanatismo ideologico, la stupidità sistemica. Ecco lo scenario che si apre al tempo del covid 19, mentre la retorica ci sommerge con l’idea, fasulla e non perseguita, che tutto deve cambiare, anzi cambierà, forse é già cambiato. Macché quale ingannevole mistificazione, restiamo esterrefatti per i “bei modelli” che ogni giorno giungono alla nostra vista e al nostro udito. Pensavamo che dovesse esserci almeno più educazione al civismo e il rispetto della diversità di pensiero.
Solo una pallida illusione e tutto si svolge anche peggio che in tempo di pace. La questione è sempre la stessa, inutile sottrarsi a questa cruda verità , ed è, che, oggi per affermarsi nel teatrino politico, bisogna essere adusi all’insulto,addestrati alla macchina del fango, organizzati a lanciare anatemi. Non occorre fare sforzi per dire che, purtroppo, nessuno è senza peccato, né destri, né sinistri,né stellari. Tranne qualche rara eccezione, le parole volano come sassi e le azioni sfuggono al controllo della mente. Manca solo di augurare, anzi c’è, la morte all’avversario del momento e la malattia al nemico da abbattere.
Il cretinismo si fa strada in modo incontrollato eccitando le masse popolari, il gregge immune, la gente inconsapevole. Il virus del nichilismo intossica il confronto, la dialettica e la discussione. Chi accusa l’altro di violare, subito dopo non segue le regole del self control e del bon ton, subito dopo è rissa di stupide recriminazioni, ripicche e ricatti. Nessuno si rende conto del cattivo esempio. della china pericolosa, dell’integralismo settario. Se questi sono gli esemplari docenti, così ci si può aspettare dagli adoranti discenti?
Rosario Sorace.
Lascia un commento