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Un fiume di denari e di opere: da Roma e dall’Europa “ossigeno” per la Sicilia
Pubblicato il 04 Agosto 2011
Tre miliardi di euro, tra Fas sbloccati dal Cipe e fondi di finanziamento europeo e nazionale per le infrastrutture, in particolare per assi viari importanti e anche per la sanità: dal Consiglio dei Ministri e dall’Europa la Sicilia ottiene cospicue risorse. Di qui la soddisfazione espressa, stamane in conferenza stampa (nella foto un momento), dal Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. Con queste somme, il progetto complessivo riguarda una serie di opere, autostrade, grandi arterie e collegamenti ferroviari da realizzare e ammodernare. Previsto anche un grande centro direzionale della Regione. Per Lombardo è un “bicchiere” mezzo pieno il risultato portato a casa, malgrado qualcuno come l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao faccia presente che le somme sono un terzo di quelle spettanti alla Sicilia. “E’ chiaro che ci aspetta ancora dell’altro, ma abbiamo avviato un discorso col governo, abbiamo superato resistenze, che erano prevalentemente di Tremonti, hanno assunto degli impegni con noi”-ha spiegato il Presidente.
Nello specifico, sono stati sbloccati un miliardo e duecento milioni per tredici opere: autostrade e collegamenti stradali, la Messina-Palermo, la Catania-Ragusa, la Trapani-Mazara e tratti metropolitani della Ferrovia Circumetnea. Ci sono anche 500 milioni, per cinque anni di lavori, per la tratta ferroviaria Catania-Palermo per snellire i tempi di percorrenza, attualmente intollerabili. Obiettivo: dimezzare i tempi. Ancora, un miliardo e trecento milioni per il mutuo sanitario e altri adeguamenti alla sanità.
“Ci sarà da incalzare la parte dei progettisti, così come ovviamente fare le gare, evitare che queste abbiano inciampi nei vari tribunali amministrativi e che tutto proceda il più celermente possibile. Mi dice l’Anas -e non dice una sciocchezza- che la Sicilia è la regione che ha il più alto numero di cantieri aperti” ha concluso Lombardo.
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