Usura, ovvero come strangolare vite e imprese: intervento di Claudio Risicato

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Il coordinatore (nella foto) provinciale del sistema antiracket e antiusura di Confcommercio scrive…

Il fenomeno dell’usura negli ultimi anni è in vertiginosa crescita nel sud Italia ed è quasi sempre controllato dalle varie mafie. In Campania i clan camorristi forti della loro potenza economica stanno “comprando” centinaia di piccole aziende in crisi rilevando le attività economiche e gli immobili di proprietà. In Sicilia, la situazione è sovrapponibile. Cosa Nostra controlla più o meno direttamente il fenomeno usuraio imponendo anche con la violenza il pagamento ipermaggiorato delle rate mensili dei prestiti alle piccole imprese. Di fatto, negli ultimi anni si assiste ad un pauroso inquinamento dell’economia legale e ad un impoverimento della democrazia economica e della libertà di impresa. Tutto ciò è la diretta conseguenza della recessione economica internazionale e della incapacità del precedente governo che per tanto tempo ha negato la crisi fino a quando di fronte all’evidenza e dopo le tardive e pasticciate manovre economiche dell’estate 2011, ha ceduto il passo ad un governo di saccenti tecnici nato sulle parole “rigore, equità e crescita”.Di rigore e tassazione abbiamo contezza, dell’equità e della crescita si è persa ogni traccia unitamente ai tagli della spesa pubblica. Il sacrificio viene sempre richiesto alle piccole imprese ed ai lavoratori dipendenti.In tale scenario da oltre due anni il sistema bancario italiano, foraggiato da miliardi di euro della Banca Centrale Europea, anziché riprendere la funzione sociale di erogazione del credito alle imprese, nega i finanziamenti producendo mancanza di liquidità, fallimenti, suicidi e disoccupazione. Tale fenomeno è ancora più evidente in Sicilia, dove per ragioni storico-sociali l’economia è debole e disarticolata e la mancata erogazione del credito di fatto favorisce l’usura e la criminalità organizzata. L’usura è un reato terribile. La vittima entra in un tunnel senza uscita, perde la sua dignità, i suoi averi, subisce violenza e gravi danni psicofisici, cadendo spesso in depressione e scegliendo la strada del suicidio.E mentre le autorità preposte: Presidente del Consiglio, Ministro dell’Economia, Governatore della Banca d’Italia tacciono e non intervengono, la mafia ringrazia…

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Redazione Iene Siciliane

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