Uomini e no


Pubblicato il 16 Aprile 2012

Riflessioni di un siciliano docdi Rosario Patanè

Sicuramente uomini e fatti hanno fatto la storia. Poi come cartomanti ne diamo interpretazioni o letture in base alla cultura o agli stati d’animo, o in base alla convenienze ignorando le certezze ed il coraggio reale delle persone come Placido Rizzotto, che nella Corleone andava in piazza del paese a comiziare il sogno italiano, giustizia e libertà, cristianamente si chiama fratellanza, laicamente patrimoniale, chi ha di più da a chi ha di meno. Ma la sua lotta era persa in partenza perchè voleva dare dignità e coraggio ai più deboli per lottare contro i più forti.

Sicuramente il presidente Monti vincerà la sua battaglia perchè insieme ai forti sta uccidendo i deboli, vedi le anse sui suicidi di piccoli imprenditori, la pensionata di Gela, la colpa di avere una casa di proprietà magari rinunciando a piccole o grandi cose per vent’anni di mutuo. Tutto ciò si chiama salva Italia, suona quasi patriottico, come recentemente il patriottismo padano, il patriottismo della margherita e chissà cosa ci riserva il futuro.

Abbiamo la certezza che la democrazia in questo paese ci costa (o casta) cara, vedi il finanziamento ai partiti, o rimborso elettorale, vai a capire la differenza.Ma in Italia è normale perchè quel funzionario della Regione si segna lo straordinario anche il 30 e 31 febbraio oppure i tecnici universitari segnano tra orario lavorativo e straordinario un totale di 26 ore al giorno.

Boooooo. Forse solo padre Pio può farmi il miracolo di capire Bersani, Casini, Alfano, dicono che si può rinviare di qualche mese il saldo del finanziamento o rimborso ai partiti ma no ai tagli perchè ne viene meno la democrazia e la libertà degli italiani nella loro rappresentanza, però i partiti spendono un terzo delle somme avute, anomalia evidenziata dal UE e non compresa.

Speravo che il premier Monti insieme alle lacrime di qualche ministro, avesse lo stesso decisionismo e la stessa terminazione nel tagliare o riformare tale anomalia denunciata, anche se non c’è ufficialmente una lettera e i soldi li passava alla protezione civile risparmiando la solita arcise sui carburanti agli italiani.

Caro Presidente Napolitano, sono d’accordo e condivido il suo pensiero << Che chi evade le tasse non merita di essere italiano >> ma si è dimenticato, non so se volutamente, che non meritano di essere italiani i ministri, i politici, i sindaci o i presidenti di provincia o di regioni e assessori che sprecano miliardi di euro in opere mai completate, poi vandalizzate, poi recuperate e poi rivandalizzate, chi crea fondi neri, chi porta capitali all’estero.

La differenza è chi guadagna 1000 euro al mese ed è quasi costretto ad evadere, chi evade in alto e accumula ricchezza e potere sono doppiamente non meritevoli, perchè sono quelle figure istituzionali che hanno giurato, dico giurato, fedeltà e servizio al paese. Le ricordo che in altri paesi meno democratici del nostro, dove viveva un certo Al Capone, non potendolo condannare per i crimini commessi per evasione fiscale, lo hanno distrutto.

Il rappresentante del Qatar in visita ufficiale in Italia ci ha detto che la scarsa voglia di investire in Italia non è la questione dell’Art. 18 ma la corruzione, dico corruzione e la cappa burocratica amministrativa.

Rosario Patanè


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