Veleni di Farmacia: non ammessi come parti civili numerosi familiari di vittime o ammalati


Pubblicato il 14 Aprile 2012

Il tribunale li esclude in base all’arco temporale preso in esame dall’indagine della Procura. L’Ateneo, invece, parte civile e responsabile civile!

di Iena Giudiziaria, Marco Benanti

“Colpo di scena” (o “colpo alla giustizia”?) stamane al processo per i veleni della facoltà di farmacia (reati contestati a vario titolo disastro ambientale, falso e gestione di discarica abusiva in un alveo temporale che dal 2004 al 2007), davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale (Presidente Barbarino, a latere Cannella e Sgrò): un folto numero di familiari di giovani ricercatori e studenti deceduti o ammalatisi non è stato ammesso come parte civile al processo, in quanto la loro patologia sarebbe avvenuta in un periodo diverso dall’arco temporale (2004-2007) preso in esame dall’inchiesta della Procura della Repubblica. Non ammesse anche le associazioni “Codici Ambiente” e”Codici onlus”.Ammessa, invece, l’Università di Catania (nella foto il Palazzo del Rettorato) nella duplice veste di parte civile e responsabile civile: insomma di offesa dal reato e di eventuale risarcente i possibili danni. Un caso da giurisprudenza: a proposito -vista questa condizione- sarà unico il difensore dell’Ateneo catanese? Ammessi anche 15 familiari di ricercatori morti o deceduti, rientranti nell’arco temporale dell’indagine.Comunque, saranno nel processo come parte civile anche le associazioni Cittadinanzattiva, Codacons e la Cgil.

Otto gli imputati rinviati a giudizio, dopo l’inchiesta diretta dal procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto Lucio Setola: l’ex direttore amministrativo dell’Università Antonino Domina, Lucio Mannino, dirigente dell’ufficio tecnico, il direttore del dipartimento di scienze farmaceutiche Vittorio Franco (all’epoca dei fatti a capo della commissione permanente per la sicurezza), Marcello Bellia, Francesco Paolo Bonina, Fulvio La Pergola, Giovanni Puglisi, Giuseppe Ronsisvalle. Il Tribunale, oggi, ha respinto anche alcune eccezioni delle Difese, riguardanti, nello specifico, la presunta indeterminatezza di alcuni capi d’imputazione. Rigettata anche la richiesta di giudizio abbreviato avanzata dalla Difesa dell’imputato La Pergola.Si attendono ancora gli sviluppi per l’altro “troncone” d’indagine, quello riguardante l’ipotesi di reato di omicidio colposo e di lesioni colpose. I morti per i veleni del laboratorio chiedono giustizia. Anche fuori dall’aula di questa giustizia, che fra esclusioni e rischio di prescrizione potrebbe, in ogni caso, rappresentare poco o nulla di fronte alla gravità di quanto accaduto in quel laboratorio.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

1 min

Palermo, 24 febbraio 2025 – “Come si penalizzano le produzioni agricole e industriali siciliane? Mettendo balzelli! E così l’ETS (l’Emission Trading System) un meccanismo di mercato progettato per ridurre le emissioni di gas serra attraverso un sistema di quote, attualmente in vigore per il trasporto marittimo, è diventato un costo”. Lo denuncia Santo Tumino, presidente […]

1 min

ALFA, VITTORIA E + 6 SUL COMISO La squadra rossazzurra supera l’Invicta 93Cento di Caltanissetta nel sesto turno del girone di ritorno con il finale di 106-74 e allunga in vetta alla classifica. foto Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 106 INVICTA 93CENTO 74 Alfa: Gatta 13, Drigo 19, Torrisi 3, D’Aquino, Budrys 13, Galasso 2, […]

1 min

 Incomprensibile la scelta del sindaco Trantino di escludere il quartiere di Librino dai fondi del Decreto Caivano. Una decisione che solleva interrogativi sul processo decisionale dell’amministrazione comunale. Il Sindaco ha dichiarato di aver privilegiato San Cristoforo perché, su Librino, “non hanno ottenuto i risultati sperati”. “Ci sembra incredibile, visto che non si comprende a quale […]