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Universitarie. Analisi del post-post-voto, canti stonati di Vittoria: il dato sull’astensione non fa paura a nessuno?
Pubblicato il 16 Ottobre 2012
A mente fredda. I numeri danno ragione ai Giovani dell’Mpa. Il Pdl, con in testa Catanoso e l’ex Ministro Matteoli, canta lo stesso vittoria. L’Unico sconfitto sembra “Antonino Recca”.di Fernando M. AdoniaChi ha vinto le elezioni universitarie duemiladodici? Un dubbio avvolge il post-voto. Che dubbio poi non è, con un’astensione dai numeri impressionanti: quasi l’80% degli aventi diritto ha infatti disertato le urne. Numeri da capogiro che dovrebbero far riflettere i vari segretari di partito, sociologi e analisti (nel senso non clinico, ma giornalistico del termine).Cantano vittoria i giovani esponenti di Pdl ed Mpa. A dar manforte ai proclami di segreteria scendono addirittura in campo i “big” della politica nazionale. In prima battuta arrivano le dichiarazioni del deputato Basilio Catanoso del Pdl:”congratulazioni per la bella vittoria, che da’ prova di come l’elettorato del Pdl non sia in crisi. Anzi, Pdl e centrodestra devono imparare dai giovani, scegliendo bene i candidati per rinnovarsi: è proprio questo che vogliono gli elettori”. Parole di sicuro entusiasmo, a cui si aggiungono quelle dell’ex Ministro del governo Berlusconi Altero Matteoli: “gli ideali del centrodestra non sono superati, è questo il messaggio che arriva dalla vittoria di Catania, a condizione però che nel partito si ritorni a fare politica con la ‘P’ maiuscola, intesa come esclusivo servizio”.Parole certamente di ampio respiro, utili anche a spronare un elettorato come quello del centrodestra rimasto deluso su più fronti. Sia a livello nazionale, con un partito in crisi d’identità, sopratutto morale (vedi Lazio e Lombardia); sia a livello regionale dove il Pdl, da primo partito in Sicilia si è trovato ad essere forza di opposizione a Lombardo. Il dato essenziale è però un altro: questa tornata elettorale è stata vinta dai giovani del Movimento delle Autonomie, sia sotto il profilo dei voti assoluti, sia per la distribuzione dei seggi assegnati. Ma anche per la qualità della vittoria espressa. L’averla spuntata sui due organi più importanti dell’Ateneo, Senato e Amministrazione, dove la componente studentesca appena eletta sarà chiamata a votare per il nuovo Magnifico Rettore a febbraio, produce un effetto contingente di primaria importanza sull’interpretazione di questo voto in favore del blocco autonomista.E’ molto più facile dire invece chi ha “perso”. Il primo banco di prova per l’inedita alleanza che sostiene Rosario Crocetta alla presidenza della Regione, Pd più Udc, fatica a farsi riconoscere. Ottiene solo quattro dei 17 seggi a disposizione negli organi superiori. Risultato un po’ magro per un cartello che – secondo i rumores- godrebbe delle simpatie del rettore uscente Antonino Recca. Ed è proprio sul presunto attivismo del “Magnifico” che si alza la denuncia clamorosa -raccolta dai microfoni di livesicilia- di Giuseppe Lombardo, figlio di Angelo e coordinatore degli universitari dell’Mpa: “Gregorio Lo Giudice “nostro amico” – dice il giovane Lombardo- sarebbe stato sostenuto “anche dal rettore che ha fornito attraverso i docenti, indicazioni di voto ad alcuni specializzandi e dottorandi”. “Alcuni nostri amici -chiosa l’esponente autonomista – sollecitati al voto dal rettore non sono andati a votare o hanno votato scheda bianca per evitare di scontentarci. Il dato delle schede bianche è significativo del clima che c’è stato in questa tornata elettorale studentesca”. Una cosa ha infine puntualizzato Giuseppe Lombardo: “noi a differenza del Pd e dei giovani del Rettore, non ci muoviamo al fianco dei professori, ma degli studenti”.
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