Un marchio Dop per l’oliva da tavola “nocellara dell’Etna”: incontro a livello regionale fra produttori accompagnati da deputato Giuseppe Zitelli e l’assessore all’agricoltura Edy Bandiera


Pubblicato il 10 Dicembre 2019

Valorizzare la produzione agricola locale, mettendone il risalto le proprietà nutritive e organolettiche che la caratterizzano, uniche nel suo genere. A Palermo, si è tenuto un incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera ed una delegazione del Comitato per il riconoscimento Dop della “Oliva nocellara etnea”, accompagnata dal deputato regionale, Giuseppe Zitelli.Sul tavolo la richiesta di riconoscimento del marchio dop, per la “Nocellara etnea”, oliva da tavola, dal gusto pieno e forte, tipica del territorio etneo, con la produzione concentrata tra i territori di: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Motta Sant’Anastasia, Paternò, Ragalna e Santa Maria di Licodia.

Delegati dal comitato, per sostenere la validità del prodotto agricolo, davanti l’assessore Bandiera, sono stati: Giuseppe Carciotto e Giuseppe Cosentino (del direttivo) e l’agronomo Giuseppe La Spina (del comitato scientifico).

Il riconoscimento del marchio dop permetterebbe di distinguere l’oliva etnea da altri prodotti, di qualità inferiore. La qualità, dunque, l’elemento principale su cui puntare, per riuscire a conquistare un mercato ad oggi inesplorato.

«Questa è la concreta occasione per poter tutelare un prodotto unico dei territori etnei e dare un importante incentivo economico ai produttori che vorranno conferire il loro prodotto – evidenziato il componente del comitato, Giuseppe Cosentino -, non sottovalutando l’aspetto paesaggistico, con la ripresa di una coltura in fase di abbandono. Il mercato della oliva da mensa a livello mondiale è in costante aumento, con valori di fatturato molto importanti. In questo contesto possiamo inserirci con la “nocellara etnea”. Il deputato regionale Giuseppe Zitelli e l’assessore Bandiera si sono dimostrati ampiamente disponibili nel seguire insieme a noi il percorso.»

Come evidenziano dal Comitato, la storia della cultivar “nocellara etnea” è centenaria, a dimostrarlo sono gli studi datati nel tempo, dove uno dei massimi esponenti è stato Paolo Spina, ricercatore del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), padre dell’attuale componente del comitato scientifico, l’agronomo Giuseppe Spina. Della “nocellara etnea”, detta anche “a patunnisa”, ne parla, in maniera dettagliata, in una pubblicazione scientifica del 1965.

«E’ stato solo il primo passo, importante per quello che può rappresentare – ha evidenziato il deputato regionale, Giuseppe Zitelli -. Un futuro tutto da scrivere ma per il quale siamo pronti ad impegnarci al massimo. L’assessore Bandiera si è dimostrato favorevole all’iniziativa, confermando il suo più ampio sostegno, con un avvio immediato dell’attività tecnico-burocratica per riuscire nello scopo. La strada da fare è ancora lunga, ma siamo consapevoli di avere la Regione Siciliana al nostro fianco. Ora, tutti insieme, dobbiamo andare avanti. Questo il futuro che vogliamo consegnare alla nostra terra.»

 

 


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