vertenza Multiservizi: sindacati e no

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    Catania Multiservizi : dopo il pronunciamento del Tribunale del Lavoro di Catania che definisce illegittimi i licenziamenti  occorre subito procedere applicando l’ordinanza del giudice reintegrando gli interessati nei loro posti di lavoro.
Premesso che la vertenza che ha visto contrapposti per quasi un anno il sindacalismo di base e la Catania Multiservizi, società partecipata interamente di proprietà comunale, ha avuto come esclusivi protagonisti i lavoratori interessati che sono riusciti, dopo aspre lotte, in sede giudiziaria ad ottenere una ordinanza che dichiara illegittimi i licenziamenti  fatti da Catania Multiservizi nell’aprile del 2011 . Adesso bisogna riportare in servizio presso la partecipata comunale i 179 licenziati.
Il patto federativo Unicobas-Asal  ha vinto la partita sindacale, non solo contro l’esasperato antisindacalismo di Catania Multiservizi  ma anche contro l’ignavia delle organizzazioni sindacali tradizionali  di tipo consociativo, nonché contro il silenzio assordante di quasi tutti i consiglieri comunali(salvo rarissime eccezioni) di Catania che a partita vinta, “dopo essere stati infastiditi dalle assemblee permanenti dei lavoratori” adesso paradossalmente dichiarano una presunta vicinanza al personale di Catania Multiservizi.
A costoro, se vogliono riscattare la loro ignavia,  chiediamo di presentare un ordine del giorno a sostegno di quei lavoratori che sono stati denunciati per presunti fatti penali afferenti alla loro lotta per il posto di lavoro.
Dalla vicenda ne esce sconfitto il sindaco Stancanelli, che non può adesso parlare di riordino amministrativo e di controllo della spesa poiché la sua azione politico-amministrativa risulta segnata  dalle continue sconfitte in sede giudiziaria,  specificatamente nella sede del tribunale del lavoro e sul piano delle relazioni sindacali, ciò determina un pesante aggravio di spese per le casse comunali.
Alla luce di ciò riteniamo opportuno porre le seguenti domande:
1) A quanto determina il sindaco i costi derivanti dai licenziamenti(stipendi arretrati da corrispondere, oneri previdenziali e sociali, interessi e spese legali, spese di difesa e di pareri giuridici e di consulenze) degli operatori dei servizi scolastici integrati di Catania Multiservizi?
2) Come ne esce l’immagine politica e del relativo consenso del sindaco e della sua maggioranza?
3) Quanto sono costati alla amministrazione comunale ed a Catania Multiservizi le consulenze e le spese  di assistenza legale, ivi comprese l’assistenza durante le trattative sindacali ed in prefettura ed all’ ufficio del lavoro? Catania Multiservizi ed il Comune di Catania non hanno i loro avvocati? Perché ricorrere a degli esterni definiti ,da parte datoriale, illustri giuristi universitari?
4) E’ vero o falso che, in un momento di crisi congiunturale per l’azienda partecipata comunale ,Catania
5) Multiservizi  elargisce contributi economici al Seminario Giuridico?
Senza polemiche e nell’interesse dei lavoratori e dei contribuenti catanesi Unicobas , nel ringraziare i parlamentari che si sono occupati della vicenda, afferma che bisogna subito eseguire l’ordinanza del tribunale ed aprire uno specifico tavolo istituzionale, prima di natura aziendale e successivamente presso la Prefettura di Catania, al fine di preservare l’esistenza di Catania Multiservizi contemperandola con i diritti dei lavoratori, nel frattempo la malapolitica e coloro i quali vorrebbero saltare sul carro della vittoria sindacale tacciano. La felice soluzione della vertenza è  esclusiva  materia sindacale.

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Redazione Iene Siciliane

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