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Vertenza Pfizer Catania. Massiccia adesione al nuovo sciopero. Tensione molto alta. Visita dell’ arcivescovo metropolita Renna
Pubblicato il 04 Marzo 2022
Comunicato aggiornato dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl
“Non può accadere che un’azienda in attivo licenzi i propri lavoratori. Qui a Catania è previsto un investimento di soli 27 milioni di euro. Troppo pochi per non temere per il nostro immediato futuro”
Il nuovo sciopero per difendere l’occupazione nello stabilimento Pfizer di Catania dura da 24 ore e ha registrato la massiccia adesione dei lavoratori.
La lotta sindacale per arginare i 130 esuberi non accenna a finire, soprattutto adesso che 50 contratti di lavoro interinali non sono stati rinnovati. Da venti giorni i confronti istituzionali non hanno sortito alcun accordo con l’azienda. La tensione è alta.
Alla mobilitazione permanente tenutasi tra il pomeriggio di giovedì 3 e la giornata di oggi, venerdì 4 marzo, proprio di fronte lo stabilimento sito nella zona Industriale indetta da CGIL, CISL, UIL, Ugl (presenti i segretari generali catanesi Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci), con le categorie regionali e provinciali di settore Filctem (Giacomo Rota e Jerry Magno), Femca (Stefano Trimboli, Giuseppe Coco)
UIL Tec (Giuseppe Di Natale e Alfio Avellino) e UGL Chimici (Carmelo Giuffrida) , hanno partecipato anche l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna e nel pomeriggio, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Un eventuale trasferimento ad Ascoli come chiesto dall’azienda stravolgerebbe le nostre vite”, spiegano le lavoratrici e i lavoratori Pfizer che hanno occupato l’ingresso dello stabilimento e che attraverso i rappresentanti sindacali chiedono alla Regione Siciliana di attivare un tavolo di confronto in tempi brevissimi.
Le deputate Simona Suriano e Chiara Ehm, con il segretario regionale di Rifondazione Comunista Mimmo Cosentino e il referente etneo di Potere al Popolo Damiano Cucè hanno partecipato partecipato allo sciopero dei lavoratori Pfizer indetto dalle sigle sindacali per protestare contro il piano di licenziamenti, circa 210, annunciato dall’azienda.
“Il percorso, da attuare in tempi brevi, è chiaro: si deve riaprire il tavolo regionale per poi spostare la vertenza sul piano nazionale”, dice la deputata Simona Suriano.
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